Ripensai, a come muoveva stupendamente, il suo corpo caldo sotto di me, a come gemeva di piacere, quando toccavo i suoi punti sensibili.
La mia mente, fu invasa da tristezza, angoscia e domande su domande.
Dove sarà adesso?
Come starà?
È ancora viva?
La rivedremo?- Quanti giri di parole!
Sappiamo bene entrambi che la vera domanda è: Me la potrò riscopare?"- Non è vero!"
- Che Ca**o fai, menti a te stesso?"
- Non mento!
E fatti i ca**i tuoi!"- Ok, ok!
Patetico!"- Guarda che ti ho sentito!"
Lo scroscio dell' acqua mi risvegliò dal mio monologo, abbassai la leva e il getto si fermo' , come anche il battito del mio cuore
- Pessima battuta!"
- Vaff***ulo!"
Mi asciugai e uscii dal bagno, pensando a quello che era successo.
Nella mia mente pervase il ricordo dell' interrogatorio, con quello str**zo dell' agente Saylaz.
Secondo lui, le possibilità che potessimo ritrovare Vera, sana e salva erano pari a 0, come cercare un ago in un pagliaio.
Lo maledii mentalmente, che ca**o ne poteva sapere lui?
Troppo facile, parlare così,da dietro una scrivania, seduto comodamente su una sedia girevole e con tanto di stipendio che percepiva a fine mese, per che cosa?
Per starsene lì, a girarsi i pollici e sputare sentenze?
Che schifo!
Che ingiustizia!
Ma forse non era tutto perduto, Mauro aveva detto di avere una soluzione, ma che intendeva dire?
Beh!
Non ci resta che fidarci di lui!