Capitolo 27.😮

77 8 2
                                    

Non vedo l'ora di tornare a casa, so che la porta è sempre aperta con due braccia pronte a stringermi.
Apro la porta, senza dire niente lascio cadere la valigia a terra guardando mia madre priva di forze per fare un altro passo, con lo sguardo perso e il viso distrutto.
"Oh Nataly"
Mia mamma mi viene subito incontro ed io non riesco a trattenere le lacrime.
"Amore che è successo?" Chiede preoccupata.
"Mamma per favore, né possiamo parlare più tardi, ho bisogno di stare un po' da sola" dico asciugandomi il viso con le mani.
"Sai che ci sono sempre quando hai bisogno"
"Lo so, ti voglio bene"
Mi da un bacio sulla guancia e vado dritta in camera di Travis.
Mi manca tantissimo, lui solo sa come farmi tornare il sorriso in questi momenti, ho così bisogno di lui adesso. 
Esausta mi addormento sul suo letto,mamma mi viene a svegliare dolcemente per l'ora di pranzo.
Scendo e mi posiziono comoda sul divano, lei prende i piatti e si accomoda vicino a me.
Restiamo per un po' in silenzio fino a quando decido di interromperlo, ho bisogno che mi racconti tutto, troppe cose non sono chiare su mio padre.
"Sai perché Dylan aveva un viso famigliare?"
Mi guarda confusa.
"È il figlio della nuova moglie di papà"
Per la prima volta vedo cambiare il suo sguardo.
"Devi raccontarmi tutto e voglio saperlo ora" dico seria.
"Nataly se non ti ho raccontato nulla prima d'ora è perché non è mai capitato il momento giusto " dice lei dispiaciuta.
"Va bene, ora però devi dirmelo"
È sul l'orlo delle lacrime.
"La storia tra me e tuo padre è sempre stata complicata, eravamo innamorati ma lui preferiva farsi la sua vita e tornare quando aveva voglia. Quando abbiamo concepito Travis eravamo giovani, lui non si prese le sue responsabilità e se ne andò. Mentre io crescevo suo figlio se la spassava, fino a quando decise di rifarsi vivo, voleva conoscerlo. Restammo insieme per 7 anni, eravamo ritornati due ragazzini innamorati ed io rimasi incinta di te amore mio, cinque anni dopo,quando sembrava andasse tutto bene tornai a casa da lavoro e lui non c'era più. Mi aveva lasciata con un bigliettino sul quale c'era scritto che due figli voleva dire troppa responsabilità per lui e che non era in grado di crescervi come meritavate. Non lo vidi fino al giorno che tu decidesti di incontrarlo, mi disse che era cambiato grazie ad una donna della quale si era innamorato e che lei aveva un bambino di 10 anni, il bellissimo Dylan."
"Ora è tutto chiaro" dico pensierosa.
"Mamma mi dispiace che tra te e papà non ha funzionato e mi dispiace ancora di più per quello che è successo a Max" continuo terminando la frase con voce incrinata.
Ci lasciamo andare ad un pianto condiviso, entrambe ne avevamo bisogno.
"Non preoccuparti, il dolore piano piano col tempo si affievolisce" dice persa nei suoi ricordi.
Max è il padre di Will, pochi anni dopo la sua nascita si trovò protagonista di un incidente che lo portò alla morte. Quel' episodio fu difficile da superare per tutta la famiglia e da allora, anche se eravamo già legatissimi tra di noi, diventammo una cosa sola.
Amo troppo la mia famiglia.

Hearts that beat as one Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora