Capitolo 23

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Erano passati mesi da quel giorno infernale, ho passato notti insonne per la paura, sedute dallo psicologo ma alla fine ci sono riuscita, ho "sconfitto" quel trauma. Era ormai l'8 giugno l'ultimo giorno di scuola nonché sette mesi di me e Luca. Mi ero impegnata molto e quindi passai senza debiti, quel giorno ero indecisa se andare a scuola o saltare la giornata e stare con Luca,  però visto che avevano detto che oggi non c'era lezione e la preside aveva anche deciso di fare uno spazio per fumatori e per quel giorno potevamo metterci anche i pantaloncini corti, quindi io e Luca decidiamo di andarci. Lui era vestito con dei pantaloncini di tuta grigi corti, che arrivavano fino al ginocchio e una maglietta bianca con un taschino dalla parte sinistra, io invece avevo optato per un paio di pantaloncini grigio scuro che avevo rubato nell'armadio di Luca a sua insaputa e una canotta bianca, e mi portai anche una borsa di stoffa nera con dentro telefono, caricatore portabile, sigarette, accendino, portafoglio, asciugamano e costume, tanto subito dopo scuola suo padre ci avrebbe  porta a casa,per poi metterci il costume e scappare al mare dove ci aspetteranno Andrea, Alex e la mia amica Noemi. Appena Luca mi vede con i suoi pantaloncini fa una faccia tipo "😒"

"Ehy ma quelli sono i miei pantaloncini, come hai fatto a prenderli?"
"Ehehe sapessi"
"Mi stupisci sempre di più"
"Ahahah amore"

Ci dirigiamo a scuola, stranamente c'eravamo solo noi, guardo l'orologio ed erano solo le 7.30 am... woow e quindi approfittiamo del  momento per pomiciare un po. Ma non durò molto questa tranquillità perché arrivarono Andrea e Alex.

"Sempre a pomiciareee"
"André che voii ahahah sei geloso bro"
"Naa"
"Se André te lo dico io sei geloso, capisci a me, noi femmine capiamo tutto"
"Ma chi ve capisce a voiii, ci vogliono cinque manuali, uno psicologo e venti lezioni per riuscire a capirvi"
"Ahahah"
"Ma che ti ridi è la verità"
"Okay ma stai calmo"
"Non riesco a stare calmo, cazzo. Sono nervoso al massimo"

A quel punto capii che era meglio lasciarlo stare, Luca si alzò, ci parlò  e come se nulla fosse tornò come prima, chissà cosa aveva

"Ehy scusa Rob, tu non c'entri nulla, scusami"
"Tranquillo André, non è successo nulla, stai tranquillo e sappi che per qualsiasi cosa io ci sono"
"Grazie nana"

Suonò la campanella delle 8.10 am, oddio l'ultima campanella, ultimo giorno che percorrevo quella strada, che facevo quelle scale intense, che mi sarei messa seduta su quella sedia, quel banco che ne ha passate di tutti i colori, i compagni matti, le urla, gli scleri dei prof, le interrogazione... Avrei passato tre mesi senza questo, so che me ne pentirò di averlo detto ma mi mancherà la scuola. Da domani solo divertimento, mare, serate con gli amici, falò e pure vita. Entrai in classe, posai la borsa sul banco e mi metto sul solito banchetto fuori la classe. Dopo tipo mezz'ora il prof non si vedeva quindi decisi di andare a salutare il mitico prof di italiano di Luca, vado nella sua classe, entro

"Buongiorno prooof"
"Buongiornooo"
"La volevo salutare"
"Ma che carina, allora? Promossa, bocciata, rimandata?"
"Promossa promossa"
"Chi c'è in classe tua?"
"Nessuno, abbiamo due ore scoperte"
"Bene, ti va di darmi una mano a fare le medie di questi geni?"
"Certo prof"
"Prendi la calcolatrice"
"Aspetti prof, Amo dammi il tuo cellulare please"
"Tieni amore, buonanotte"
"Buonanotte? 😂 oookaaay"

Finito di fare le medie, mi affaccio e vedo gente fuori, quindi il prof non c'è, saluto il prof e porto il cellulare a Luca

"Grazie amore, ti amo"
"Prego vita mia, ti amo anche io"

Esco dalla classe, mi dirigo verso la classe di Bea e...

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