8.Lo scontro

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Nel giro di pochi giorni, la vendetta di Sarah è arrivata a destinazione. Lucy che è già abbastanza sconvolta per quel che è successo a suo padre, reagisce ignorandola. Ma dall'altra parte c'è una ragazza ferita e umiliata, che non capisce che la sua amata ha agito solo perché non aveva scelta. Lucy vede le foto e piange, ma non ci pensa nemmeno a chiamare Sarah. Farà quello che sente di fare, ovvero lasciarla stare e riflettere su se stessa e le sue priorità. Continuerà a studiare, a cercarsi un lavoretto dignitoso, e convincerà sua mamma a fare altrettanto. Così esce dalla sua camera, scende giù e parla con sua madre:


''Ho fatto questa vita per troppo tempo, mamma. Ora sono stanca davvero. Ho perso la persona che amo per questo. Comprendimi.''


Le due si abbracciano e la maggiore invita la figlia a non cercare alcun lavoro, ora che il padre è morto ci sono meno spese, e la mamma provvederà per entrambe. Si prenderà cura di lei e delle sue esigenze, farà quello che per molti mesi è stato interrotto a causa di quella brutta malattia. Lucy risale e va nella sua camera, rivede la foto e legge il bigliettino: '7 febbraio, casa di Mary: Mary e Sarah hanno scopato allegramente qui'. Non poteva crederci. La ragazza che amava le aveva fatto un simile sfregio, dopo averla baciata, fatta sentire importante e al sicuro il giorno del funerale del padre. Non poteva crederci, di essere la protagonista di una vita così crudele. Non poteva crederci. Chiude gli occhi, pensando che sia un sogno. Ma no, purtroppo non è altro che la triste realtà. Non deve più buttarsi giù di morale, deve essere sicura di se e cercare di pensare ad altro. Superare questo lutto così infame e ricominciare una vita nuova, una vita migliore. Essere quella che secondo lei non è mai stata: una persona forte.


''Sarah è una persona orrenda, ha due facce.'' - pensa.


E mentre la sua mente è immersa in questi pensieri, non si accorge che giù l'aspetta una sorpresa davvero inaspettata. Il telefono squilla: è sua madre che la chiama per dirle che una ragazza con i capelli rossi la attende al piano inferiore. E Lucy collega tutto. Scende e si trova di fronte Sarah, capelli rossi e questa volta lisci, senza un filo di trucco con le lentiggini che risaltano gli occhi verdi. È una grandissima stronza, ma una gran bella ragazza.


''Tesori miei, io vado a fare a spesa, vi lascio sole.''


La mamma non ci ha messo nulla a riconoscere quella ragazza, che per tutto il tempo del funerale ha sostenuto la sua bambina, tenendola per mano e rassicurandola. È felice che sia venuta a farle visita, ma solo perché non conosce tutti i retroscena. Intanto le due sono in cucina e cominciano a parlare:


''Al compleanno di David non sei venuta. Come mai?''


''Non ero del giusto umore.''


''Tu non lo sei mai, puttanella.''


Sarah parlava con un tono provocatorio, che anche Lucy, una persona che riesce sempre ad avere il controllo su tutto, perde la pazienza e le dà uno schiaffo.


''Già, quando ti colpiscono con la verità, tu colpisci con gli schiaffi eh? Non hai altro modo di esprimerti? Sei una troia, Lucy.''


''Ma cosa cazzo ci sei venuta a fare qui? Se il tuo scopo è quello di continuare ad insultarmi per il resto del tempo, allora porta le chiappe fuori di qui. Sappi che non sei la benvenuta. Ti ho spiegato un sacco di volte la mia situazione, se non vuoi capirla vattene a fanculo e non rompere i coglioni.''


''Sai Lucy, alla festa si è parlato molto di te. Non hai idea di quanto ci siamo divertite io e Mary.''


''Ma guarda, mi fai solo ridere. Non c'è vendetta più schifosa di quella.''


''Schifosa? Ti sbagli. Mi sono divertita un mondo.''


''Allora la troia sei tu.''


''Tutto il gruppo sa della tua vita da puttana. Prima che lo dicessi, Sophie sapeva già tutto, non è che per caso hai fatto un giretto anche con lei?''


''Vattene e non permetterti di insultarmi in questo modo a casa mia.''


''Non me ne vado finchè non mi chiedi scusa.''


''SCUSA? Senti stronza, vattene da qui. Tra noi è finita ancor prima di cominciare.''


''Certo che me ne vado, almeno la sua patatina l'ho vista solo io.''


Sarah va via di casa sbattendo la porta. Ma Lucy non ha rimpianti, se tornasse indietro rifarebbe tutto. Quella ragazza non è degna di avere la sua compagnia, quella di una ragazza dolce, sensibile e forte.


''Se solo fossi qui con me papà.''- dice alzando gli occhi verso il soffitto.


Se ci fosse di certo non avrebbe mai permesso a qualcuno di rivolgersi in quel modo verso di lei, poi le chiederebbe un milione di volte 'scusa' per averla costretta a fare quella vita, proprio per via della sua situazione. La inviterebbe a non mollare, ancora una volta e ad essere sempre se stessa, fiera della persona che è.


Ma ora che lui non c'è, Lucy può solo immaginare suo padre che le tende la mano, per portarla in un mondo migliore, in un mondo dove le ingiustizie non avvengono, un mondo possibile e piacevole da immaginare, ma impossibile da vivere, purtroppo. E durante tutta la durata del pensiero, spera che il suo adorato papà sia proprio lì.










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