Capitolo 30: All I Ask

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"Perché hai cambiato abito?" mi rimprovera Alissa scuotendo la testa in dissenso "Quello bianco era perfetto, non che questo non lo sia, ma quello era più indicato per il contesto" continua facendo un giro intorno a me per potermi squadrare meglio "Lo so" rispondo "Ma per una volta ho voluto osare e scegliere qualcosa di diverso, ti prego non cercare di convincermi a cambiare abito, voglio prendere questa decisione da me, voglio essere responsabile delle mie scelte" continuo sicura di me guardandomi allo specchio "Okay" sospira lei sconfitta roteando gli occhi "Tra 10 minuti inizia l'intervista, Stacie mi ha detto di dirti di non fare tardi" mi avverte poggiando il braccio sullo stipite della porta continuando a fissare intensamente il mio abito "E' bello però, sai, forse hai fatto bene a scegliere questo, ti dona, e tu poi sei bellissima, potresti indossare persino un sacco dell'immondizia e sembrare una principessa" scuote la testa ridacchiando facendomi curvare le labbra in un gran sorriso "Okay baby girl, tra poco qualcuno verrà a chiamarti, sarà meglio che tu decida di non stravolgere un'altra volta il tuo look, non so se il mio povero cuore riuscirà a reggere" si porta una mano sul cuore in un gesto teatrale facendomi alzare gli occhi al cielo divertita "Sta tranquilla" scuoto la testa "Donna di poca fede" gli rivolgo la linguaccia facendola ridacchiare "Adesso ti mando Agnes okay? Deve sistemarti un po' il trucco affinché non stoni con le luci troppo forti dello studio" mi avverte facendomi annuire "Okay, augurami in bocca al lupo" le rivolgo un'ultima occhiata "Non ne hai bisogno tesoro, sarai perfetta" afferma facendomi un occhiolino per poi chiudersi la porta alle spalle. Prendo un grosso respiro e poi butto fuori tutta l'aria tenendo gli occhi chiusi, poggio entrambe le mani sul cuore per poi alzare il viso e schiudere gli occhi fissando il soffitto, mi sento così in ansia, come se ci fosse un qualche sensore dentro di me che mi stesse avvertendo che qualcosa stia per succedere. Scuoto la testo provando a ricacciare indietro i cattivi pensieri, quando la porta improvvisamente si apre, Agnes fa il suo ingresso rivolgendomi un gran sorriso per poi invitarmi a seguirla in studio "Devo sistemarti il trucco, sai che brutti scherzi fanno le luci, non vorrei che da casa sembrasse tu abbia un Herpes oculare, poi Stacie mi manderebbe a casa a calci ne sedere" scuote la testa lavorando abile sul mio viso con un pennello da sfumatura "Tranquilla, l'ho messa a cuccia" replico facendola ridacchiare "Devo dire che non l'ho mai vista così docile e la conosco da anni, secondo me sta tramando qualcosa, è impossibile che una serpe velenosa come lei se ne stia buona buona a rimuginare" replica pulendosi le mani con una salvietta struccante dopo aver terminato la sua opera sul mio viso guardandomi soddisfatta "Sarà meglio per lei se non vuole perdere il suo lavoro, con quello che la pago dovrebbe solo stare zitta e ringraziare" sbuffo infastidita ripensando all'indole venefico della mia manager. "Signorina Ross" mi richiama un ragazzo con una pila di fogli tra le mani "Tra 5 minuti iniziamo, quella è la sua postazione" indica una seduta al centro dello studio a fianco a quella in cui è solita sedersi Ellen "Il pubblico sta per entrare in studio, la prego, vada ad aspettare dietro le quinte, verrò a chiamarla quando sarà il momento del suo ingresso" continua in tono professionale, gli rivolgo un sorriso per poi incamminarsi fino al mio camerino seguita Agnes.

"Sei un fascio di nervi" mi scuote la mia make-up artist costringendomi a guardarla negli occhi "Respira, sembra tu stia andando al patibolo" afferma mentre io continuo a mantenere un silenzio tombale "Okay, okay Samantha, ti faranno solo alcune domande se non te la sentirai di rispondere a tutte, non sei obbligata a farlo, solo, sta tranquilla" mi rivolge un sorriso di incoraggiamento strofinando entrambi i palmi delle sue mani sulle mie braccia cercando di dare un po' di sollievo alla mie pelle contornata da brividi "Okay" sussurro spostando gli occhi di scatto quando un paio di tonfi alla porta annunciano l'arrivo di qualcuno "Avanti" balbetto portandomi una mano sulla fronte "Signorina Ross" siamo pronti mi avverte il ragazzo di prima invitandomi a seguirlo attraverso il corridoio che sembra infinito, lui si ferma di scatto intimandomi di proseguire finché accecata dalla luce dei riflettori arrivo in studio dove gli applausi del pubblico in piedi sono tutti per me, alzo la mano timidamente curandomi di sorridere a tutti, e cercando in tutti i modi di mantenere la calma e non farmi prendere dall'agitazione "Benvenuta" mi saluta Ellen stringendomi in un abbraccio "Grazie per avermi invitata" replico prendendo posto sulla poltrona designata per me mentre il pubblico continua ad applaudire ed emettere fischi di apprezzamento "Ti adorano" sorride Ellen indicando il pubblico esultante "Gli sono grata, sono molto felice, grazie a tutti" affermo spostando una ciocca di capelli ribelle dietro l'orecchio imbarazzata. Non sono abituata all'ambiente degli studi televisivi, mi sento sempre un po' in soggezione, quando sono sul palco, con il mio microfono e il mio pianoforte è come se ogni cosa intorno a me si annullasse, come fossimo solo io e la musica, tutto il resto mi sembra lontano anni luce, e io mi sento immensamente bene, so per certo che quello è il mio posto e che la gente intorno a me è la mia famiglia.

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