Correvo in un campo di papaveri inseguendo mia madre. Quando non sentiva più i miei passi alle spalle, si girava e mi guardava sorridendo, aprendo le braccia, lasciando svolazzare al vento il mantello. Alle spalle soltanto il sole ormai al tramonto. Io allora le correvo incontro e la stringevo così forte da perdere l'equilibrio e cascare assieme tra i fiori. Allora lei mi guardava con i suoi dolci occhi verdi e mi baciava sulla fronte.
Sentivo il contatto delle sue labbra umide sulla mia fronte e poi mi svegliavo.
Tutte le notti la stessa storia; non sapevo se era un sogno o un incubo,tanto meno sapevo se era realmente accaduto.
Eppure quella donna aveva i miei stessi occhi e portava il mantello in cui ora mi strigevo per proteggermi dal primo freddo autunnale.
Non ricordavo più com'era mia madre e non potevo essere certo che fosse la stessa donna che abitava i miei sogni.
Un brivido freddo mi percorse il corpo svegliandomi dal torpore e aiutandomi così ad alzarmi dal comodo lettuccio di paglia che mi ero fatto nel fienile dietro la stalla dei Rose, presso cui lavoravo.
Il signore e la signora Rose non erano poi così male, lui era molto severo e esigente mentre la moglie molto gentile ed educata. Il risultato era quasi sempre che la signora Rose per evitare che ricevessi un calcio o peggio ancora, delle cinghiate, dal suo amato marito, si metteva a litigare con lui salvandomi sempre da tanto dolore.
Risultavano cosi, visti da fuori, come due buffi vecchietti che non hanno niente in comune e che litigano e basta, ma per me che li conosocevo da tempo, sapevo che non era così. Avevo più e più volte visto il signor Rose donare alla moglie un fiore colto dal campo e stringerla tra le sue braccia ossute e baciarla.
Sta di fatto che oggi a lavoro incompiuto o svolto in modo sbrigativo non ci sarebbe stata la signora Rose a difendermi perche oggi era domenica e come ogni donna della cittadina, si dirigeva al grande cimitero per ricordare i parenti deceduti nell'ultima guerra.
Mi alzai, mi sgranchii le ossa e presi il tozzetto di pane che mi ero lasciato dalla sera precedente per farci colazione.
Mentre mangiavo, mi dirigievo verso un piccolo magazzino dimesso dietro alla stalla per prendere il mangime per gli animali.
Finito il pane e caricato sulle spalle un sacco di mangime mi diressi ai primi box, quelli dove stavano i tori più giovani, cercando di coprirmi il più possibile col mantello dal freddo vento che si era sollevato.
Era semplice e delicato il mio compito se volevo uscire dal box integro come prima di entrare; gesti lenti e controllati e parole sussurrate dolcemente.
Così, aperto il box entrai e con sguardo basso e passi calcolati, mi diressi alla mangiatoia.
Il toro intanto mi guardava con un aria poco confidente nonostante fossi una sua vecchia e quotidiana conoscenza.
-ciao Bess, ti trovo in forma- gli dissi dolcemente. Oramai era giunta la sua ora, presto sarebbe stato macellato. Così, riempita la mangiatoia mi avvicinai all'angolo vicino alla finestra dove l'animale stava e gli diedi una carezza sulla fronte.
Mi voltai per uscire e proprio in quell'istante una folata di vento entrò dalla finestra arruffandomi i capelli e facendo svolazzare il mantello, provocandomi qualche brivido. Ma qualcosa stava andando storto. Da dietro sentii un muggito e ci misi poco a capire che ero in pericolo. Il movimento del mantello aveva attirato il vecchio toro e riuscii a evitare per poco di essere incornato buttandomi di lato. La porta era vicina ma non abbastanza così cercando di scartare di lato da una seconda incornata del toro, mi ritrovai esattamente sotto di lui e vidi la sua zampa destra calare sul mio ginocchio destro.
Sentii un fitta di dolore acutissima, non riuscivo a muovermi o a ragionare, l'unica cosa che feci fu urlare dal dolore.
Alzando gli occhi mi resi conto che l"animale era rimasto spiazzato dal mio urlo e colsi l'attimo giusto in tempo per tuffarmi sulla porta e uscire.
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Abbracciami e Non Dire Niente
RomanceUn intrigo amoroso che va oltre la semplice attrazione sessuale. Un libro pieno di suspence, che ti farà divorare le pagine dalla curiosità, che ribalterà la tua concezione di giusto e sbagliato in un battito di ciglia, con eventi che faranno da sfo...