Michael era nervoso.
Ansia.
Il primo passo di quell'impresa.
Erano appena entrati nel grande edificio che ospitava gli uffici della redazione.
Aveva un foglio tra le mani e la tentazione di stropicciarlo era tanta.
Andreas camminava di fianco a lui, con la sua camicia azzurro ospedale e i suoi jeans.
La giacca era nelle sue mani e sembrava la persona più calma del mondo.Michael si chiese come cavolo facesse ad essere così calmo.
L'itinerario che aveva in mano era un completo disastro perché lui si era rifiutato di passare più di un'ora con il biondo a mettere giù date e città.
Erano semplicemente i nomi delle città più importanti d'Italia e una data di fianco.
La Rondine li avrebbe uccisi sicuramente, eppure quel biondino aveva le mani in tasca e camminava con la tranquillità di un bradipo addormentato.
Arrivarono davanti alla porta dell'ufficio della Rondine e Michael si fermò.
Entrare avrebbe voluto dire perdere ventimila euro, ne era certo.-Cosa c'è?- chiese Andreas.
-Se aggiungessimo qualcosa?- chiese Michael, aprendo il foglio.
-Sei voluto andare via prima, ieri, quindi non lamentarti.-
Era andato via prima perché la gentilezza di Andreas gli stava iniziando a dare sui nervi.
E perché quel biondo non faceva altro che nominare feste o locali o divertimento.Erano al lavoro, non in vacanza.
Ma farlo capire ad Andreas Dermanis era impossibile.-Okay.- rispose Michael.
Era scocciato, preoccupato e voleva sparire.
E non era per niente una bella sensazione.Andreas bussò alla porta e l'urlo che arrivò da dentro fece solo aumentare la proccupazione del ricciolo.
-Avanti!-
Andreas aprì la porta ed entrò lentamente.
Guglielmo non c'era.
-Siete in ritardo.- gli fece notare la signora.
Andreas guardò Michael e il ragazzo arrossì.
Era colpa sua, era vero.
Ma non era il caso di farlo notare al mondo intero.-Lo sappiamo- lo salvò il biondo, raggiungendo le sedie davanti alla scrivania.
-Spero che il progetto del viaggio vi faccia perdonare.- si raccomandò la Rondine, invitandoli a sedersi.
Michael non ebbe il coraggio di alzare gli occhi.
Altro che farsi perdonare, li avrebbe buttati fuori a pedate nel culo.Appoggiò il foglio arrotolato sulla scrivania e incrociò per un secondo lo sguardo di Andreas.
E per la prima volta, ne fu rassicurato.Stavano condividendo la stessa paura, anche se il biondo era bravo a mascherarla, Michael riusciva a percepire il suo nervosismo.
La signora storse il naso e prese in mano il foglio, aprendolo lentamente.
Venezia 25 ottobre
Rimini 29 ottobre
Ancona 5 novembre
Bari 10 novembre
Napoli 22 novembre
Roma 30 novembre
Firenze 4 dicembre
Genova 10 dicembre
Torino 15 dicembre
Milano 20 dicembreAlzò gli occhi e li piantò su Andreas.
-Mi state prendendo in giro, vero?- chiese.
Andreas si girò verso il ricciolo alla sua destra.
Non importava quanto potesse fare fatica a sopportare i suoi comportamenti.
Dovevano collaborare.
STAI LEGGENDO
Life In Love Motion | Mikandy
Fanfiction"Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone."