Il giorno dopo mi sveglio con un sorriso enorme stampato in viso ed una tranquillità dentro da far paura.
Dylan invece sta ancora dormendo, mi alzo dal letto dopo avergli dato un bacio sulla guancia e accarezzato la perfetta schiena nuda scorrendo le dita lungo la colonna vertebrale poi mi vesto e mi dirigo in cucina per preparare la colazione.
Nonostante sia ancora presto per stare in piedi, anche Valeri è sveglia e mi raggiunge a passo felpato per non svegliare nessuno.
"Sei diversa questa mattina" dice squadrandomi dalla testa ai piedi cercando di capire. Mi guarda con insistenza ed io scoppio a ridere anche se sinceramente mi vedo sempre uguale.
"Oh mio dio non mi dire che..." dice quasi saltellando dalla gioia.
"Shh non urlare" la zittisco cercando di trattenere un sorriso.
"Com'è stato?" Mi sussurra contenta.
"Meglio di come l'ho sempre immaginato" rispondo con occhi sognanti.
Valeri corre da me e mi abbraccia forte ma questo momento viene interrotto da Derek che si intrufola nella stanza anche lui a petto nudo.
"Qualcuno è di ottimo umore" dice lui lanciandomi uno sguardo mentre prende una tazza e si versa del caffè.
Valeri si avvicina a lui e gli stampa un bacio veloce.
Sentiamo aprire la porta della mia camera e Dylan esce fuori con addosso solo dei pantaloni.
Cavolo copriti, solo io posso guardare quel bel corpo tesoro.
Gli sorrido e si avvicina.
"Nataly... dobbiamo parlare!" Mormora con tono sostenuto al mio orecchio per non farsi sentire.
"Che succede?" lo guardo confusa cercando di interpretare la sua espressione.
Non capisco,ieri sembrava andasse tutto bene e dopo quello che è successo sta notte si sveglia di malo umore ma che gli prende?!
Mi prende per mano e mi porta verso l'uscita mentre io mi volto verso Valeri che frastornata ci osserva senza dire una parola quanto ed usciamo di casa.
Continua a camminare fino a quando decido di puntare i piedi e liberarmi dalla presa cosi lui si volta e rimane a guardarmi cercando di trovare le parole giuste per affrontare l'argomento.
Noto che dai suoi occhi traspare inquietudine, sta per succedere qualcosa di brutto me lo sento anzi credo di averne la certezza perché è agitato, non riesce a stare fermo ed io sto iniziando ad innervosirmi.
"Mi vuoi parlare per favore ?" Dico preoccupata.
"Cavolo non so come dirtelo" si sta alterando ancora di più.
"Dillo e basta" gli ordinò con tono perentorio.
"Ricordi, il primo giorno che ci siamo visti?"
"Si, me lo ricordo"
Ma... dove vuole arrivare ?
"Ti ho mentito quella sera"
Lo fisso senza capire a cosa si stia riferendo.
"Io... io sapevo chi eri" dice abbassando la testa impedendomi di guardarlo dritto negli occhi.
"Lo sapevo perché... tuo padre lo conosco bene"
"Tutto questa baraonda l'hai creata per dirmi che conosci mio padre ?! Mm va bene non ci vedo nulla di male avresti potuto dirmela tranquillamente" dico sollevata avvicinandomi e prendendogli il viso tra le mani per farlo sorridere.
"No aspetta fammi finire" dice lui con tono mortificato abbassandomi lentamente le mani e continuando a guardare per terra.
Rimango immobile ad aspettare turbata che prenda posizione e mi dica quello che ha da dirmi.
"Non credo che tu lo sappia ma lui sta avendo una storia con una donna da tanti anni e da quella relazione è nata mia sorella Charlotte." Dice finendo la frase frettolosamente.
È uno scherzo, mi sta prendendo in giro ed io quasi mi sento venir meno.
Ho sentito bene ?!
"Che... che cosa hai detto? Stai scherzando spero?" Domando incredula.
"Tuo padre ultimamente mi parlava spesso di te, di quando eri bambina, della tua passione per la danza, del tuo piccolo problema. Ti descriveva come una cosa unica ed io ero curioso di conoscerti"
Continuo a guardarlo sconvolta senza pronunciare una sola parola.
"Quando Derek mi parlò per la prima volta di Valeri mi disse anche il tuo nome, mi informai e scoprii che eri tu e così capitò l'occasione per conoscerti. Quel giorno finalmente ti vidi ma non avrei pensato mai, mai che mi sarei innamorato di te."
Si avvicina allungando le mani come per prendermi ed io mi allontano disgustata da lui.
Ancora una volta il mondo mi è crollato addosso ma questa volta fa molto più male.
"Vuoi dire che tutto questo tempo tu, sapevi ed hai fatto finta di niente?" Dico arrabbiata scandendo parola per parola mentre gli punto il dito contro.
Non riesce a guardami, tiene gli occhi fissi a terra.
"Mi hai fatto innamorare di te!" Urlo sconvolta.
"Ho fatto per la prima volta l'amore con mio fratello cazzo." Continuo abbassando il tono di voce dicendolo più a me stessa che a lui mentre faccio alcuni passi indietro.
Cerca di avvicinarsi ma si ferma subito quando lo fulmino con lo sguardo.
"Non ti azzardare a toccarmi" dico disgustata con le lacrime che mi bagnano il viso.
Non riesco a crederci, sono scioccata.
"Nataly ti prego" si avvicina ancora.
Lo guardo con occhi pieni di delusione.
"Mi fai schifo" dico disgustata.
Corro in casa piangendo diretta verso la nostra camera ed inizio a preparare la valigia di fretta.
Valeri entra in camera e vedendomi istericamente prendere i panni e tirarli dentro la valigia si avvicina piano e mi stringe in un abbraccio.
"Nataly" mormora prendendomi il viso tra le mani e guardandomi sofferente.
Scoppio in un pianto disperato e la stringo forte da togliergli il fiato.
"Voglio andare a casa" riesco a dire a mala pena tra un singhiozzo e l'altro.
"Che è successo tesoro, perché fai così ?" Domanda addolorata.
Non so con quale coraggio ma lui entra nella stanza e cerca in tutti i modi di rimediare.
"Nataly ti prego non andartene"
Valeri si allontana da me per poi rivolgersi a Dylan.
"Lasciala stare. Ha bisogno di stare lontano da te in questo momento"
"No,non puo" insiste lui.
Si avvicina a me ed io mi allontano subito.
"Lasciami spiegare" sussurra disperato.
"Non c'è niente da spiegare Dylan" dico asciugandomi le lacrime di fretta.
"Non andartene, non voglio perderti." Mormora ormai senza più la forza di parlare.
Mi volto verso di lui, sta piangendo.
"Non voglio più vederti" dico con tono distaccato e sguardo gelido.
Prendo la valigia ed esco dalla stanza sbattendo forte la porta lasciandomi alle spalle quello che era diventato per me uno sconosciuto.
"Mi potete accompagnare a casa?" Chiedo stanca di questa situazione.
"Sei sicura?" Mi domanda Valeri dopo avermi raggiunto in cucina.
"Assolutamente si"
"Ti accompagno io"
Derek molto gentilmente prende la valigia e la posiziona nel baule della macchina.
"Ci vediamo quando torni" dico abbracciando Valeri.
"Ti voglio bene"
Accenno un piccolo sorriso e raggiungo la macchina quando ad un tratto qualcuno mi prende per il polso.
Mi fermo, non mi volto ma so che è lui, riconosco il suo tocco e la sensazione che mi provoca.
"Avresti dovuto fermarti prima" dico riferendomi a quello che è successo questa notte.
Mi gira delicatamente verso di lui e prende il mio viso tra le sue mani.
"Guardami Nataly, ti prego" sussurra amareggiato.
Sa di aver sbagliato e dai suoi occhi riesco a percepire il dolore che sta provando nel vedermi così.
"Abbiamo dato origine ad un amore malato Dylan"
Mi allontano e lui me lo permette consapevole del fatto che ho ragione.
Lo guardo per un ultima volta.
Come è potuto succedere, come ha potuto nascondermi una cosa di tale importanza.
Ancora non riesco a crederci.
"Spero di riuscire a dimenticarti"
Salgo subito in macchina e chiudo lo sportello.
Partiamo e le lacrime iniziano a scorrere velocemente.
Mi volto ancora una volta e guardo indietro, lui è ancora lì che fissa la macchina andare via con le mani tra i capelli.
Piano piano la sua immagine diventa sempre meno chiara, fino a scomparire.
Nascondo il viso tra le ginocchia a mi lascio andare ad un pianto disperato.
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Hearts that beat as one
Storie d'amoreGli accarezzai il viso e le lacrime iniziarono a scivolarmi sulle guance, lui le asciugò delicatamente liberando un briciolo del mio dolore dal cuore.