~Capitolo 42~

14.8K 470 253
                                    

Thomas

<<Ma porca puttana, Elizabeth!>> sbraitai quando mi resi conto di che cosa avessimo davanti.

Altro che orso o lince o assassino seriale che si nascondeva nei boschi!

<<Oddio ma, è un cagnolino!>> esclamò tutta entusiasta la ragazza portandosi le mani alla bocca e assumendo un'espressione adorabile.
<<Sì, sciocca, è un cagnolino! Un minuscolo e innocuo cane!>> alzai la voce basito gesticolando sentendo una scarica di adrenalina lungo tutto il corpo.
<<Non urlare, Thomas, così lo spaventi>> mi diede una gomitata prima di avvicinarsi al piccolo animaletto, <<Ciao e tu che cosa ci fai qui tutto solo?>> domandò inginocchiandosi e cominciando ad accarezzarlo. Se non mi avesse fatto quasi prendere un infarto sarebbero stati anche dolci.

Come le era venuta in mente la possibilità che fosse un maniaco o un animale feroce?! E come avevo potuto farmi abbindolare da lei?! Quella era tutta matta.

<<È adorabile>> continuò a dire tra sé e sé, <<hai fame piccolo? Sei gracilino però! Da quanto tempo è che non mangi?>> domandò come se il cane potesse capirla. A volte non riuscivo proprio a starle dietro. Però era così dolce mentre tentava di prendersi cura di quella creatura che mi ritrovai a sorridere inconsciamente. Chi l'avrebbe mai detto che in un momento tanto disperato come quello avrei sorriso guardando la ragazza più isterica e catastrofista che esistesse al mondo, mentre si prendeva cura di un cucciolo abbandonato?

<<Thomas, prendi qualcosa di avanzato dal tuo zaino>> disse ad un tratto, o meglio mi ordinò.
Aggrottai le sopracciglia confuso. <<Perché?>>.
<<Per il cucciolo! Non vedi che è affamato?>> mi guardò ovvia come se avessi dovuto sapere che il cucciolo avesse fame.
<<Come si dice?>> sorrisi divertito.
<<La tua auto si è rotta in mezzo ad un bosco di notte, prendimi quel dannato zaino o ti assicuro che non avrai davvero mai dei figli>> mi fulminò minacciosa e dal tono di voce, non stava affatto scherzando. Senza indugio, deglutii a fatica e le presi ciò che mi aveva chiesto.

<<Grazie>> sorrise infastidita, strappandomi lo zaino di mano. Il cucciolo l'aveva distratta ma, era ancora spaventata, dovevo trovare una soluzione in fretta. Il problema però era che il telefono non prendeva laggiù e non sapevo proprio da che parte girarmi. L'unica cosa da fare era tentare di far partire l'auto, obiettivo quasi irraggiungibile non conoscendola per nulla. Mannaggia ai miei e alle loro auto usate ma, mi avevano assicurato più di una volta che fosse <<praticamente nuova!>>. Ovviamente. In quel momento però c'ero io in mezzo al nulla di notte con Elizabeth terrorizzata.

Tornai a fissare il motore come se fosse un alieno, non sapendo dove mettere le mani. Sembrava tutto a posto diamine!

Sbuffai sonoramente e vidi Elizabeth alzare lo sguardo dal cagnolino e volgerlo verso di me.

<<Ancora niente?>> domandò con la stessa espressione di quel cucciolo.
<<No>> mi lasciai andare ad un lungo sospiro.
<<Vedrai che troverai la soluzione>> mi sorrise per la prima volta incoraggiante, continuando però ad accarezzare il cucciolo che le faceva le feste.
Le ero grato per quelle parole ma, dubitavo fortemente che ci sarei riuscito. Porca miseria! Una volta che decido di fare qualcosa di carino per lei e rimaniamo bloccati in un bosco! Ed io che volevo sorprenderla tipo "principe azzurro". Perché lei l'avrebbe negato fino alla morte ma, desiderava qualcuno che la trattasse come una principessa e se lo meritava. Solo che io non lo ero e quella dannata situazione lo dimostrava. Il suo cavaliere dall'armatura scintillante non ero io.

Tornai a mettere mano nel cofano dell'auto senza sapere che pesci pigliare quando, all'improvviso, non ho idea di che cosa toccassi, ma il motore si riaccese.

Vivere a ColoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora