Capitolo 4

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Dopo una settimana lui continuava a sedersi con lei su quel muretto. Lei non capiva, "perché sta qui con me? Non preferisce passare il tempo con i suoi amici?" Non gli aveva più chiesto il perché si sedesse lì con lei. Preferiva non chiedere prima che lui alla fine decidesse di tornare dai suoi amici e di lasciarla lì da sola come era sempre stata da un anno a questa parte. Da una settimana sedevano insieme sia a ricreazione che a pranzo, parlavano tanto. Lui le chiedeva dei libri che lei leggeva e del perché preferiva leggere invece che stare con le persone.

-Perché le persone ti tradiscono, i libri no. Le persone ti illudono e dicono cose cattive su di te senza conoscerti. I libri invece non lo fanno. Loro stanno tranquilli mentre li leggi e non potranno mai illuderti. Almeno fino a quando il tuo personaggio preferito muore quando invece tu pensavi che stesse andando tutto bene- rispose lei ironizzando sull'ultima frase per non far sembrare il tutto troppo serio.

Lui fece una risatina, -posso capirti, per me la musica e la stessa cosa. È sempre lì quando vuoi disconnetterti dal mondo, quando vuoi un po' di pace. Però tu ti stacchi proprio dalle persone. Potresti provare a parlare con qualcuno, magari li troverai simpatici.- le consigliò lui.

-Non posso-

-Perché?-

-Perché per tutti sono invisibile-

La campanella pose fine alla loro conversazione.

Raquel si concentrò sulla lavagna dove il professore di arte mostrava delle basi per disegnare delle conchiglie.

A lei piaceva l'arte, era un'altra delle cose che le dava sfogo. Quando non sapeva cosa fare e aveva finito un libro si divertiva a disegnare la storia che aveva appena letto. Delle parti che le erano rimasse impresse o quelle che le piacevano di più. Una frase che lei poteva interpretare in un magnifico disegno.

Quando aveva finito di leggere 'Uno splendido disastro' disegnò un piccione. Era bianco, puro come aveva immaginato Abby, poi disegnò una mano che lo reggeva. Era Travis che la sosteneva. Perché Abby senza Travis non avrebbe mai trovato l'amore e non si sarebbe mai sentita così libera.

A volte le piaceva disegnare i suoi sentimenti. Di solito disegnava una ragazza, lei, nascosta da un libro. Una volta aveva disegnato invece tante paia di occhi velati tutto intorno e al centro lei stessa. Erano gli occhi di tutti che guardavano lei, ma senza vederla davvero.

La lezione di arte era quella in cui si sentiva più libera, poteva esprimere tranquillamente le sue emozioni senza che qualcuno se ne accorgesse. Una volta però, il professore commentò un suo disegno in fronte alla classe e lo interpretò perfettamente. Aveva capito il messaggio che lei non voleva far trasparire. Si sentì imbarazzata e sorpresa perché quel professore era stato l'unico che avesse mai interpretato un suo disegno capendo realmente quello che esso significava.

Quel giorno la fermò alla fine della lezione e quando tutti furono usciti si rivolse a lei.

-Come stai Raquel?- questa domanda lasciò la ragazza un po' spaesata.

-Bene-

-Mi piace molto il modo in cui disegni sai?-

Raquel si sentì arrossire. Non era abituata ai complimenti, sebbene questo non lo era vero e proprio.

-Grazie- sussurrò.

-Sai esprimere molto bene i tuoi sentimenti su carta. Sei in grado disegnare esattamente ciò che provi. E questo è un grande talento, non è facile esprimersi con un disegno sai? Prima di tutto devi avere il coraggio di ammettere davvero a te stessa ciò che provi e disegnandolo la realtà ti sbatte proprio in faccia.- Fa una pausa e la contempla.

Invisible~M.G.C  #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora