Thomas
<<Che cosa ci fai qui?>> sospirò appena incrociò lo sguardo con il mio.
Non pensavo che sarei stato così felice di vederla. Non riuscii neppure volendo a trattenere un sorriso che finì per sembrare una smorfia. Era bellissima con i capelli raccolti in uno chignon e quel vestitino lilla che le fasciava la vita ed il seno in modo impeccabile. Mi era mancata tanto da togliermi il fiato. Solo quando potei di nuovo guardarla negli occhi e sentire la sua voce potei tornare davvero a respirare. Solo che, dalla sua espressione contrariata, non sembrò provare lo stesso.
Ero riuscito a coinvolgere sua madre nel mio piano malefico per rivederla perché sapevo che non avrebbe mai accettato di parlarmi in privato. Avevo deciso di lasciare per un periodo Seattle e tornare ad Old River solo per rincontrarla e parlarle faccia a faccia. Solo che averla lì, davanti a me, con un'espressione ostile dipinta sul suo bel viso, non mi aiutava ad aprirmi.
<<Ciao...>> sorrisi forzatamente vedendo il suo sguardo serio. Mi sei mancata.
La vidi alzare gli occhi al cielo e ridurre le sue labbra ad una linea sottile. Non sembrava affatto felice di vedermi.
<<Ti va di sederti?>> chiesi allora senza demordere. Sembrò pensarci un attimo, poi sospirando sommessamente annuì.
<<Solo perché non ho pranzato>> acconsentì sedendosi di fronte a me.
Era stupenda. Anche quando era arrabbiata, avevo voglia di baciarla fino allo sfinimento. Avevo bisogno che mi perdonasse e che tornasse tutto come prima.
Restammo in silenzio fino a quando la cameriera non se ne andò con le nostre ordinazioni. Avevo così tanto da dirle che non sapevo da dove iniziare.
<<Mia madre era d'accordo con tutto ciò?>> interruppe il silenzio senza guardarmi.
<<Avevo bisogno di parlarti e non rispondevi ai messaggi né alle chiamate. Lei non c'entra>> mi sentii in bisogno di dire perché non se la prendesse con lei.
Sembrava scocciata di vedermi ed io non potei che esserne deluso. A me era mancata tantissimo, mentre lei sembrava più che altro infastidita dalla mia presenza.
<<Okay. Sono qui adesso>> alzò gli occhi al cielo ma, senza che essi trovassero i miei. Stava evitando il mio sguardo. Sperai solo perché non volesse cedere così facilmente. Magari c'era ancora speranza.
<<Non so da dove iniziare...>> ammisi a testa bassa. Dovevo dirle così tante cose che ero impazzito per giorni. Solo che la sua ostilità non mi stava aiutando affatto.
<<Dall'inizio magari?>> propose scocciata.
Dall'inizio, eh?
<<Va bene... Ti amo e mi dispiace per ciò che è successo>> esordii senza mezze misure. Liz sembrò sorpresa dalla mia uscita. Forse non si aspettava una dichiarazione simile di getto ma, era la pura verità. L'amavo davvero. <<Ho incontrato la mia ex a Seattle. O meglio, lei è nel mio giro d'amicizie, quindi ci siamo visti insieme ad altri>> continuai vedendola innervosirsi al sentire nominare Brenda.
<<È la ragazza con cui...>>.
<<La ragazza che mi ha lasciato perché non voleva una relazione a distanza>> dissi bloccando sul nascere i suoi brutti pensieri. Lei sembrò calmarsi leggermente ma, comunque non tornò a guardarmi, continuando invece a giocare col pane.
<<Ero nervoso il giorno in cui mi hai chiamato perché avevo discusso con lei, Liz>> spiegai cercando il suo sguardo.
<<Se eri nervoso è perché di lei ti importa ancora>> mi fece notare con una risata amara.

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Vivere a Colori
Novela JuvenilElizabeth e Thomas si sono scontrati per caso in un giorno qualunque per corridoi dell'Old River High School e da quel momento tra loro sono state solo scintille. Lei sapeva di aver bisogno di un po' di caos nella sua vita ma mai si sarebbe aspettat...