Le vacanze in Brasile erano finite, e con loro anche le vacanze estive. Era di nuovo settembre e l'estate sembrava essere volata.
La settimana in Brasile era passata così velocemente che a Raquel mancavano di già i familiari.
Quando tornò passò ogni pomeriggio a casa di uno dei suoi amici oppure, verso le sei quando l'aria non era così calda come di presto pomeriggio, uscivano a prendersi un gelato e spesso cenavano fuori con una pizza.L'indomani le scuole sarebbero iniziate e Raquel era sorpresa di non essere tanto nervosa come avrebbe pensato e come era sempre stata prima dell'inizio della scuola. Forse a rassicurarla erano i ragazzi, sapeva di non essere sola stavolta.
Mise l'astuccio, colori e una bottiglietta d'acqua nello zaino iniziando a preparare la borsa per il giorno dopo.
Le parole della mamma la invitarono al piano di sotto per la cena, così chiuse lo zaino e scese giù.
---
Si avviò verso il solito muretto dove c'erano già Ashton e Calum.
-Hey ragazzi- salutò attirando la loro attenzione.
Calum si avvicinò a lei e l'abbracciò donodolandosi.
-Ciao Chel- rispose.
Quando si staccò dall'abbraccio Raquel andò a salutare Ashton che le riservó lo stesso caldo abbraccio.
Restarono a parlare fino al suono della campanella che mise Raquel in agitazione, con le gambe deboli e il cuore che le batteva in petto entrò in quella che nei prossimi due anni sarebbe stata la sua scuola.
Alla fine della giornata Rachel scoprì che aveva avuto tanta agitazione per niente: i professori sembravano simpatici e, da quello che aveva potuto vedere nella prima settimana, erano bravi a spiegare. I suoi quaderni traboccavano di note già dal primo giorno e scoprì che le sue capacità in lingue straniere moderne andavano migliorando.
---
Chiuse con un tonfo il libro di francese, esausta. Guardò l'orario, erano le cinque del pomeriggio e tra mezz'ora si sarebbe incontrata con Michael per andare a fare un giro insieme. Si avviò verso l'armadio e prese un paio di pantaloncini di jeans e una felpa grigia chiaro con su scritto "HARVARD LAW". Indossò le Adidas bianche con le tre strisce argentate e prese uno zainetto di jeans dove mise il portafoglio e il pass per il pullman in caso l'avessero preso.
Il cellulare segnalò l'arrivo di un messaggio proprio quando aveva finito di mettere il solito rossetto color carne e un po' di lucidalabbra.Era Michael che le comunicava di essere arrivato.
Si mise lo zaino sulle spalle e scese di corsa le scale.
-Io vado, ci vediamo dopo- gridò alla mamma che si trovava in cucina. Non fece in tempo a rispondere che la porta era stata sbattuta. Aline fece un sorrisetto e scosse la testa.
Chiusa la porta Raquel sorrise a Michael e si avvicinò per baciarlo sulla guancia. Indossava dei jeans neri come sempre e la maglia dei metallica che indossò Raquel il giorno del loro incontro al parco e la pioggia.
Camminarono per le strade di Sydney fino a raggiungere il mare. Rimasero sul marciapiede appoggiati alla staccionata di legno fino a quando la voglia di sentire la sabbia sotto i piedi non prese il sopravvento. Così si tolsero le scarpe pronti ad appoggiare i piedi nudi sulla sabbia fresca.
Camminarono lunga la riva parlando di tutto ciò che gli veniva in mente. Il mare era uno sfondo bellissimo: azzurro e calmante. Raquel aveva sempre amato il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli. Amava guardare come, seppure gli scogli le rimandavano sempre indietro, le onde non rinunciavano a cercare d'incontrarli.
Era passata un'ora quando Michael dichiarò di avere fame, così andarono sulla strada principale e raggiunsero la pizzeria più vicina.
-Vuoi mangiare dentro o andiamo sulla spiaggia?- chiese il ragazzo.
Decisero che l'ultima era la migliore opzione. Si sedettero sulla sabbia rivolti verso il mare e il sole che sarebbe tramontato da li a poco mangiando la teglia di pizza.
-Sai-, iniziò Michael interrompendo quel silenzio che si era creato, -in questi mesi mi sono reso conto di una cosa. Una cosa che non riesco, e non voglio, respingere. Mi sono accorto che il mio sguardo è in continuazione in cerca del tuo, che i miei pensieri sono sempre su di te in qualunque circostanza. Che non mi importa di quanto timida e insicura tu possa essere. Non mi importa se gli altri pensano che sei asociale e che non ti parlano, io so che tipo di persona sei realmente e non posso impedire al mio cuore di battere forte quando sto con te.- Proseguì una pausa in cui adesso era il cuore di Raquel a battere forte.
-Raquel io...penso di essermi innamorato di te- continuò Michael pronunciando velocemente le ultime parole.
La prima reazione di Raquel fu quella di spalancare gli occhi, la successiva fu quella di accertarsi di aver sentito bene e, dopo la conferma, fu quella di fare un sorriso a trenta due denti che avrebbe potuto ri-illuminare la spiaggia ormai diventata più scura.
-Non so che dire- ballettó la ragazza. Poi si fece coraggio e parlò di nuovo: -anche a me piaci molto- disse timida.
Michael le diede un bacio sulla fronte e l'abbracciò più contento che mai.
Sapeva che Raquel si vergognava tanto che non avrebbe detto che era innamorata di lui così presto, quindi non se la prese se la risposta non era quella aspettata, almeno sapeva di piacerle.
Quella notte fu diversa per Raquel. Sapeva di avere qualcuno che l'amava più di come ci si ama tra amici, qualcuno che avrebbe potuto chiamare il suo ragazzo, qualcuno con cui avrebbe condiviso ciò che non si può condividere tra amici, e questo la riempiva di felicità. Si addormentò con il sorriso sul viso sapendo che l'indomani lui sarebbe stato li a darle il buongiorno.

STAI LEGGENDO
Invisible~M.G.C #Wattys2017
FanficRaquel è una ragazza Brasiliana trasferitasi in Australia, è considerata invisibile da tutti. Tutti la ignorano senza neanche conoscerla così lei ha trovato conforto nella lettura. Legge storie che non le appartengono, che raccontano di un'altra rea...