Lui si voltò verso di me e improvvisamente mi strinse in un abbraccio spacca fiato,quasi non riuscivo a respirare, ma poco m' importava, perché appoggiando la testa al suo petto potei sentire il dolce battito del suo cuore, la musica più bella al mondo.
Ecco ciò che mi faceva impazzire di lui, con un semplice gesto era sempre capace di farmi sentire protetta, amata, importante e tutto il resto, tutti i problemi si annullavano, esistevamo solo io e lui, il mio dolce amore.
Mi pose due dita sotto il mento, così da far incontrare le nostre iridi,avvicinò il suo volto al mio tanto che potei sentire il suo respiro caldo sulle mie labbra ed esclamò
- Dolce amore della mia vita, come ti è potuto passare, anche solo un attimo per la mente, che io potessi averla con te?
Sai che sei tutto per me!
Quella frase non era riferita a te, ma alla mia coscienza, stavo semplicemente avendo un "lieve diverbio" con me stesso!"
Mi sentii così stupida ad aver frainteso, gli presi il viso fra le mani e premetti le mie labbra sulle sue.
Lui chiese l'accesso della lingua, che ben volentieri gli concessi.
Dopo aver esplorato accuratamente la mia bocca, fino ad arrivare ai miei punti più nascosti e inesplorati, le nostre lingue iniziarono a danzare, una danza fatta a posto per loro, elegante e coreografica, dopo un paio di minuti buoni, ci staccammo, poiché ci ricordammo che eravamo esseri umani, almeno io lo ero (ancora per poco), comunque sia, a quanto pare anche i licantropi hanno bisogno di aria per respirare
