Capitolo 6

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-Raquel come al solito sei stata la migliore, A++ - disse la professoressa di inglese quella mattina restituendole il compito. Il giorno prima avevano fatto un tema su un argomento a piacere e Raquel aveva deciso di scrivere la sua vita invisibile. Aveva descritto come ci si sentisse quando nessuno ti vedesse, quando facessero finta che non esistessi. Aveva però cercato di non farla sembrare la storia che lei stesse vivendo. Non voleva che la professoressa le facesse domande sul perché di quell'argomento. I suoi voti erano sempre stati buonissimi ma quest'anno si stava impegnando ancora di più perché avrebbe avuto gli esami. L'anno prossimo sarebbe andata al college e voleva uscire con il massimo dei voti per fare bella figura con i suoi futuri professori e magari ottenere una borsa di studio.

-Chel- esclamò Aleisha chiamandola con il soprannome che le aveva affibbiato Calum e che ormai era diventato il modo con cui tutti i ragazzi la chiamavano, -ma come fai ad avere sempre il massimo dei voti?-

Aleisha era brava a scuola ma non aveva mai avuto il massimo come Raquel. Era sempre stata in bilico tra una C e una B. La mora alzò le spalle -studio-. Non avendo amici passava il tempo leggendo e studiando e, anche ora che aveva i ragazzi e Aleisha, non era da meno. Usciva con loro a volte ma quando tornava a casa studiava. La bionda sbuffò e tornò a concentrarsi sulla lezione di grammatica.

Al suono della campanella la classe si svuotò e Raquel stava aspettando che Aleisha sistemasse lo zaino per poi dirigersi insieme nella classe di francese.

A Raquel piacevano le lingue, ne parlava tre e sapeva anche un po' di spagnolo visto che era simile al portoghese. Voleva impararne altre tipo l'arabo, il giapponese ed era affascinata dal linguaggio dei segni. Le piaceva come le persone più sfortunate che non potevano sentire potevano comunque capire quello che veniva detto usando i segni.

Sperava che al college avrebbe potuto studiare queste lingue che le piacevano tanto ma che non aveva mai avuto l'opportunità di provare. Doveva appuntarsi di chiedere alla mamma se poteva fare delle lezioni private.

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-Allora vieni da me oggi?- le chiese Michael all'uscita di scuola.

Oggi ci sarebbero state le prove con la band e, come ogni volta ormai, il ragazzo si accertava che Raquel sarebbe andata. Alla sua risposta affermativa i suoi occhi brillarono.

-Senti ehm...- cominciò lui imbarazzato, -non è che ti andrebbe di venire subito? Avrei bisogno di una mano con matematica-

In realtà non aveva nessun problema e, anche se fosse, avrebbe potuto chiedere a Luke visto che sua mamma insegnava quella materia.

-Ora?- chiese lei sorpresa.

-Ehm si. Se ti va ovviamente-

-Si certo andiamo-

Arrivati a casa incontrarono Karen, la mamma del ragazzo, che stava uscendo. -Hey Mike, ciao....- rimase in sospeso per farsi dire il nome della ragazza.

-Raquel- completò lei e poi salutò. Karen le sorrise. Era una brava donna. Spesso però Michael restava a casa da solo perché, lavorando come dottoressa, era quasi sempre a lavoro. -Mikey scusa ma devo scappare, mi hanno chiamata dall'ospedale per
un'emergenza. Non ho fatto in tempo a preparare il pranzo ma in frigo c'è qualcosa per fare qualche panino oppure puoi fare un po' di pasta- disse lei sbrigativa mentre entrava nella macchina. Non attese la risposta che subito partì.

-Oops. A quanto pare non avemmo un gran pranzo oggi. Mi dispiace- si scusò Michael grattandosi la testa imbarazzato.

-Posso cucinare qualcosa io se vuoi- propose Raquel.

Invisible~M.G.C  #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora