Strani sogni

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La notte è scesa, il buio oscuro mi circonda e l'aria fredda mi colpisce il viso. I miei odiati capelli biondi sono più disordinati del solito dopo tutto il tempo a torturali per aver preso quella stupida decisione.Questa macchina è il mio paradiso, spero solo che Brian non se la prenda tanto per avergli dato qualche pugno e per aver rubato le sue chiami.

Il mio telefono squilla, sarà Zack che cerca di portarmi alla ragione ma dopo tutto quello che ho bevuto la ragione è andata a farsi fottere.
Ho bisogno di correre. Devo avere più aria; fa un caldo che si muore!Accelero e abbasso il finestrino.
Ho bisogno di sentirmi libero. Ho lasciato l'unica persona che mi amasse davvero, con tutti i miei difetti, andare via.

Ho bisogno di non pensare a lei, ai suoi meravigliosi occhi azzurri, alle sue lentiggini che adoro contare mente dorme, alle sue fossette quando ride, ai suoi capelli ricci che odorano sempre di cocco, al suo profumo ... a Allison. Questa ragazza mi ha fottuto il cervello.

"Cazzo cazzo cazzo" ripeto ad alta voce battendo ripetutamente le mani sul volante.
Il telefono squilla di nuovo ma mi cade dalle mani. È andato a terra e non riesco a raggiungerlo.Decido di lasciare il controllo dell'auto per afferrarlo e quando alzo la testa la luce mi acceca.
Mi sveglio e trovo il corpo dell'agente Blake pieno di sangue e schiantato contro l'albero.
Il morto apre gli occhi e sposta la macchina.
Questa scena già l'ho vista ma lui non si svegliava.Viene verso di me e apre la macchina, mi afferra il collo.

"Perché menti ad Allison?"Dice.
Il telefono squilla.È Zack.
L'agente Blake mi lascia andare e io rispondo.
"Zack l'agente Blake è vivo e devi aiutarmi" dico velocemente "vuole uccidermi" spiego.

"Mi ha mentito. Fottiti."

Mi giro e non c'è più traccia del padre di Allison.Dove cazzo è andato?
Un auto in lontananza viene vero di me.
"Va all'inferno" dice Allison in macchina prima di investirmi.

Mi alzo con la fronte e il torace bagnati dal mio sudore e il respiro a mille, con un braccio asciugo tutto il sudore. Questo rimorso mi perseguiterà per sempre finchè non crollerò.
Dopo la telefonata di Allison non sono riuscito a dormire e dopo una nottata passata insonne ho cercato di prendere sonno ma non prima di aver aiutato mia sorella per Capodanno. Hilary è sempre la solita maniaca del controllo.

"Ho bisogno di aiuto" affermo e ripeto a me stesso una volta trovatomi nell'ufficio dell'agente Smith. Lui alza la testa e toglie i suoi occhiali per poi rivolgermi la parola.

"Sentiamo. Di cosa hai bisogno?"Domanda.

Sembra davvero che sono così disperato? Per chiedere aiuto a lui credo proprio di si.
Lui è solo e Liam è a New York con Allison.
Lui è l'unico ad non  avere rapporto con gli altri. Può aiutarmi.

"Credo di aver combinato un casino ma non so se sono stato io" ammetto un po' titubante.

"In che senso Nate?" Chiede. Ahhh allora sei stronzo!?
"Non so se ho fatto una cosa. Ho paura di sapere se sono stato io. Ho bevuto troppo e non avevo il controllo di me. Non me ne importava finchè il rimorso è tornato a tormentarmi" affermo tutto così velocemente che quando finisco devo fare una lunga pausa per riprendermi.

Lui mi guarda con la sua espressione neutra.
Forse ho sbagliato a pensare che fosse così anormale mei confronti della morte della madre ma a quanto pare è il suo carattere.
Fa parte di lui essere una pietra.
Anche tu lo sei mi riprovera la mia coscienza.
E anche stronzo  aggiunge.
Bene anche la mia coscienza si prende gioco di me adesso!
Non bastava Hilary e la sua lingua lunga.

"Non puoi essere più chiaro?"Chiede.
Sbuffo. Mi alzo.
"Ho sbagliato a venire qua " è l'unica cosa che dico prima di lasciare casa Smith.

Forse dovrei dirlo a Zack? Ma Hilary? Non me lo perdonerebbe mai. Il padre di Allison è anche il suo.Era lui che si occupava di lei.
Scuoto la testa e analizzo la situazione; forse potrei risolvere io il problema! Potrei cercare di capire cosa sia davvero successo quella notte.
E se poi scoprissi che sono stato davvero io?Cosa dovrei fare? Dirlo agli altri? Confessarlo ad Allison?Dirle che ho ucciso suo padre?

La testa mi sta scoppiano con tutti questi pensieri e la più grande soluzione per me sarebbe bere qualcosa di davvero forte per offuscare i miei pensieri ma ho talmente tanta paura che possa succedere qualche altra stronzata che finirebbe per peggiorare ancora di più la mia situazione.
Prendo un respiro profondo.
Devo distrarmi ed come se la mia richiesta fosse stata ascoltata qualcuno mi chiama.

Allison? Rispondo subito.
"Ehi " dice.
Non sembra lei. La sua voce è più squillante e ha prolungato la "i" davvero tanto. Non è da lei.

"Allison dove sei?" Dico salendo sulla mia moto.In sottofondo si sente della musica.
Controllo l'ora sul telefono.Lì saranno e 2:30 di notte.

"Allison" urlo " dove cazzo sei?" Domando urlando.

"Sono dove cazzo saresti dovuto esserci tu!"Afferma. Si calma. "Perché non sei venuto?" Chiede come una bambina e sono sicuro che ha bevuto qualcosa altrimenti non avrebbe mai avuto il coraggio di pararmi così direttamente.

"Frequenti un altra?" Domanda con l'amaro in bocca. Chiudo la chiamata. Devo cercare Liam.
Squilla per un po' ma alla fine risponde.

"Cazzone muovi il culo e cerca Allison prima che possa farti del male. Io parto stasera e vengo da voi. " dico.

"Nate sei tu?" Chiede con la voce impastata dal sonno.

"Allison è da qulche parte ubriaca con tante persone e musica alta. Cercala" ordino.
Basta questa minima descrizine per farlo alzare dal letto e dire che sarebbe uscito anche in pigiama per cercarla.
Come può ridursi così mi domando da solo.
Tu non sei da meno risponde la mia coscienza ricordandomi la mia mancata memoria e io grande casino in cui mi trovo.
Adesso non mi importa di me. Allison ha bisogno del mio aiuto a New York.

L'incubo che sono diventato ~•~ 2 libro della sagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora