Dylan dorme ancora, gli do un bacio sulla guancia e silenziosamente cerco qualcosa da mettermi così sbircio tra i suoi cassetti e prendo una felpa con il cappuccio bordeaux che sicuramente mi starà enorme. Mando un messaggio a mia mamma dicendogli che ero rimasta a dormire da Dylan e che era tutto apposto in modo tale da tranquillizzarla.
Scendo al piano di sotto e inizio a preparare la colazione, deve essere l'odore dei pancake a fare svegliare Dylan che poco dopo Dylan mi raggiunge completamente nudo.
"Ma che fai? Gli domando ridendo.
"Pensavo ti avrebbe fatto piacere" risponde fingendosi offesi mentre io continuo a ridere.
"Ok mi vado a vestire" dice ridendo.
Ritorna con addosso dei pantaloni e prima che me ne accorga mi stringe da dietro con il suo braccio ricoperto di inchiostro e mi avvolge il ventre. Inizio con un dito a tracciare i contorni dei tatuaggi provocandogli leggeri brividi, lui mi da un bacio sulla guancia per poi andare a mettersi seduto al tavolo.
Chissà qual'è il significato che gli ha associato. Sorrido e lo raggiungo con la colazione pronta.
"È impressionante come i tuoi capelli stiano bene anche di prima mattina" dico toccandogli il ciuffo ondulato.
"Io invece non mi stupisco di quanto tu sia bella anche di prima mattina" dice con in bocca un pezzo di pancake ripieno di nutella.
"Ma smetti" e gli spingo il braccio scherzosamente.
"Sono serio" risponde trattenendo un sorriso.
"Non capisco come fai ad essere così carino con me" dico vuotando alcuni cereali nel latte bollente.
"Non lo faccio apposta, forse perché ti amo" dice con così tranquillamente da lasciarmi di stucco.
Mi limito a guardarlo sorridendo come una scema.
"Ho detto qualcosa di male?" Chiede confuso.
"Assolutamente no" rispondo allungandomi verso di lui per dargli un bacio.
"Ti sta benissimo la mia felpa comunque,te la regalo"
"Dici davvero? Cavolo è bellissima" dico entusiasta.
"Si, però devi promettermi che la indosserai tutte le mattine che ci sveglieremo insieme"
"Promesso" rispondo sorridendogli.
Tutto d'un tratto sentiamo la serratura della porta muoversi.
"C'è qualcuno" dico preoccupandomi.
Dalla porta entrano la madre di Dylan, la sua sorellina Charlotte e mio padre.
Resto pietrificata.
"Pensavo tornassero mercoledì" mi sussurra Dylan cercando di scusarsi.
Mio padre non si accorge subito della mia presenza ma la piccola Charlotte si.
"Ciao Dylan" urla la bimba correndogli in contro.
Lui la prende in braccio e le da un bacio sulla guancia.
"Ciao principessa"
"Chi è lei?" Gli sussurra la piccolina indicandomi.
"Nataly?!"
Mio padre si è appena accorto di me ed è sorpreso di trovarmi lì.
"Oh dio Nataly scusami, non mi ero accorta della tua presenza" dice la madre di Dylan venendomi in contro a braccia aperte. Mi saluta stringendomi in un abbraccio affettuoso come se ci conoscessimo da una vita quando invece la conosco appena da 5 secondi, è molto carina.
"Piacere io sono Margaret" dice sorridendomi.
Mio padre non sa che dire.
"Ciao papà "
Lo saluto timidamente.
Lui mi viene in contro e mi stringe a se in un abbraccio sincero lasciandomi stupita di quel gesto che non ricambio.
"Come stai ?" Mi chiede.
"Benissimo" risponde Dylan al posto mio.
Lo guardo malissimo e lui cerca di trattenere una risata.
"So che questa situazione è imbarazzate" dico vergognandomi.
"No mia cara tranquilla, siamo noi che non abbiamo avvisato Dylan che tornavamo prima" dice Margaret.
Beh non so che dire, Dylan si accorge dell'imbarazzo e mi prende per mano.
"Noi andiamo su"
"Nataly rimani per pranzo?" Mi chiede Margaret.
"Certo che rimane" risponde mio padre sorridendo.
"Ohh, se non disturbo" dico nascondendo il disagio.
"Non disturbi affatto" risponde mio padre a sua volta.
Gli sorrido timidamente per poi salire al piano di sopra.
Sto per avere una crisi di nervi, che situazione del cavolo.
"Sta tranquilla" dice Dylan cercando di tranquillizzarmi ma ad una femmina quel stai tranquilla peggiora solo le cose, non riescono proprio a capirlo.
Inserisco le mani nei capelli e mi siedo sul comodo letto matrimoniale.
"È stato imbarazzante" pronuncio vergognosamente.
Dylan si siede vicino a me e inizia ad accarezzarmi la schiena.
"Primo o poi sarebbe dovuto succedere"
Ha ragione, se non fosse stata questa volta probabilmente sarebbe stata la prossima o la prossima volta ancora ma è comunque passato tanto tempo dall'ultima volta che l'ho visto e io in questi casi non so bene come comportarmi.
"Lascia che le cose vadano come devono andare, non devi avere il controllo su tutto Nataly " dice come se mi leggesse nella mente.
Sbuffo e mi sdraio a pancia in su sul letto.
"Vieni qui"
Dylan mi raggiunge e si sdrai a fianco a me, posiziono la testa sul suo petto e lui comincia ad accarezzarmi il viso.
"Andrà tutto bene."
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Hearts that beat as one
RomansaGli accarezzai il viso e le lacrime iniziarono a scivolarmi sulle guance, lui le asciugò delicatamente liberando un briciolo del mio dolore dal cuore.