•what didn't kill you?•

532 31 5
                                    

Eleanor gridò spingendo sul suo braccio, con la vista appannata dalle lacrime fece rotolare Axl per terra, gettandosi sopra di lui e rimanendo abbracciata alla sua vita, col corpo scosso dai singhiozzi piena di paura.
In quel movimento aveva evitato che il proiettile affondasse nel costato di suo padre, salvandogli la vita.

"Oh, Eleanor!" William le mise una mano dietro alla nuca baciandole la testa e stringendola di più a sé cercando di ritornare in posizione eretta con la ragazza ancorata al suo corpo.
Un agente, mentre spingeva l'uomo all'interno dei sedili posteriori dell'auto, disse ad Axl:

"Ringrazi la sua donna per averle risparmiato sei anni di prigionia, Rose!"
Lanciando al ragazzo un'occhiata di fuoco, che egli represse dicendo con tono glaciale:
"Quel colpo non sarebbe stato abbastanza per compensare tutto il dolore che ha fatto provare a questa donna! La mia donna!" si ritrovò ad urlare dietro alle auto che sfrecciarono via dal vialetto.

Dopo che di esse rimase niente meno che una striscia sull'asfalto della strada provocata da una ruota e il lontano rumore delle sirene, Axl prese ad imprecare dentro di sé, mentre in contemporanea accarezzava lentamente con movimenti circolari la schiena di Eleanor, cercando di calmarla dai fremiti che le stavano facendo perdere il controllo di sé stessa e della sua stabilità mentale.
Non era stato facile vedere di nuovo quell'uomo dopo tutto il tempo passato ad eliminare i ricordi che le avevano scavato il cuore.

"Entriamo ora."disse alzando lo sguardo il ragazzo, scortandola all'interno della casa, seguito dai ragazzi che chiusero la porta e si radunarono attorno alla coppia, seduta sul divano.

"Eleanor!"disse Izzy, scuotendola per le spalle, interrotto malamente da Saul, che prese il suo posto, scostando i ricci dagli occhi per poter incatenare quel dolce e affranto sguardo femminile che tanto lo aveva fatto sognare:
"Ascolta me..."lei vedendo i suoi occhi quasi si tranquillizzò e rimase immobile, sotto ai tocchi dei polpastrelli del ragazzo che le stavano togliendo le lacrime dagli zigomi:
"...ti prometto che mi assicurerò a costo della mia vita che quel pezzo di merda marcisca e muoia in galera. Sono stato chiaro, cara?" un sorriso balenò sul suo volto, annuendo sotto all'affermazione di gran cuore di Slash, che soddisfatto si rialzò e si sedette al fianco opposto di Axl, di fianco a Eleanor.
William non si adirò per le parole dolci del suo amico, al contrario sorrise vedendo la moglie sollevarsi e annuire sotto al suo sguardo.
Era riconoscente al suo amico riccioluto, per una volta...

"Beh...Axl, hai fame?"disse Steven con un piatto di pasta in mano sotto allo sguardo impassibile del rosso che disse con una punta di ira:
"Mi è passata la fame. No, grazie!"
Eleanor iniziò a fare respiri profondi, contando ripetutamente fino a dieci, aiutata da Duff che da dietro la testiera del divano teneva le mani salde sulle spalle della ragazza contando a bassa voce nel suo orecchio.

"Quando senti il tuo cuore battere più lentamente possibile dimmelo..."le disse con un sorriso tenero.
Lei annuì continuando a concentrarsi sul battito cardiaco.

Axl intanto era andato nella sua stanza e ancora con il cappotto addosso aveva afferrato la cornetta, facendo il numero della centrale:
"Pronto, sì, scusi volevo un'informazione..."attese spazientito che il cosiddetto vicecomandante si mettesse in linea, e poi disse con tono rilassato:
"Esatto, proprio lui, sa per caso che pena gli è stata data? Voglio accertarmi che la paghi cara... Voglio esattamente che il suo ultimo lurido respiro venga emesso in quella cella... Come, scusi?! Okay non ho nessun potere ma ricordi che quell'uomo ha quasi ucciso mia moglie, più di una volta, sono già stato abbastanza chiaro con un suo agente, signore!" dopo circa due minuti fu costretto a riattaccare, più rilassato dopo la "chiacchierata" col poliziotto.

Chiuse la porta dello studio dopo essersi massaggiato la coscienza, cercando di concentrarsi e restare calmo dopo tutto ciò che era accaduto; era evidentemente sotto stress, lui non avrebbe mai voluto ritrovarsi con quella pistola in mano e arrivare a premere il grilletto.
Guardò la ragazza che amava dallo stipite della porta sul quale era appoggiato con una spalla sostendendosi con le gambe incrociate. Lei aveva evitato che il colpo giungesse dove doveva andare... Aveva evitato la morte della persona che più aveva odiato nella sua vita.

My Little Patience ||Axl Rose||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora