45. Marshmallows.

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«Jeremy» lo chiamo entrando nella sua stanza.

Mi sorride mentre si mette la maglia per uscire. Sono già le undici e siamo in ritardo per colpa sua. In teoria è lui l'hacker che dovrebbe sistemare tutto fra Grace e Zac, ma ovviamente mi sono dimenticata di dirglielo durante la cena.

«Dovresti farmi un favore» faccio gli occhi dolci.

Gli spiego la faccenda contorta e annuisce quando finisco. «Okay, posso farlo.»

«Grazie» lo abbraccio, «Ma ora usciamo.»

Arriviamo a casa di Grace e troviamo loro già fuori, seduti su delle sedie davanti al barbecue, che loro zio sta accendendo.

Mi siedo nella sedia di fianco a Noah e gli sorrido.
Mi prende la mano e la stringe.

«Papà, no!» grida Grace alzandosi dalla sedia, mentre suo padre ride.

«Non ti fa niente, tesoro» dice lui e continua a sventolare contro il fuoco, producendo piccole scintille.

«No, dai, no. Brucia» dice lei.

Ridacchio.

Dopo poco ci ritroviamo con un rametto in mano, che io e Grace abbiamo lavato, con sopra un marshmallow.

Il mio ci mette un secolo a scaldarsi, probabilmente perché è Jeremy quello più vicino alla parte più calda del fuoco.

«Vuoi i biscotti?» chiede Noah.

Annuisco. «Solo che devi aiutarmi, sono impedita.»

Ridacchia e guarda il mio marshmallow. «Tiralo su, secondo me è pronto. È stra gonfio.»

«Okay» dico e, quando il mio rametto è verso di lui, tira fuori il marshmallow con due biscotti ai lati. Uno di essi ha due cialde tonde e piccole di cioccolato.

«Mmh» mormora Veronica, mentre mastica il suo.

A questo punto do un morso anche al mio: il marshmallow scoppia in bocca ed il cioccolato si scioglie, mentre la croccantezza del biscotto emette quei rurmori odiosi.

Ridacchio e mando giù il boccone.

«Toglietevi le scarpe se volete» dice Grace, sorridendo e mostrando i suoi piedi nudi.

Jeremy annuisce e si toglie le scarpe. Io ho messo le infradito, così faccio uguale e prendo un altro marshmallow, per cuocerlo.

«Divertita a fare la spesa con Grace?» chiede Noah avviccinandosi al mio orecchio, facendomi rabbrividire.

Alzo lo sguardo verso la ragazza, che ride e scherza con Jeremy e la sorella. Sembra davvero così felice, davvero. Ma sono sicura che ci sia altro sotto.

«Sì» le sorrido. Ricambia con sguardo perso.

Mentre Noah mi aiuta con l'altro marshmallow, Grace si alza ed entra in casa. Sospiro e aspetto che esca di nuovo.

Quando esce, urla. «Che male, cos'è?»

«Che succede?» chiede Noah alzandosi.

Cammina verso la sedia zoppicando e mi alzo anche io. «Stai bene?»

«Mi sa che una spina mi è entrata nel piede.» sospira.

«Ma da dove?» chiede Jeremy.

«L'ho sempre detto che bisogna usare le ciabatte.» dice Veronica.

«Grace, te la tolgo io» le sorrido, «Andiamo dentro.»

Si alza e va in casa. Sorrido anche a Noah e gli do un bacio sulla guancia.

Entro in casa, salgo le scale e arrivo alla sua stanza. È seduta sul letto, con i capelli che le coprono dato che ha i gomiti sulle cosce e le mani sulle guancie.

Chiudo la porta e le dico: «Dai, che ti tolgo la spina.»

«No, non c'è nessuna spina.» dice, «Volevo dirti una cosa»

Aggrotto la fronte e mi siedo di fianco a lei. «Dimmi»

«Mi sento sempre fuori luogo» dice, «Sempre come se tutti mi odiassero. Come se non servissi a nulla, capisci. Non solo per Zac, da molto.»

«Perché?» chiedo.

«Perché... non sono mai stata così socievole. Insomma, sì lo sono. Ma se qualcuno mi dice anche una cosa piccola ma che offende, ci sto male. Cosa intendo per: non sono mai stata così socievole?» chiede, «Dimmi, quante volte sono stata io a cercarti? Oltre ad oggi. È vero, all'inzio sono molto aperta. Ma non con tutti. Mi è sembrato di sembrarti simpatica e ne ero contenta. Ma... non lo so. Mi sento sempre esclusa, a nessuno piaccio e-»

«Ferma.» dico, «Non hai risposto alla mia domanda, perché ti senti sempre furoi luogo?»

«Da quando ero piccola sentivo che ero un peso. Per tutti.» poi ride, «Sai perché? Sono stata... sono stata adottata.»

Sgrano gli occhi e capisco tutto. «Ma... assomigli a tua madre e a Veronica e... cosa? Scherzi?»

Scuote la testa. «No, non scherzo. So solo che ero figlia di una donna molto simile a mia "madre"-virgoletta con le dita-e molto sua amica. So solo questo. Infatti, compiuti i diciotto voglio sapere tutto.»

Wow. Non l'avrei mai detto, non lo immaginavo neanche.

«Lo sa Veronica? Lo sa Noah?» chiedo.

«No. Mio padre non sa neanche che io ne sono a conoscenza. L'ho scoperto poche settinane fa.» sospira, «Non chiedermi come, lascia stare. Mia mamma me l'ha spiegato. Non l'abbiamo detto agli altri perché, non fraintendermi, voglio bene a loro come una vera famiglia, perché loro mi hanno cresciuta e li amo, ma non volevo far preoccupare mio padre. È già una persona che per la minima cosa che sbaglia pensa di non essere amato e no. Glielo dirò con il tempo.»

Le sorrido e d'istinto l'abbraccio. «Ti voglio bene.»

«Anche io.»

«Usciamo? Ho bisogno di marshmallows» mi alzo.

Annuisce ed usciamo.

«Tolta la spina?» chiede Noah, mentre mi siedo.

Guardo Grace che mi fissa, le sorrido e dico: «Sì, era minuscola»

«Già» fa Veronica, «Si spaventa per nulla»

Guardo Noah che sta mettendo un marshmallow fra due biscotti e me lo porge. «Per la mia principessa.»

Sorrido e mi vengono in mente tutti i miei di problemi.

Mastico il biscotto e poi, Noah mi prende il mento e lo volta verso di lui. Mi bacia e quando si allontana, sorride. «Sai di marshmallow e biscotto.»

Rido lo abbraccio, mentre lui mi da un bacio sul collo.

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