Capitolo 15.😠

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La mattina presto mi sveglio e i primi pensieri sono diretti a lui.
Non capisco perché Dylan mi abbia scritto quel messaggio, infondo non ci conosciamo molto e poi perché avrei dovuto cercarlo io? Non poteva benissimo farlo lui?!
Forse devo smetterla di farmi tutte queste domande, non sono certo io che conosco le risposte.
Chiamo Valeri che risponde al primo squillo.
"Ehii"
"Ciao Valeri, ti vedi con Derek oggi?" Chiedo frettolosa.
"No, Dylan è con lui"
"Perfetto perché ho bisogno di parlare con lui,dove sono?" Chiedo schiettamente.
"Sono a casa di Derek, ma come mai devi parlarci ?"
"Ti racconto appena ci vediamo, andiamo da Derek"
Chiudo la telefonata senza lasciar il tempo a Valeri di rispondere.
Appena arrivate Derek ci fa accomodare.
Casa sua è bellissima, ha una villa con un giardino ed una piscina grandissimi.
"Wow Derek,hai una casa strepitosa" pronuncio girandomi in torno.
"Venite pure in sala, c'è anche Dylan" dice guardandomi come se tra me e lui ci fosse qualcosa.
Continuo a camminare a braccetto con Valeri facendo finta di niente ed arriviamo a destinazione. Dylan sta giocando alla play, da perfetto maleducato saluta senza neanche voltarsi e sicuramente io non mi disturbo a ricambiare.
"Posso giocare anche io?" Chiedo curiosa di sapere come si fa e nello stesso tempo cercare di aprire con lui una conversazione.
"No non puoi" risponde subito con tono sgarbato.
Derek e Valeri si scambiano un occhiata.
"Tira una brutta aria qui" dice Derek trattenendo una risata.
Prende Valeri per mano che intanto non capisce cosa sta succedendo, sinceramente nemmeno io e la porta di sopra.
Siamo rimasti soli e nessuno dei due sa cosa dire, sto iniziando a sentirmi a disagio.
Mi siedo sul divano e guardo Dylan giocare, sembra sia guarito in fretta, ha tolto la fascia dal braccio e il piede riesce a muoverlo abbastanza bene.
"Non mi guardare mi dai fastidio" dice infastidito.
"Oh senti ma vaffanculo" dico infuriata alzandomi dal divano, me ne voglio andare, non mi lascio trattare così da un perfetto sconosciuto maleducato.
"No aspetta"
Dylan si alza a fatica e mi prende per il polso prima che io faccia un altro passo.
"Non te ne andare" mi sussurra.
Mi giro verso di lui e lo guardo dritto negli occhi così da interpretare la sua espressione.
"Ma che ti prende?" Urlo.
Torna a sedersi e prima di rispondere impiega vari secondi.
"Non lo so" dice toccandosi i capelli con fare nervoso.
"Non capisco questo tuo atteggiamento" dico confusa.
"Non posso credere che ti aspettassi un mio messaggio visto che sei fidanzato e in più ti conosco a mala pena da alcune settimane, per dirti cosa poi ?!"
Finalmente decide di voltarsi verso di me ma non riesco a capire il suo sguardo.
"Cerco di starti lontano ma più ci provo e più ti vorrei vicino."
Ma che diavolo sta succedendo, perché mi dice questo?!
Ok, il dottore si è dimenticato di aggiungere ai mali una botta alla testa che gli deve aver causato una lieve demenza.
"Dal primo giorno che ti ho vista non faccio altro che pensarti, poi quel giorno ti sei aperta con me...sei diversa dalle altre ragazze che ho conosciuto" Dice alzandosi dalla sedia e facendosi più vicino.
Lo guardo senza dire nulla, sono un po' frastornata.
I nostri visi quasi si sfiorano,molto delicatamente inizia a toccarmi la guancia.
"Non sai quello che dici" pronuncio spostandogli la mano e allontanandomi all'indietro.
"Tu non mi conosci,non sai niente di me" continuo puntandogli un dico contro.
"Io so di te più di quello che tu credi"
Si avvicina ancora ma sta volta si limita a sussurrarmi nell'orecchio.
"Lasciati andare."
"Dylan io... devo proprio andare" dico avviandomi verso la porta.
Roba da matti.
"Esci con me sabato, un appuntamento"
Mi volto, rifletto un attimo prima di rispondere.
"Alla tua ragazza, cosa le racconterai ?"
"Tu non preoccuparti, ti passo a prendere alle 20:00" risponde sicuro di se.
Si avvicina ancora e mi da un bacio sulla guancia, sorpresa del gesto rimango a guardarlo un attimo ancora per poi uscire di fretta dalla casa.

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