Capitolo 25

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Dopo che tutti presero le loro valigie e iniziarono ad uscire dall'aereo, finalmente anche Raquel e Alex riuscirono a prendere le loro. L'aria fredda li colpì in piena faccia appena raggiunta l'uscita dell'aereo. In Brasile era inverno in questo periodo. A Raquel però, anche se era sempre piaciuto il calore, non dava fastidio visto che a Sydney era sempre abbastanza caldo anche in inverno. Ad ogni scalino il suo sorriso si ingrandiva sempre di più. Alex non poté non pensare che comprare quei due biglietti fosse stata la cosa più giusta che avesse mai fatto. Purtroppo i genitori lavoravano e non potevano prendersi dei giorni per andare a trovare la loro famiglia.

Entrarono nell'aeroporto e, una volta superata la parte dei controlli, videro una ragazza corrergli incontro. Alex si mise a ridere nel vederla correre così. Raquel invece non ci poteva credere: non si aspettava che Cindy li venisse a prendere. Fu ancora più felice quando vide Lourenco più giù che camminava verso di loro.

La più grande si buttò addosso a Raquel abbracciandola così forte da farle mancare il respiro. Quando si staccò diede un pugno scherzoso sul braccio di Alex e gli buttò le braccia al collo ricevendo in cambio le sue braccia intorno alla vita. Raquel andò incontro a Lourenco con un sorriso a trentadue denti. Lo abbracciò e lui la prese per la vita alzandola da terra e facendole fare una giravolta. Raquel rise felice. Le piaceva il modo in cui lui l'alzava ogni volta che si rivedevano dopo tanto tempo.

-Mi sei mancata branca- le disse dandole un bacio sulla guancia.
Branca era il soprannome che le dava. Diceva che era sempre troppo innocente e semplice e il bianco rappresentava appunto la purezza e innocenza. A Lourenco piaceva dare soprannomi alla gente ma, diversamente da Calum, non perché era troppo pigro per pronunciare i nomi, ma bensì perché gli piaceva avere un nome tutto suo con cui chiamare le persone. Era una particolarità che a Raquel piaceva. Branca era un nome con cui solo il cugino la chiamava e le piaceva com'era una cosa solo tra lui e lei.

Entrarono in macchina e si prepararono al viaggio di almeno mezz'ora.
-Cindy, non mi aspettavo venissi anche tu- disse Raquel guardando la cugina che sedeva vicino a lei. Pensava che venisse solamente Lourenco, come si erano messi d'accordo, visto che l'aveva quasi pregato di andare lui. Gli mancava davvero tanto, non che Cindy le mancasse di meno certo. Solo che lei usciva sempre con gli amici e non pensava si sarebbe presa la giornata "libera" per andare all'aeroporto.

-Ma infatti nemmeno io lo sapevo. Stavo salendo in macchina quando sento gridare e quando mi giro c'è lei che corre come una disperata, apre lo sportello e si infila in macchina- spiegò il cugino con fare divertito.

-Non vedevo l'ora di vedervi- si difese Cindy con un'alzata di spalle.

Non si vergognava mai. Raquel, se avessero raccontato quello su di lei, a quest'ora sarebbe rossa con un peperone. Ammirava la cugina per questo: faceva sempre quello che voleva fare senza pensare al fatto che ci fossero altre persone con lei. Se voleva cantare, anche se era stonata, cantava senza preoccuparsi delle persone che la circondavano, voleva ballare ballava. Raquel invece pensava sempre alle persone intorno a lei e questo la portava a chiudersi in se stessa e a non muovere un dito.

Arrivati a casa della nonna, dove avrebbero alloggiato per quelle due settimane, tutti li aspettavano con ansia. Erano felicissimi di rivederli dopo un anno, specialmente la zia visto che erano gli unici nipoti che aveva. Sentiva la mancanza di quei tre ragazzi come si sente la mancanza d'aria. Avrebbe solamente voluto che anche il più piccolino sarebbe potuto andare con loro.

Appena varcarono la massiccia porta bianca d'ingresso, sentirono le voci all'interno urlare entusiasti cose come "sono arrivati!", "finalmente!", "era ora!" e, si capiva da chi, "vado subito a scaldare la posta, il pollo e le patate e taglio cinque pezzi di torta solo per loro".

E Raquel (anche se era entusiasta di essere lì) non poteva fare a meno di sentirsi male pensando a tutto quel cibo che: o avrebbe dovuto ingerire, o avrebbe dovuto lasciare facendo così preoccupare la nonna. Decise di non pensarci per adesso. Si tuffò, invece, nelle braccia aperte della zia che, con un braccio circondava il collo ad Alex, e con l'altro abbracciava quello di Raquel.

Gil, l'unico figlio dell'altra zia, la sorella di Aline, le si aggrappò alle gambe. Raquel si abbassò alla sua altezza e lo prese in braccio scoccandogli piccoli bacetti sulla guancia paffutella. Lui rideva buttando la testa all'indietro. Aveva solamente tre anni ed era di una dolcezza unica. Stravedeva per i cugini e per loro era lo stesso.

Dopo essersi sistemati nell'unica camera degli ospiti della casa, Raquel mandò un messaggio alla mamma per avvisarla che erano arrivati e che andava tutto bene. Trovò anche dei messaggi da parte di Aleisha, Michael e da Calum. Quest'ultimo le aveva mandato un video di Luke e Ashton che facevano gli stupidi come sempre. Ciò fece ridere Raquel che subito gli rispose, poi apri il messaggio di Aleisha e lasciò per ultimo quello di Mike. Entrambi le chiedevano come fosse andato il viaggio. 

-Bimba scendi è pronto da mangiare- l'avvisò Alex che era appena entrato nella stanza.

-Alex?- lo chiamò lei. Il fratello si girò e le fece segno di parlare.

-Io non ho tanta fame- continuò abbassando la testa verso le sue mani, posate sul suo grembo.

Alexander sospirò e le andò vicino.
-Raquel, lo sai che devi mangiare. Non vorrai sentirti male come l'altra volta no? E poi la nonna ha fatto tante cose buone che a te piacciono.-

-Ma non ce la faccio- sussurrò Raquel con una lacrima che le solcava la guancia, -vomiterò se mangio troppo-

Alex si sedette vicino a lei sul letto e le mise una mano dietro la schiena, lei si accovacciò sul suo petto lasciandosi abbracciare. 

-Raquel perché fai così? Non hai mai rifiutato di mangiare, non lasciare che quella str...upida interferisca con la tua vita. Non sei grassa bimba. Sei magrissima e lo stai diventando sempre di più non mangiando. Non sei brutta, sei stupenda, e non lo dico soltanto perché sono tuo fratello e sto e starò sempre dalla tua parte, lo dico perché è vero- le lascio un bacio sui capelli, -non lasciare che persone cattive come Ashley ti buttino giù. Prometto che ne usciremo insieme, ti aiuterò a mangiare le cose giuste e poco a poco riuscirai a mangiare di nuovo senza preoccuparti di ingrassare, non sei grassa- finì sussurrando l'ultima frase.

-Grazie Alex- rispose Raquel stringendolo di più.

-Per cosa?- chiese confuso il ragazzo.

-Per tutto, per esistere-

🌸🌸

Ciao ragazze! Scusatemi tantissimo per il massivo ritardo e anche perché questo capitolo non è molto bello. Però Raquel si è riunita con la sua famiglia che non vedeva da un anno ed è bello no?

La ragione per questo ritardo è, come vi avevo già detto, gli esami. Sto studiando veramente molto e non ho tempo per fermarmi a scrivere un capitolo.

Scusatemi ancora e vi prego abbiate pazienza per il prossimo perché arriverà sempre un po' tardi...

Grazie a tutte voi che leggete questa storia!

Alla prossima, vi voglio bene😘

-Vero🐧

Invisible~M.G.C  #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora