31. Come With Me.

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Verso le cinque e cinquanta tutte e tre siamo pronte.

Abbiamo deciso di uscire e sfruttare questa serata, anche per mangiare fuori.

Prendo la borsa per metterci dentro il portafogli, il lucidalabbra, il telefono e il profumo.
Di quest'ultimo ne spruzzo una goccia sul collo, dietro alle orecchie e nei polsi.

Mi metto le scarpe ed usciamo.

Bussiamo alla porta dei ragazzi e Jeremy ci apre.
«Che belle» dice sorridendo, soprattutto a Veronica.

Lei gli si avvcina e gli da un bacio sulla guancia.

Vedo Noah uscire dal bagno e gli sorrido.
Ha un paio di jeans neri e una maglia bianca, lunga fin sopra le ginocchia, a maniche corte.
Gli sta davvero bene e adoro il modo in cui si veste.

Gli vado incontro e lo abbraccio.

«È zucchero filato?» chiede avvicinando il viso al mio collo e annusando.

Mando giù la saliva e dico. «No, è profumo»

«Sembra zuccherato. È quello che usi sempre» all'ultima affermazione si morde il labbro inferiore, per evitare di bestemmiare.

«Come lo sai?» chiedo godendomi in suo di profumo. È il solito, buonissimo.

«È possibile che si senta a mille chilometri di distanza...» sorride «E che io abbia cercato di annusarlo continuamente.»

«Mi spaventi» rido.

«Andiamo!» si lameta Grace «Vi ricordo che io sono single.»

«Non è un nostro problema» sorride Noah, lanciando un'occhiata a Jeremy, avvolgendo il braccio destro alle mie spalle, per poi prendermi per mano. «Facciamo capire a quel tipo che Eden Foster è fidanzata.»

Rido. «Hai grandi problemi con la fiducia, lui non mi interesse. Volevo solo essere cortese.»

«Allora evita di esserlo» ride.

«No, Noah»

Non dice nulla ed usciamo dall'appartamento.

Il villaggio è davvero bello.
Ci sono abastanza persone, molte luci e molte bancarelle. Ognuna di quest'ultime ha caramelle, cibi di tutti i tipi, giocattoli, abiti.
È un paesino molto accoliente, mi piace.

«Vieni sempre qui?» sorrido a Noah.

Annuisce, ricambiando.

Ci sono anche bancarelle con dei dolciumi. Dalle ciambelle con crema, cioccolato e panna, allo zucchero filato color rosa.

Credo che d'ora in poi, a nominare lo zucchero filato, penserò al mio profumo.

«Devo averlo» dico, più a me stessa, e vado verso quella bancarella.

Ne chiedo un po' al signore, l'ho sempre amato. Come tutti, credo.
Non conosco persone a cui non piaccia.

Vedo Noah avvicinarsi, mentre il signore comincia a prepararlo.

Ridacchia. «Sei davvero una bambina»

Rido. «Può darsi, sì.»

Mi abbraccia da dietro e mi da un bacio sulla guancia. «Che ne dici se consideriamo quest'uscita come primo appuntamento?»

Mi si ferma il cuore in gola. Non so cosa dire, riesco solo a sorridere come una pazza.

«Come vuoi» balbetto.

«Se lo vuoi» sorride.

«Ecco a lei» dice il signore rovindando quello scambio di parole, che mi è sembrato così dolce.

You're All I Need (#Wattys2016){Revisone}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora