Rimasi sdraiato sul gelido e polveroso pavimento della stalla e li svenni.
Mi svegliai di soprassalto sentendo un uomo urlare vicino a me nella mia direzione. Questo movimento mi provocò una forte fitta di dolore alla gamba, ricordandomi cos'era successo e perché mi trovavo sul pavimento della stalla. Riuscii a malapena ad alzare la testa per vedere il signor Rose avvicinarsi a me con un'espressione più truce del solito.
Perché quel toro non mi aveva ucciso subito? Mi avrebbe risparmiato molta sofferenza superflua per poi ottenere lo stesso risultato.
- che fai lì feccia! Alzati e lavora, non ti pago certo per poltrire- sbraitò il signor Rose.
- M.. Ma io signore no.. - cercai di spiegargli ma lui mi interruppe dicendo - niente ma!! - e poi proseguì mentre si toglieva la cinta dai pantaloni - io ti apro le porte di casa mia, ti offro un lavoro, un tetto per ripararti e un letto per dormire e ti pago un lavoro che centinaia di persone farebbero meglio e più velocemente, e tu come mi ripaghi? Rovinando i miei capi, stressandoli e sporcando il pavimento che io ti ho offerto come casa col tuo insulso sangue! - fino a quel momento non mi ero reso conto della chiazza di sangue che si era formata sul pavimento e che era uscita dalla mia bocca.
Sentii un colpo fendere l'aria e la cintura si abbatté indolente sul mio corpo già martoriato, cinque, dieci, forse anche quindici volte, prima che tutto smettesse di girare e io mi abbandonassi ad un dolce sonno che sperai fosse stato eterno.A quanto pare non era il mio giorno fortunato perché mi svegliai per la seconda volta su quel lurido pavimento freddo con accanto a me il signor Rose pronto a frustarmi ancora.
Eppure adesso non aveva più in mano la cinta ma teneva due lunghi bastoni che mi avvicinò pericolosamente alla testa.
- prendili e usali come stampelle per arrivare fino alla città - mi disse, e aggiunse - prendi anche questi; ti anticipo la paga e ti do qualche spicciolo in più per pagarti le spese mediche che dovrai sostenere quando sarai in città -. Detto questo si diresse verso la porta della stalla e sparì.
Non sapevo come ringraziarlo... Nessun'altro avrebbe fatto questo per me e mi sentivo debitore nei confronti di questo mio secondo padre.
Con l'aiuto di quelle due stampelle artigianali tentai di alzarmi ma le fitte al ginocchio erano lancinanti e mi ritrovai riverso a terra un paio di volte prima di riuscire ad alzarmi completamente.
La strada da fare era tanta e il tempo poco, se non volevo viaggiare anche di notte mi sarei dovuto incamminare subito.
Prima un piede poi l'altro, vidi che piano piano ce l'avrei anche potuta fare ad arrivare in città verso il tramonto.
Uscii dalle terre dei Rose e mi diressi verso Holder prendendo la strada principale che collegava la campagna circostante alla città.
Più le ore passavano e più strada facevo e più forte diventava il dolore che provavo ad ogni passo. Le ore passavano e il sole iniziava a martellare sulla testa, quando per l'ennesima volta in quella giornata, caddi a terra svenuto.Riaprendo gli occhi vidi davanti a me un ragazzo inginocchiato che teneva la mia testa sulle sue gambe.
-Ch.. Chi s..? - Cercai di dire ma non avevo più fiato.
- mi presento, sono James! Non preoccuparti adesso ci sono io con te! - Furono le ultime parole che sentii prima di ricascare nell'oblio.
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Abbracciami e Non Dire Niente
RomanceUn intrigo amoroso che va oltre la semplice attrazione sessuale. Un libro pieno di suspence, che ti farà divorare le pagine dalla curiosità, che ribalterà la tua concezione di giusto e sbagliato in un battito di ciglia, con eventi che faranno da sfo...