Sospirai profondamente e mi preparai ad affrontare l'uragano di domande, che Mark mi avrebbe
posto e a cui io non avevo la strafot**tissima idea di come ca**o rispondere.
Stavo per allungare la mano e afferrare quel maledetto aggeggio tecnologico, che la nuova generazione chiama cellulare,
quando vidi Mauro premere la cornetta e portarlo all' orecchio.
Lo ringraziai mentalmente per avermi salvata da questo mio patibolo mentale- Ciao Mark, dimmi!"
Esclamò come se non fosse accaduto nulla, come a volersi estraniare, dal fatto che ce ne eravamo andati da quella casa, senza far rumore e liquidandolo con un biglietto, dove gli dicevo che eravamo andati via e intimandogli di non cercarci.
Tesi l' orecchio alla conversazione, non capii bene le parole, ma sentii chiaramente che mio fratello era palesemente inc***ato, dopo circa dieci secondi sentii Mauro sussurrare- Ok, scusa, lo so, ti devo una spiegazione, ma non adesso!
Adesso scusami ma devo staccare!"Spense il cellulare e lo rimise in tasca.
Lo guardai, aveva il volto stanco, pallido, teneva gli occhi bassi, era sconvolto, pensieroso, come se stesse rimuginando su qualcosa,
Tutto d'un tratto sussurrò a denti stretti- Fot**ti, str**za!"
Rimasi stupita e amareggiata da quella frase, mi colpi' dritta al cuore, era come se mi avesse travolto un treno che viaggiava a tutta velocità.
Cosa gli era preso?
Io non avevo fatto nulla,per meritare una frase del genere- Eei!
Ma che ca**o, ce l'hai con me?"Gli urlai contro infuriata