Capitolo 54: It's not right but it's okay

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Continuo a fissare lo schermo del mio cellulare esasperata, le dita tremano intorno a quest'ultimo, anch'esse indecise sul da farsi: potrei chiamare Sean cercando di aiutare Stacie e alleviare il senso di colpa che mi attanaglia il petto oppure as...

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Continuo a fissare lo schermo del mio cellulare esasperata, le dita tremano intorno a quest'ultimo, anch'esse indecise sul da farsi: potrei chiamare Sean cercando di aiutare Stacie e alleviare il senso di colpa che mi attanaglia il petto oppure ascoltare Antoine e smetterla una volta per tutte con questa storia. La suoneria del mio cellulare e la foto del mio ragazzo che lampeggia nello schermo mi fa sussultare, e quasi non mi colpisce un infarto dallo spavento. "Antoine" pronuncio cercando di ristabilizzare il mio respiro affannato. "Amore, dove sei? Sono venuto a prenderti ma non riesco a trovarti, tua madre ha detto che ti sei allontanata per parlare al telefono". Mi pulisco il retro del vestito dopo essermi alzata dagli scalini per poi camminare a grandi passi verso lo stand dove si trovano gli altri. "Si, era Ariana" mento sentendomi maledettamente in colpa un attimo dopo "Sto arrivando. Ti do un bacio e poi vado a cambiarmi". "Allora ti vengo in contro perché non posso più aspettare per le tue labbra minet". Sblocco lo schermo del cellulare dopo aver chiuso la chiamata, sentendo il mio cuore battere all'impazzata e le mani iniziare a sudarmi. Forse il senso di colpa che sentirei per aver fatto del male ad Antoine sarebbe molto di più forte di quello che mi attanaglierebbe se dovesse succedere qualcosa a Sean. Lo scorgo in lontananza salutarmi con la mano, mentre io fingo un sorriso avvicinandomi a lui quanto basta da poter avvolgere la sua vita con le mie braccia. "Ciao pulcino" pronuncio affondando la testa sul suo petto scolpito. Il suo solito profumo di muschio e pino mi inebria i sensi e le sue braccia che si stringono intorno alle mie spalle generano un leggero calore che si propaga su tutto il corpo lasciandomi per un attimo intontita. "Mi sei mancata" soffia sui miei capelli dondolandomi il tanto da provocarmi un sorriso. "Anche tu. Mi baci?" alzo il viso per incontrare il suo meraviglioso, in cui sono incastonati due splendidi zaffiri colore del male e del cielo che farebbero invidia persino ad Apollo. Non se lo lascia ripetere due volte ed unisce le sue labbra alle mie accarezzandomi prima quelle inferiori con la punta della lingua per poi picchiettare su di essere chiedendo l'accesso alla mia bocca che gli concedo immediatamente. Mi alzo in punta di piedi tanto da poter sentire il contatto con la sua bocca ancora più intensamente. "Ti amo" soffio contro le sue labbra mentre lui accarezza con le dita la mia schiena scendendo fino ai miei glutei che stringe appena. "Ti amo minet". Prendo la sua mano incastrando le sue dita nelle mie mentre lui continua ad accarezzarmi piano il fianco tra un bacio e l'altro. "Vieni con me" pronuncio staccandomi dalle sue labbra lasciandolo un pochino interdetto. "Dove mi porti?" replica seguendomi per le scale fino all'ingresso della villa. Percorriamo il lungo corridoio fino ad arrivare ad una grande porta a due ante che spingo con entrambi i palmi rivelando un enorme camera da letto in stile Impero. Un enorme letto matrimoniale con lavorazione capitonné, impiallacciata nelle essenze naturali di Piuma di frassino, Palissandro e Radica di Noce, occupa la stanza tappezzata da una Boiserie dai colori neutri chiari pacati le cui tonalità scivolano sul parquet e ne riprendono esattamente i colori. Faccio scivolare giù la zip del vestito mentre lui a pochi passi da me cerca di regolarizzare il suo respiro adesso affannato, l'abito ricade ai miei piedi lasciandomi in intimo, avverto i suoi passi sempre più vicini, finché il contatto delle sue dita contro la mia pelle scoperta mi fa tremare le gambe. "Sei una bimba cattiva, lo sai?" soffia sulla mia spalla poggiando entrambe le mani suoi miei fianchi. "Sei tu" replico spostando la testa fino a trovare il suo viso a pochi centimetri dal mio. Unisco le mie labbra alle sue mentre lui mi spinge delicatamente verso il letto facendo aderire la mia schiena contro la sua. "Non ho le protezioni qui con me amore mio, ma ti prometto che starò attento" pronuncia alzandosi il tanto da potermi slacciare il gancetto del reggiseno. Prende i miei seni fra le dita facendomi spostare la testa all'indietro per l'eccitazione, mentre strofina la punta del suo naso contro la mia schiena nuda facendomi mugolare. "Sei perfetta" mormora sfilandomi gli slip per poi farmi girare e stendere con la testa poggiata sul cuscino. Lo aiuto a disfarsi dei suoi vestiti mentre le sue mani continuano a vagare per tutto il mio corpo. Sento la mia pelle andare a fuoco e i nervi flettere ad ogni suo tocco esperto, mi fa allargare le gambe posizionandosi tra di esse per poi entrare dentro di me lentamente borbottando parole sconnesse. Stringo le gambe intorno alla sua vita per poi spingere il mio bacino contro il suo affondando le dita nei suoi capelli stringendoli quando basta da farlo gemere il mio nome profondamente. Un verso gutturale fuoriesce dalle sue labbra, mentre le sue spinte si fanno più veloci ed insistenti facendomi avvertire gli spasmi dell'orgasmo. "Devo uscire principessa, altrimenti ti vengo dentro" sbuffa svuotandomi improvvisamente.  Emetto un piccolo verso di disappunto sentendomi improvvisamente vuota, mentre lui finisce il suo lavoro da solo venendo poco dopo sopra il mio bacino. "Ti amo bimba" pronuncia con voce affaticata solleticandomi il ventre con i polpastrelli "Ti amo più di ogni altra cosa al mondo".

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