~Capitolo 12~

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Elizabeth

La settimana seguente fu un vero delirio. Tra compiti in classe, interrogazioni e soprattutto la gente che quando passavo per i corridoi rideva, non ne potevo davvero più. Per una che adorava la scuola stava diventando una vera e propria sofferenza andarci.

<<Che faccia! Che cos'hai?>> domandò Alex venendomi incontro.

Quella mattina in particolare stavo ancora peggio siccome avevo anche discusso con mia madre. Pretendeva che andassi bene in tutte le materie e, anche se non lo diceva, quando prendevo meno del solito rimaneva delusa e questo mi faceva ancor di più imbestialire. Non poteva essere chiara ogni tanto?

<<Niente, sono solo stanca>> sbuffai chiudendo l'armadietto.

<<Che cos'hai combinato la settimana scorsa a mensa?>> chiese divertita, cambiando discorso.
<<C'eri anche tu?>>.
<<No, è questo il problema. Io ero fuori nel cortile con Ludovica>> continuò a ridere sotto i baffi.

Spalancai gli occhi furiosa e improvvisamente la stanchezza di poco prima svanì.

<<Quindi tutta la scuola sa della figuraccia che ho fatto?!>>.
<<Più che altro della scenata di poco dopo>> mi corresse la mia amica continuando a ridere.
<<È tutta colpa di quell'imbecille! Lo odio!>> ringhiai fuori di me.

Tu passi anni ad evitare di essere notata e a mantenere un profilo basso e tutto si dissolve a causa dell'arrivo di un coglione maleducato.

Ero fuori di me.

<<Dai, calmati, vedrai che presto se ne scorderanno tutti. E smettila di stringere così i pugni, sembri una pazza isterica>>.
<<Così non mi calmi>> le feci notare ancora alterata.

<<Comunque...>> esordì dopo un po' cambiando umore.

Non era da lei cambiare umore così rapidamente, di solito ero io quella lunatica.

<<Comunque?>> la incitai a parlare vedendo dissolversi il mio nervosismo.
<<... Mi ha scritto il mio ex...>> ammise evitando il mio sguardo.
<<E quindi...?!>>.
<<Mi ha chiesto di vederci...>>.

Proseguiva con una strana lentezza che non presagiva nulla di buono.

<<Spero che tu gli abbia detto di no!>>.
<<In realtà gli ho detto di sì...>>.
<<Alex!>> la rimproverai alzando la voce e attirando l'attenzione di alcuni ragazzi nel corridoio.
<<Shh, che cosa urli! Ti giuro che non succederà niente e...>>.

Perché ogni volta che si confidava doveva dirmi cose simili?!

<<Per favore, non dire nulla a Chris, ti prego!>> mi scongiurò.
<<Alex se vuoi vederlo va bene ma, a Chris devi dirlo non se lo merita>> dissi con un tono più calmo.

Quel ragazzo era un angelo e, a mio parere, era perfetto per la mia amica. Non poteva lasciarselo scappare per un idiota come quello.

<<Non ce n'è bisogno. Non voglio litigare con Chris per una stupidaggine simile>>.
<<Quello è un coglione, te lo ricordi?!>> domandai scocciata ma senza farlo trasparire.
<<Sì, andrà tutto bene. Fidati>>.
<<Okay...>> mi arresi in fine. Tanto non avrei potuto fare nulla. Quando si metteva in testa qualcosa nessuno riusciva a farle cambiare idea. Soprattutto in fatto di ragazzi.

<<Grazie>> sorrise sollevata, <<tu adesso che materia hai?>> chiese cambiando discorso di nuovo.
<<Educazione fisica>> sbuffai dirigendomi verso la palestra.
<<Adesso il professore è il coach, vero?>> mi seguì.
<<Già...>>.

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