Samantha: è ora di ripartire

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Era passato poco più di un mese da quando avevo lasciato la casa dei Wood.
Pierre aveva bisogno di me in questo momento di difficoltà e io gli sarei stata accanto.
In questo lasso di tempo lo avevo aiutato nelle faccende di casa, nella costruzione di un piccolo recinto per le poche vacche rimaste e nella lavorazione di un piccolo pezzo di terreno per coltivare ortaggi.
Le giornate passavano tranquille e riassaporavo i vecchi tempi in campagna, il sudore dopo una giornata di lavoro e il piacevole senso di appagatezza quando al tramonto posavo la zappa nel vecchio magazzino.
Avevo deciso di smettere di tagliarmi i capelli e di farmeli crescere fino alle spalle. Per ora un caschetto di capelli lisci e castani coronava la mia faccia, risaltando i miei tratti gentili e fini.
Non sapevo come James avrebbe potuto accettare la cosa.
Nel corso di questo mese non gli avevo scritto ne mi ero fatta sentire e più che mai sentivo la sua mancanza e la paura di non essere accettata era l'unica cosa che mi teneva legata qui.
Oramai il piccolo orto era in funzione e le  gracili pianticelle invernali gettavano le loro radichette sulla fredda terra nuda, il recinto per le vacche era finito e le si poteva ammirare il giorno a mangiare mansuete sotto gli ultimi caldi raggi di sole autunnali.
Avevo avuto molto tempo per riflettere e per capire meglio il mio cuore.
Io, James ancora lo amavo e qualsiasi brutta parola mi avrebbe detto, so che sarebbe stata un menzogna utile solo a ferirmi. Era giunto il momento, a breve avrei salutato il vecchio Pierre e sarei tornata da James, strisciando? No, a testa alta, rammaricata per il passato e pronta a tutto per riconquistare il cuore del mio James.
Mi mancavano i suoi baci, i suoi sospiri mentre le sue labbra indugiavano sul mio collo e i suoi occhi sorridenti, il suo dolce sorriso caldo e la sua voce, mi mancava tutto di lui.
La giornata di oggi era volata tranquilla, avevo passato il pomeriggio cercando erba campagnola tra i campi e fiera del bottino, stavo tornando con il cestino in vimini pieno di tanti sapori del campo.
Era stato proprio Pierre a insegnarmi a riconoscere un po di erbe commestibili ed era stata Mary ad insegnarmi come cucinarle.
Stasera avrei cucinato un ottimo brodo di verdure, con contorno di patate lesse.
- Saaaaaam! - ero sulla strada principale quando sentii una voce chiamarmi.
- Saaaaaam, Aspettami! - gridò ancora.
Riconoscevo quella voce, così, mi girai d'istinto.
Era davvero lui? Come aveva fatto a trovarmi? Un ciuffo biondo percorse saltellante la strada che ci separava.
- Sam, sei davvero tu. Con i capelli così non ti riconoscevo e avevo paura di aver fatto girare l'ennesima persona sbagliata - mi disse con il fiatone.
Prima che potessi rispondere continuò - sono due settimane che ti vado a cercare appena stacco da lavoro. Ti ho cercato ovunque e soltanto stasera mi era venuto in mente che tu potessi essere tornata qua. Torna, le giornata senza di te sono monotone e... - non ebbe modo di finire la frase.
Mi fiondai addosso a lui a braccia aperte e lo strinsi tra le mie braccia.
Nel corso delle settimane trascorse insieme avevo avuto modo di conoscerlo bene; era un tipo sulle sue, socievole e semplice e nel tempo avevamo stretto un solido rapporto.
In questo momento la sua presenza era come una manna dal cielo per me, avevo bisogno di un amico, di una persona con cui parlare.
- Sam, così mi stritoli... - mi disse Ed col fiato corto.
Arrossi di colpo rendendomi conto solo ora di quanto lo stessi stringendo forte.
-Edward stasera ti andrebbe di cenare a casa mia? Cucino una buonissima minestra! -.

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- buon appetito! - disse Pierre, augurando a tutti e tre un buon pasto.
Per l'occasione, Pierre aveva deciso di apparecchiare la tavola con il servizio migliore.
Presi il pesante cucchiaio di argento e iniziai a mescolare lentamente la minestra mentre ogni tanto ci soffiavo sopra.
- Edward, che lavoro hai detto che fai? - fu l'ennesima domanda di Pierre.
- stalliere, signore - rispose Ed un poco in soggezione.
-ah capisco e nel tuo lavoro tu...-
- Pierre...- lo interruppi tirandogli un occhiataccia.
Lui mi guardò e scoppio a ridere.
- sei identica spiccicata a Mary - mi disse infine, sorridendomi e accarezzandomi dolcemente il viso.
Arrossi un poco, fiera del complimento . Mary per me era stata una donna esempio e aspiravo un giorno anch'io a essere come lei, a combattere le difficoltà con un sorriso e a rialzarsi dopo ogni duro colpo preso.
La cena continuò tranquilla, tra una chiacchierata e un altra, tra le risate e la felicità nello stare insieme.
Il sapore della minestra mi ricordò di quelle fatte da Mary e sorrisi, immaginandomi i complimenti che mi avrebbe fatto se ora fossa stata a tavola insieme a me.

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Finito di sparecchiare, andai nel vecchio fienile con Edward, a osservare le stelle. La serata era tranquilla e si poteva assaggiare il tepore di una serata autunnale.
- pensi di tornare, prima o poi? Da James intendo - mi chiese di punto in bianco Edward.
- si, ho deciso, a breve tornerò - gli dissi risoluta.
- sai, mi manchi... -
- tutti voi mi mancate...- dissi sospirando.
- non vedo l'ora, sai? - i suoi occhi blu incontrarono i miei e io non resistii ad abbassare lo sguardo.
- Hey... Tutto ok? -
Avrei voluti dirgi come poteva essere tutto ok, come potevo tornare là e ricominciare tutto da zero, ma lasciai da parte il mio attimo di sconforto.
- si, ho paura solo di non essere accettata... -
- sai, secondo me stai meglio da ragazza che da ragazzo -
- davvero? - gli chiesi sorpresa.
- si, mi piaci così come sei... - detto questo, si avvicinò vertiginosamente al mio viso.
Le sue morbide labbra e il suo tenero viso mi tentarono per un secondo.
- fermati! Non voglio! - furono le mie uniche parole, appogiai le braccia al suo petto per spingerlo indietro, ma lui insistette sotto le mie volutamente deboli difese.
Era un ragazzo carino, veramente carino e aveva un bel fisico, nonché un carattere dolce ma una sensazione, piccola poi sempre più grande, mi pervase.
- no, no, no, non voglio, io amo James! - dissi, staccandomi da lui e spingendolo forte lontano da me.
Alzai lo sguardo sul suo, ferito.
- scusa Ed... Io...-
- non chiamarmi Ed, ti prego... Mi piace troppo..  - disse rammaricato.
- Edward, devi avermi frainteso, mi piace James, non te... - cercai di avere più tatto possibile.
- capisco... Io, io credo che non sia qui il mio posto... È ora di andare - disse imbarazzato mentre goffamente si alzava e si preparava ad uscire.
- Edward... - dissi ma lui non mi ascoltò e iniziò a mettersi la vecchia giacca in pelle che gli avevo visto per la prima volta stasera.
-Edward, fermati... - niente, non mi volle ascoltare e si girò dirigendosi verso la scala per scendere dal fienile.
- Ed... - dissi afflitta. Ebbe un attimo di esitazione ma poi ricominciò a camminare.
Quasi involontariamente mi gettai verso di lui e gli presi da dietro la mano.
- Hey, guardami un attimo in faccia - gli dissi.
Lui servile si girò verso di me, gli occhi rossi e le lacrime che gli ricavano il viso.
- Sam, promettimi una cosa... - mi disse trattenendo un singhiozzo.
Lo fissai negli occhi, i suoi blu brillavano lucidi.
- ho sentito quando hai messo le mani per fermarmi ma non hai fatto forza per respingermi fin da subito... promettimi che se James ti rifiuterà tu verrai da me... -
- io... -
- promettimelo... Ti prego, ti saprò corteggiare e... E ti tratterò come un fragile fiore... -
Le sue parole dolci mi colpirono... Adesso non sarei mai potuta stare con lui, amavo troppo James, eppure non avevo notato in Edward nel corso del tempo un solo difetto, mi piaceva tutto di lui.
- Ed, te lo prometto... -

Sam ha saputo dire di no a Edward a differenza di James con Filo.
Come la prenderà Sam dopo che saprà della storia tra i due? James, chi sceglierà
La vita ci insegna che non bisogna dare tutto per scontato e che è bella proprio per la sua imprevedibilità. Credete ancora che James possa superare l'ostacolo rappresentato dal aspetto esterno di Sam, quando può benissimo rimanere con Filo? E... Credete che Sam sarà davvero così insistente e sicura ora che Edward le è così vicino?
Commentate, mi raccomando.

Abbracciami e Non Dire NienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora