Twentysix

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Era appena iniziato l'orario di visita nel primo pomeriggio quando, Peter Parker con straordinario anticipo, si presentò nella stanza di Bucky assieme ad un tipo abbastanza losco.
Era molto più grande di lui, probabilmente dell'età di Steve; un ragazzo pelato e ricoperto di cicatrici dalla testa ai piedi. Non era un bel vedere, ma in quella situazione non molti potevano giudicarlo. Steve si piazzò davanti Peter ed il suo ospite, mentre Bucky, sdraiato sul suo letto, voltò il busto sorridendo divertito.
Il ragazzo ragno arrossì e si schiarì la voce: «Lui è Wade.»
Il presunto ragazzo di Peter si avvicinò stringendo la mano di Steve e porgendola poi a Bucky. Gli porse la sinistra, ma evidentemente Wade aveva problemi di vista per non accorgersi del braccio mancante del paziente. Bucky rimase a guardarlo con discrezione, scrollando le spalle sarcastico.
«Oh merda, scusami...è l'abitudine.» disse Wade. Il suo tono era vispo, e lasciava immaginare che tipo di persona esuberante e spiritosa fosse.
«Wade, loro sono Steve e Bucky.» Peter, con l'imbarazzo che gli fece diventare il viso paonazzo, allontanò l'uomo per le spalle e cercó di fargli prendere una postura dritta ed educata.
«Peter ci ha parlato di te.» disse Steve annuendo con sguardo severo, mentre alle sue spalle Bucky cercò di trattenere in tutti i modi la sua espressione divertita.
«Mi fa' molto piacere che il mio ragazzo parli di me ai suoi genitori.»
«Wade ti prego!» la voce imbarazzata di Peter rese quelle bizzarre presentazioni alquanto divertenti, come se non lo fossero già abbastanza.
«Ecco, voleva conoscervi, e sopratutto venire a trovare Bucky, non è così Wade?» con una gomitata il più piccolo distrasse l'attenzione del ragazzo dai tubi attaccati al braccio di Bucky, che il moro dovette controllare indispettito dall'ipnosi di Wade.
Lui scrollò lo testa ed annuì: «Sicuro! Peter mi ha spiegato un po' questa strana storia, e devo dire che dovrebbero scrivere una fan fiction su voi due.»
«Wade non è il momento di fare l'idiota.» ringhiò Peter a denti stretti sperando di non farsi sentire da Steve.
«Rilassati amore, da quanto ho capito qui siamo in famiglia, coraggio, a me piace socializzare.» Wade trascinò sotto di se uno sgabello vicino al muro e si sedette con le gambe aperte e schiena curva in avanti difronte al letto di Bucky, dove Steve si era poggiato.
«Frequenti qualche scuola o hai già un lavoro?» Roger volle sembrare cortese, ma l'espressione di Peter gli fece pentire di aver fatto quella domanda.
«Io e il mio amico Matt abbiamo una specie di impresa personale, tipo mercenari della notte. Ma il massimo che possiamo fare è rischiare di non far investire le vecchiette mentre attraversano la strada...Oh, giusto, Matt! Non vedeva l'ora di venire qui con me, ma purtroppo è arrivato tardi...»
Peter alzò gli occhi al cielo e sospirò irritato.
«Okay, Matt è cieco ed io non dovrei prendere in giro il suo handicap, ma vi prego, questa era davvero demenziale!»
Bucky rise sotto i baffi ed abbassò lo sguardo, mentre Steve gli lanciò un'occhiata confusa.
«A proposito di handicap, sono un tipo sincero io, e non voglio che la gente mi fissi tutto il tempo per riuscire a capire che tipo di scabbia mi affligga.»
«Nessuno qui ti sta fissando.» puntualizzò irritato Peter.
«Sta tranquillo Peter, lascialo parlare. Sono davvero curioso.» Bucky gesticolò sarcasticamente con l'unica mano rimasta e prestò attenzione con la fonte aggrotta.
Wade parve felice, e la cosa fu alquanto bizzarra, anche se a dirla tutta nulla di tutto ciò aveva senso. Unì le mani e le sfregò come se volesse riscaldarsi. Fuori il tempo era uggioso e grigio, e le temperature si erano abbassate parecchio.
«Circa un anno fa' mi hanno diagnosticato un cancro praticamente ovunque. Avrei potuto fare la controfigura di Hazel Grace, con tanto di amico cieco. Comunque, il tempo passava, ed i medici continuavano a darmi sempre meno da vivere, fino a quando uno di loro mi propose di sottopormi alla sperimentazione di un nuovo farmaco. Non avevo più nulla da perdere, così tentai, ed eccomi adesso qui. Purtroppo gli effetti collaterali non includevano la trasformazione da "Wade super gnocco" ad "Wade testicolo raggrinzito", ma in compenso il mio tumore è andato in remissione, e a meno che la mia PET non si accenda come un albero di Natale, posso continuare a stare assieme a questo ragazzino.» indicò Peter con il pollice alle sue spalle, con espressione indispettita e spiritosa.
«Ho visto colpa delle stelle e due giorni fa' ho comprato anche il libro. Io ed il mio unicorno di peluche lo amiamo.»
«Ti prego non parlare di quel coso.» Parker arrossì come un'idiota, stringendo i pugni.
«Solamente perché lo metto fra di noi mentre ci divertiamo? A tutti e due piace la sua presenza, è morbido e peloso.»
Gli occhi di Bucky si riempirono di lacrime, e trattenere le risate era quasi qualcosa di doloroso. Steve si irrigidì come se avesse sentito per la prima volta parale di sesso, e sotto i piedi Peter iniziò ad aprirsi una voragine di imbarazzo che di lì a poco lo avrebbe inghiottito.
«Spero che usiate almeno le precauzioni.» James si asciugò le lacrime con il pollice e tentò con tutto se stesso di tornare serio.
«Signor Bucky deve stare tranquillo, io e suo figlio usiamo sempre i preservativi! Anche perché a lui non piace molto il mio strano...»
«OKAY FORSE È MEGLIO ANDARE.» Peter alzò la voce coprendo ogni chiacchiera idiota di Wade e costringendolo a dirigersi verso la porta.
«Di già?» domandò lui con voce impietosita.
«È stato un piacere conoscervi! Spero di poter accompagnare qualche altra volta Peter qui, e magari portare con noi anche Matt.» qualcosa sembrò ritornagli in mente, ed i suoi occhi si fecero enormi. Wade si mise le mani in testa, con Peter ancora alle sue spalle nel tentativo di spingerlo fuori.
«Oh Cazzo, ho lasciato Matt chiuso in bagno ieri sera!»
«Cosa?!» sbottò scioccato il minore.
«Abbiamo visto città di carta, e quando il film è finito, mentre stava facendo la cacca, lo abbiamo chiuso a chiave in bagno per non farci disturbare e ho dimenticato di riaprirgli la porta!»
«Ma che cazzo Wade! Aspettami fuori, sono da te fra un secondo!»
Il ragazzo pieno di cicatrici uscì di corsa dalla stanza alzando il cappuccio rosso scuro della sua felpa, e Peter raccolse il suo zaino da terra vicino al letto.
«Scusate, non avrei dovuto portarlo qui, è inopportuno ed imbarazzante...» disse velocemente ai due.
«No, invece fatti accompagnare più spesso, potrei dimenticarmi di questa conversazione, sempre meglio affrontarne di simili.» Bucky sorrise serio, e Steve continuò a guardarlo con lo stesso sguardo confuso.
«Davvero?» chiese bisognoso il ragazzo.
«Certamente, mi piace il tuo fidanzato, è strano e poco bello, è molto più grande di te e non ho ben capito che lavoro faccia, ma l'importante è che ti porti rispetto.»
Le parole di Bucky fecero comparire sul volto di Peter un'enorme sorriso. Corse verso la porta e mise lo zaino in spalla;
«Scusa, ma credevo che avreste dovuto vedere solamente un film ieri sera!» lo richiamò Steve, facendolo fermare sulla soglia della porta.
«Era noioso.» si giustificò con un sorriso forzato per discolparsi.
«Corri a liberare il tuo amico dal bagno, razza di idiota.» Peter annuì sorridendo, e Bucky ricambiò a sua volta, lasciandolo andare.

È uscita fuori questa cosa molto strana e brutta, ma non sapevo davvero come adattare Wade a questo contesto...spero che questo capitolo interamente dedicato agli spideypool sia abbastanza leggibile.

Remember me ||Stucky AU|| ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora