Sam: i 3 amici

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- per oggi basta! Usciamo all'aria aperta, guarda che bella giornata. Tanto sono un caso perso - dissi a James .
Erano passati un paio di giorni dall'ultima volta che eravamo andati in biblioteca. James nel frattempo aveva continuato a darmi lezioni di scrittura e lettura all'aperto e stamattina dopo colazione mi aveva sepolto sotto una montagna montagna di libri da leggere.
- Va bene, anch'io ho bisogno di una boccata d'aria - disse lui accondiscendendo alla mia richiesta.
Uscimmo dalla biblioteca e scendemmo le scale.
James davanti a me, percorreva lentamente la lunga scalinata, gradino per gradino, girandosi ogni tanto per controllare che tutto andasse bene.
Era davvero premuroso. Da quando avevo ricominciato a camminare, la gamba mi aveva fatto sempre meno male, giorno dopo giorno, ma anche se mi ostinavo a dire che ero fuori pericolo e che non sentivo affatto dolore, James non si fidava.
A me in fondo non dispiaceva affatto. Vedere James girarsi ogni tanto e tirare un sorriso irresistibile mi teneva di buon umore. James era la sola medicina al mio dolore, o almeno così credevo.
Scesi di sotto, James mi aveva detto di aspettarlo e nel frattempo era andato a chiamato il biondino della scuderia di qualche giorno prima.
Per quanto lo odiassi, non riuscii a fare a meno di sentire un tuffo al cuore quando avvicinatosi, posò i suoi occhi sui miei.
Aveva gli occhi celesti ma non glaciali come quelli del padre di James, erano celesti come le acque limpide di un mare cristallino e io per qualche istante non desiderai altro che affogare in quelle acque calme racchiuse nei suoi occhi.
- piacere, Edward! - mi disse quel ragazzo dai lineamenti angelici.
- Sa...Sam, il piacere è tutto mio! - gli dissi, ed era così in effetti.
Nel frattempo notai lo sguardo di James posarsi su di me.
- allora.. Edward, vieni con me e James a fare una passeggiata? - dissi per cambiare il discorso e per non fare notare il mio imbarazzo, per quanto la vampata che aveva colpito le mie guance non lasciasse intendere.
- vorrei, ma oggi dobbiamo uccidere un maiale per iniziare a fare le scorte per l'inverno. Adesso devo prendere e mettere nel recinto i maialini separati dalle madri, lasciati a pascolare su dei campi all'ombra di quelle enormi querce - così dicendo, indicò con la mano un paio di alberi a circa cinquecento metri di distanza.
- se vuoi veniamo a darti una mano! - gli dissi subito. Avevo iniziato a dire cose senza ragionare, possibile che fosse quel ragazzo la causa?.
- Sam, ma che dici! Con quella gamba tu non andrai da nessuna parte oggi - mi rimproverò subito James.
- Fate come volete. Potete venire, a me non dispiacerebbe - disse Edward, interrompendo lo sguardo di incomprensione che ci eravamo scambiati reciprocamente io e James.
- Sentito? Non vorrai mica lasciarlo là da solo? E poi sarà divertente! - dissi cercando di far leva sulla coscienza di James.
- Ehhhh... Va bene, ma tu promettimi che non esagererai con quella gamba malmessa - mi disse, poco convinto di ciò che diceva.

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Il campo era invaso da erbaccie di tutte le dimensioni, per lo più erano piante basse, ma ogni tanto c'erano alti cespugli sparsi qua e là.
- Allora, cominciamo! - disse Edward per poi proseguire  - mi raccomando, state attenti a non sporcarvi troppo! - detto questo, si tolse la maglietta e partì alla rincorsa del primo maialino sotto tiro.
Lo guardai allontanarsi velocemente. Aveva un fisico niente male,era alto e slanciato come James, ma aveva delle braccia decisamente più grandi, merito del lavoro.
Mi girai verso James, il quale si girò a sua volta verso di me perplesso quanto me sul da farsi, prima di fare spallucce e togliersi la maglietta.
- Forza Sam, vieni con noi! - mi disse avvicinandosi a me.

Io avrei cominciato anche subito a rincorrere quei simpatici maialini dalla coda riccioluta ma non volevo fare come gli altri due e togliermi la maglietta.
Intuendo cosa stessi pensando, James mi si avvicinò ulteriormente, stringendomi in un caldo abbraccio. Avevo la testa posata sul suo petto caldo quando cominciò a parlarmi - cos'hai da vergognarti, sei perfetto così come sei per me! - tirandomi poi un bacio sulla fronte.
- non posso James... - gli dissi. C'era un motivo ben più sbagliato del mio fisico per cui non potevo togliermi quella maglietta.
- Che cosa int... - non riuscì a finire la frase che un paio di maialini ci sfrecciarono accanto facendoci perdere l'equilibrio. Prima che potessimo continuare il discorso, Edward urlò - viene verso di voi, prendetelo! - additando un bel maialino grassottello che correva verso di me. Con uno scatto fulmineo mi buttai sul piccoletto, prendendolo e immobilizzandolo.
- Preso, preso! - urlai incredulo.
- bravissimo, tienilo fermo così finché non arrivo! - mi rispose di rimando Edward.
Avvicinatosi, si inchinò e prese il maiale.
- io porto il nostro amichetto nel recinto qui vicino, nel frattempo provate a prenderne altri, in totale dovrebbero essere nove! - detto questo, si allontanò verso una recinzione poco lontana.
- James, io li spavento e t... - non riuscii a finire la frase che James era già partito, correndo verso un maiale che si era nascosto in un cespuglietto secco.
James avvicinatosi aveva spaventato il maiale che aveva iniziato a correre verso la direzione opposta al suo aggressore.
Come un leone che insegue la preda, James fece uno scatto felino e iniziò a rincorrere l'animaletto rosa.
Pochissimi metri lo distanziavano dal piccoletto, ma ogni volta che sembrava fatta,  il maialino lo distanziava quanto necessario per essere salvo.
Preso dall'eccitazione iniziai a lanciare frasi tipo " forza James! ", oppure "corri, corri più veloce! ", " eccolo, eccolo! Dai, dai dai! ".
Finalmente James catturò il piccolo malcapitato ormai senza fiato.
- Feeww... È stata difficile ma ce l'ho fatta! Mi raccomando, tu stai a guardare! - così dicendo, mi porse il maialino e una volta preso, appoggiò le braccia alle ginocchia per riprendere fiato. Era così carino in quella posa che non feci a meno di notarlo.
Quasi un minuto più tardi ritornò Edward.
- Bravo Sam, ottimo lavoro! - mi disse, notando il maialino appena catturato, sorridendomi e prendendo il maialino dalle mie mani.
Sentii il tempo dilatarsi mentre le sue mani sfioravano le mie. C'era qualcosa di strano che mi attirava di quel ragazzo, ma io avevo già tutto quello che desideravo, James.
- Sì, bravo Sam - mi disse James, calcando sul mio nome, - davvero un ottimo lavoro -.
Tirai uno sguardo a Edward e vedendolo oramai lontano, strinsi James in un abbraccio - grazie - gli dissi, facendo una linguaccia, per poi baciarlo.
Ogni tanto durante la mattinata scambiai qualche frase con Edward. Alla fin fine non era affatto male, era simpatico anche se stava per lo più sulle sue.
Il tempo passò tranquillamente mentre davamo la caccia ai maialini rimasti, tutti e tre insieme.

Ed ecco un altro capitolo del libro concludersi lasciandoci felici e un po' perplessi. Edward è un ragazzo che viene dalla realtà popolare come Sam, credete che le disparità sociali tra Sam e James unite all'aggiunta di questo nuovo personaggio potranno intaccare l'amore della giovane coppia?
Fatemi sapere, mi raccomando.

Abbracciami e Non Dire NienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora