- Lei è un parente della ragazza?"Mi domandò uno dei due uomini scesi dall' ambulanza, io annuii e risposi
- Sono il fidanzato, per favore, mi dica che la mia Sara ce la farà!"
Dopo alcuni secondi di silenzio l'uomo mi disse
Beh! Ancora dovremo farle degli esami e accertamenti, non posso dire nulla con certezza, ma faremo del nostro meglio perché si rimetta al più presto!"
- Dove la portate?"
Chiesi ansioso
- Al Kaiser Medical Center "
Rispose uno dei due uomini, precisamente Stephen (lo lessi sul cartellino che aveva al petto).
Mi fece cenno di salire anch'io sull' ambulanza per stare accanto a Sara.
Salii e vidi il suo corpo inerme, steso sulla barella, era pallida, più bianca di un lenzuolo, aveva gli occhi spalancati, immobili e la bocca leggermente aperta.
I miei battiti cardiaci aumentarono all' impazzata, ebbi un brutto presentimento, la chiamai, ma come mi ero immaginato non rispose, era come una bambola di pezza, provai a strattonarla a chiamarla più volte, ma nulla.
Il mio viso era ormai rigato da innumerevoli lacrime, che irritavano la pelle facendola bruciare, come se al posto delle lacrime, a scorrere, fosse lava incandscente, si!
Poiché la mia mente adesso era un vulcano ricolmo di disperazione pronto ad esplodere!
La osservai meglio e notai dei piccoli movimenti, appena percettibili nei suoi occhi,che sembrarono seguire i miei, ma fu solo questione di attimi prima che le sue palpebre si chiudessero.
La strinsi al mio petto e con tutto il fiato che avevo in gola urlai- Saaraaa!"