35. Parents.

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Era andato tutto bene, come l'avevamo immaginato e organizzato io e Noah.

I giorndi mare, però, sono finiti e ora Noah sta accompagnando me e Jeremy a casa.
Abbiamo lasciato Grace e Veronica nella loro, poco fa.

Mi sono divertita tantissimo, Noah è fantastico.
Avrei solo voluto passare più momenti sola con lui, ma non è successo.
Quando siamo andati ai giardini mi ha regalato una rosa  e quando me l'ha data era arrossito.
Che dolce, penso ancora.

Ci fermiamo davanti alla porta.

Sospiro. «Spero che il nonno stia bene»

Lo spero davvero, dato che ho parlato con la nonna solo un'altra volta e non mi ha detto nulla.

«Starà bene.» dice Jeremy.

Mi volto verso Noah e lo abbraccio, non voglio farlo davanti ai nonni. Sarebbe troppo imbarazzante.

Mi sorride e mi bacia leggermente sulle labbra.

Mi manca il mare, il caldo, il sole, la sabbia, le serate passate fuori, i baci, gli abbracci, il gelato e i tuffi.
Qui a Dillard c'è il sole, ma l'umidità è troppo, soprattutto per i miei capelli.

Jeremy bussa alla porta e quando si apre, mostrando la figura di mio padre, rimango pietrificata.

Anche lui sembra immobbilizzato, mentre fissa intensamente Noah.
La mamma mi aveva detto che non aveva un bel passatto, me lo ha raccontato, ma non mi sembra tanto disastroso. Quindi, mio papà non dovrebbe guardarlo così.

«Papà!» lo abbraccio.

«Eden, ciao.» mi saluta duramente.

Poi, abbraccia Jeremy.

«Noah» dice continuando a guardarlo male.

Noah gli sorride. «Signor Foster.»

Mio padre socchiude gli occhi e rientra in casa, seguito da noi tutti.

Andiamo in salotto, papà è seduto vicino alla mamma e guarda basso. La nonna è sulla poltrona e il nonno non c'è.

La paura comincia ad assalirmi e mando giù il groppo che ho in gola.

Vado verso la mamma e l'abbraccio, facendo lo stesso con la nonna nel totale silenzio.

«Quando... siete arrivati?» chiede Jeremy.

Lo ringrazio con lo sguardo per aver cominciato una conversazione.

«Non vi avevamo dato il permesso per andare a West Palm con Noah.» dice mio padre.

Corrugo le sopracciglia, mentre la rabbia e il nervosismo si impossessano di me.
Lancio un'occhiata a Noah, che ricambia sorridendomi e abbassando leggermente il capo, come per dirmi che va tutto bene.

«La nonna ci ha detto di sì» dico.

«La nonna? La nonna?» si alza. «Va bene, potevate andare, ma senza quel delinquente.»

Jeremy impreca sotto voce, mentre io lo guardo sbalordita. «Cosa?»

«Tesoro, non ora...» dice mia madre, ma lui le fa cenno di tacere.

«Sei venuta a Los Angeles e la mamma mi ha detto di averti avvertita su di lui. Ma a quanto pare non hai capito nulla.» dice e Noah ridacchia.

«Scusi, ma credo che lei si ricordi il vecchio Noah» dice Noah incrociando le braccia.

«Non devi parlare, okay?» dice mio padre.

«Papà» dico «siamo appena arrivati e ci fai il terzo grado?»

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