Capitolo 24: When you hold me, I'm alive.

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"Siamo quasi in cima" Elsi batte le mani divertita saltando due scalini consecutivamente "Ancora qualche sforzo e potremmo vedere la spiaggia di Carmel, ho letto sull'opuscolo che ha una particolare forma a mezzaluna, e vi si possono scorgere innu...

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"Siamo quasi in cima" Elsi batte le mani divertita saltando due scalini consecutivamente "Ancora qualche sforzo e potremmo vedere la spiaggia di Carmel, ho letto sull'opuscolo che ha una particolare forma a mezzaluna, e vi si possono scorgere innumerevoli animali marini" continua rivolgendomi un sorriso entusiasta "Noi però ci fermiamo alla cima, guarda come sei ridotta" mi indica scuotendo la testa in disappunto "Se prendiamo anche noi l'anello per il Cypress Grove ti perderò per strada" afferma portandosi una mano sulla fronte. Emetto un versaccio di protesta, ma esce quasi come un sussurro, vista la stanchezza, non trovo neppure la forza di replicare. Quando anche l'ultimo scalino è compiuto emetto un sospiro di sollievo e ringrazio il cielo che mi abbia dato la spinta divina per farmi arrivare fino a qui senza svenire. "Fa troppo caldo" mi lamento accasciandomi su una panchina sfinita "Adesso, ho bisogno di minimo due ore di riposo" mi sventolo con la mano per il caldo, sembra di essere in una sauna nonostante stia all'aperto, non c'è umidità e io mi sto sentendo piano piano disidratare. Prendo un grosso sorso d'acqua dalla mia bottiglietta e poi mi pulisco la bocca bagnatasi per la foga con cui mi ci sono avventata con il dorso della mano, appoggio la schiena sulla panchina e chiudo gli occhi per un attimo prendendo un grosso respiro. Non ho neppure la forza di alzarmi in piedi, sembra quasi le forze abbiano deciso di abbandonarmi alla fine della battaglia, 'Meglio così' penso, se fosse successo prima non sarei riuscita ad arrivare fin qui. "Non ci credo" mi richiama Elsi facendomi alzare la testa di scatto nella sua direzione "Sam guarda" urla indicandomi un punto lontano "Ci sono le foche e anche i leoni marini" saltella entusiasta e quasi gli occhi le brillano per la gioia. Sorrido alla scena, è come vedere una bambina che ha appena scoperto una cosa meravigliosa per la prima volta, sembra così ingenua, che quasi piango quando nei suoi occhi ritrovo qualcosa di mia sorella Charlie. Non è per il colore che è l'opposto, Charlie ha gli occhi quasi più belli di quelli di Antoine, mentre quelli di Elsi sono castani, ma è la loro luce che è identica. C'è qualcosa di familiare in lei, c'è una dose di spontaneità e innocenza che mi spinge ad averne fiducia, completamente fiducia. Mi alzo in piedi fino a raggiungerla e lo spettacolo che mi si pone davanti mi lascia disarmata. Sono stata in tanti posti del mondo, ho visto cose meravigliose, e sentito profumi autentici, ma nulla è paragonabile a questo. Sabbia finissima di un colore quasi trasparente, cipressi modellati dal vento e promontori sormontati da cottage pittoreschi con vista sull'oceano: la spiaggia di Carmel è un vero paradiso. E' pieno di leoni marini della California, ne ho contati centinaia comodamente adagiati mentre prendono il sole sulle rocce lungo la battigia, e guardando più in lontananza le lontre marine cercano il cibo tra le alghe a poca distanza dalla riva. Alzo gli occhi verso il cielo azzurro costellato dagli uccelli e mi beo della dolce sensazione dell'aria fresca e profumata che si imprime nella mia mente facendomi sorridere di rimando. Getto nuovamente lo sguardo verso il basso per ammirare le acque color turchese e le lunghe fasce di alghe che oscillano tra le onde, quando scorgo in lontananza una scena che mi lascia senza fiato: vedere le balenottere azzurre soffiare all'orizzonte è la seconda cosa più bella che abbia mai visto in vita mia dopo gli occhi di Antoine. Come vorrei che fosse qui accanto a me adesso, vorrei sorridere insieme a lui e stringerlo forte a me, vorrei affondare il viso sul suo petto e inondare le mie narici del suo profumo di buono, vorrei ascoltare i battiti del suo cuore più rilassanti delle stanche onde del mare nelle notti d'estate. "Elsi, ti immagini noi di sera quassù con i ragazzi a guardare il tramonto mentre loro ci stringono forte a se e ci sussurrano parole dolci all'orecchio?" affermo con aria sognate unendo i palmi delle mani per poi rivolgere un sorriso contagioso alla mia amica "Sarebbe un sogno" replica lei divertita "Peccato che non accadrà mai" continua smontando tutta la mia allegria, alzo gli occhi al cielo scocciata per poi emettere un gridolino contrariato, le do le spalle e torno a sedermi sulla panchina nuovamente afflitta. "Dai non fare così" mi prende in giro rivolgendomi un sorriso beffardo "Ti eri già costruita castelli e palazzi nella tua mente, che nemmeno i fratelli Grimm avrebbero avuto così tanta fantasia" si siede accanto a me posando una mano sulla mia coscia "Sam, sei una ragazza intelligente, ma non credi che tutto questo sia un po' avventato?" alzo le sopracciglia incredula per poi rivolgergli uno sguardo confuso "Avventato? Non capisco" sussurro puntando i miei occhi nei suoi, lei sbatte un paio di volte le palpebre per poi rivolgermi un sorriso comprensivo "Tu, Antoine, sei sicura di quello che vuoi fare? Lui non sa nemmeno chi sei, non hai pensato a come potrebbe reagire quando lo scoprirà?" domanda facendomi sbuffare sonoramente, scuoto la testa in cenno negativo per poi portare entrambi i piedi sul bordo della panchina così da poter poggiare la testa sulle ginocchia "Non lo so  Elsi, sono molto confusa sinceramente" ammetto con voce flebile, ridotta ad un sussurro "Ci ho pensato un paio di volte, perchè nonostante io mi sia fissata di voler tenere il mio segreto per me per il maggior tempo possibile, prima o poi lui dovrà saperlo" scrollo le spalle sconfitta "Ho solo paura che possa scoprirlo da qualcun altro, non so come potrebbe prenderla" lei poggia il viso sulla mia spalla per poi lasciami un buffetto di conforto sulla guancia "Andrà tutto bene, devi solo trovare il modo giusto per dirglielo prima che sia troppo tardi" mi consiglia per poi rivolgermi un sorriso amichevole "Io sono dalla tua parte" mi conforta facendomi sorridere di rimando "Grazie" affermo con sincerità "Sei capitata nel posto giusto al momento giusto" ammetto stringendole la mano "Elsi, sei una persona fantastica, e se dopo tutto questo tempo Joshua non si è accorto di te, c'è solo un motivo" affermo alzando il dito con fare da maestrina, lei ridacchia divertita per poi replicare "Ah si, e quale?" stringo il labbro inferiore tra i denti provando a reprimere un sorriso "Perché è un coglione" puntualizzo per poi scoppiare finalmente a ridere trascinando anche lei in questo piccolo spiraglio di allegria.

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