8. TroubleMaker pt. 2✔

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«Cosa ci fai qui?» chiedo.

«No, cosa ci fai tu qui.» mi indica.

«E come mi hai riconosciuta?» chiedo di nuovo.

«Voce, capelli, fisico, occhi...» dice sorridendo e squadrandomi.

«Fisico?» chiedo.

Fa spallucce.

«E... come fai a sapere che mi chiamo Eden Cadice Foster?» chiedo ricordandomi del biglietto.

«Ho le mie fonti.»

«Dai!» lo picchio falsamente sulle braccia incrociate al petto.

«Candy la caramella, ti ricorda qualcosa?» chiede.

«No... come la conosci?» chiedo ricordando chi mi ha sempre chiamata così.

Louise.

«Vi odiate, vero?»

«Noah, rispondimi!»

«Louise, Louise Walker è mia sorella.» sorride.

Boom.
Spiazzata.

Louise è la sua orribile sorella?

E io sono tanto affascinata da un Walker? Davvero? Oh mio Dio.
Devo disinnamorarmi.

No, aspetta. Io non sono innamorata di lui.
Credo.

«Amore, che succede?» chiede.

«Quindi tu e Louise siete cugini di Grace e Veronica.» affermo mentre lui annuisce.

Cavoli.

«E... come hai fatto ad entrare nella mia stanza? Come hai fatto a farmi sembrare tutto un sogno? Quando hai lasciato il biglietto?» chiedo frettolosamente.

«Con calma, piccola. Sono entrato dalla finestra che non avevi chiuso bene. Sai, se ci fai caso la tua stanza è al primo piano.» ride.
«Ti accarezzavo la guancia e stavi socchiudendo gli occhi e so quanto possa essere piacevole... poi, ho lasciato il biglietto quando tu eri con Grace... »

Cavoli, sembra tutti così perfetto.
Lui è perfetto.
No.
Lui è il fratello della mia più odiosa nemica.

«Eh... okay, credo.» dico.

Lui ride. «E credi che quel cameriere ci batterà in carcere?»

«Può darsi» rido.

«Al massimo ci faremmo avere le celle vicine.» sorride avvicinandosi a me.

Adesso provo tutto quello che provavo quella mattina, quando credevo fosse tutto un sogno.
Si morde il labbro e continua ad avvicinarsi.
Dio, quanto vorrei che mi baciasse.

«Hai una cosa ingombrante davanti al tuo viso.» dice cominciando a sfilarmi la maschera. Che stupida! E io che volevo mi baciasse, di nuovo.
«Wow» sgrana gli occhi.

«Cosa?» chiedo.

«Ti sei truccata» dice porgendomi la maschera. Anche lui toglie la sua e quasi quasi mi perdo nei suoi bellissimi occhi scuri, che si vedono perfettamente nonostante la notte. Sono marroni come il cioccolato, non smetterò mai di pensarlo.

«Sì.» dico.

Sembra incantato.

«Noah?»

«Sì, Eden?» chiede.

«Chi era quella persona con cui dovevi parlare al telefono fuori casa?» chiedo quasi sottovoce.

«Cosa?! Non l'hai dimenticato?» balza mentre io scuoto la testa. «Nessuno.»

You're All I Need (#Wattys2016){Revisone}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora