5.La scelta di Mary

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Questa mattina Mary ha un'importante esame. L'obiettivo è quello di decidere chi far rimanere in teatro e chi buttare fuori per lasciare il posto ad altri giovani e sconosciuti talenti. È agitatissima e non è sicura della sua performance, poiché non l'ha provata abbastanza. Mary è decisa a ricominciare, cambiare vita, quindi si è detta che se passerà questo esame, bene, ma se non dovesse riuscirci non si farà di certo il sangue amaro.


''Forse abbandonare tutto è l'unico modo che ho per guarire'' - dice tra se e se.


C'è una fila lunga, anche se ogni gruppo ha il suo orario, ma si sa che spesso non vengono rispettati, e così facendo l'agitazione sale sempre di più. Sua madre conta sul fatto che lei riesca a passare l'esame, il suo sogno è sempre stato quello di avere una figlia ballerina, così ieri sera le ha dato il suo portafortuna preferito, ovvero una collanina con un ciondolo a forma di luna. L'aveva messa durante il parto, diceva che quella collanina le aveva portato Mary: era nata mentre sua mamma indossava quel gioiello. Stamattina ha apprezzato il regalo, indossando la collanina e incastrando il ciondolo sotto il body, in modo tale che non fosse d'intralcio.


Improvvisamente un pensiero invade la sua mente: non può e non deve continuare quella vita, fatta di proibizioni e ingiusta competizione. È indecisa se non presentarsi quando la chiameranno oppure andare, ma dire esplicitamente che sarà lei ad andarsene, prima che loro la mandino via. È fuori forma ed ha smesso di allenarsi tutte quelle ore al giorno, se è lì è solo perché la sua mamma voleva che andasse.


'' Fitzergerald Mary''. Ecco che quel nome le rimbomba nella mente. La richiamano una seconda volta, visto che la prima non aveva avuto risposta.


''Fitzergerald Mary''.


Ma questa volta coraggiosamente affronta la prova, la musica parte e comincia a danzare. Crede di non essere mai stata così ansiosa in tutta la sua vita, con un'ansia strana che le impedisce di trovare pace e di ballare correttamente. Ed è un attimo, che improvvisamente sviene. Perde i sensi, non riconosce nulla, né voci e né persone. Per qualche secondo dimentica persino il suo nome. E sì, è svenuta perché non ha mangiato per paura di sentirsi una balena durante la prova. Si risveglia in un letto d'ospedale, con una flebo attaccata al braccio e con una notizia che non sa se amare o odiare. Non farà più parte del corpo di ballo del teatro.


La mamma si sente male e reagisce piangendo, Mary invece è impassibile.


''Mamma, non ero felice. Quella vita mi stava privando di tutte le cose belle che quest'età dovrebbe riservarmi.''


Ma la mamma continua, anche se è consapevole della vita che sua figlia ha fatto per troppo tempo.


''La cosa importante è che tu ti riprenda, tesoro mio.''


Prende il telefono per chiamare suo padre. Vorrebbe averlo al suo fianco in quel momento così difficile, e incurante dello sguardo di sua madre, lo chiama.


Tra qualche ora potrà tornare a casa, dove l'aspetta una nuova vita. Inizierà ad alimentarsi in modo sano, non ricorrendo più a fissazioni dannose per la sua salute, ma questa volta è molto motivata e le sue non saranno solo chiacchiere. In quel letto d'ospedale si sente come in una trappola, e nemmeno può contare sull'aiuto di suo padre, che per lavoro non può andare lì a Chicago. Le starà molto vicino telefonicamente, ma non è la stessa cosa. Pare che sua mamma abbia accettato, anche se non subito, la notizia. È consapevole che questa è l'unica scelta che potrà salvare appieno la vita di Mary.


Quando torna a casa è tutto come prima: stessa monotonia, stessa atmosfera. La casa è quella di sempre, ma lei è una persona diversa. Dopo circa mezz'ora dal suo rientro, sente il campanello di casa sua bussare: è Sarah. Sorpresa da quella visita, la fa accomodare in salotto per offrirle dei biscotti, che lei accetta molto volentieri.


Le due amiche cominciano a confidarsi a vicenda:


''Lucy mi ha detto una cosa che è stata capace di farmi gelare il sangue.''


''Cosa?''


''Lo sapevi? Abbiamo un'amica puttana.''


''Cosa? A parte che è amica per me, non per te.''


''Dopo quello che mi ha detto, non è come prima.''


''Non devi, Sarah. Ha avuto un momento difficile, passaci sopra.''


''NO. Non prima che lei riceva ciò che per mesi ha fatto a me. Mi sono sentita tradita.''


Dopo quelle parole Sarah comincia a baciarla focosamente. Lei e Mary si dirigono in camera sua, per continuare il loro dolce peccato. Si spogliano e quelle mura si trasformano in muti testimoni di orgasmi che non devono essere provati. Mary ha buttato via la sua vera ''prima volta'', non aveva mai fatto l'amore con nessuno prima di adesso. Quando tutto è finito, realizza che in realtà Sarah non ha fatto che usarla, e travolta dal desiderio se l'è lasciato anche fare senza alcun timore.


''Adesso Mary, il prossimo passo è quello di farlo sapere a Lucy, in modo che entrambe dopo saremo sullo stesso piano. Questa è sana vendetta.''


''Io credo di aver avuto un'idea abbastanza plausibile. Tutto ciò che dobbiamo fare è fotografarci senza veli mentre ci baciamo sul mio letto.''


''Buona idea.''


Le due scoppiano a ridere e cominciano a progettare il loro piano.


''Non basta Sarah. Scriviamo un bel bigliettino.''


''7 Febbraio, casa di Mary: Mary e Sarah hanno scopato allegramente qui.''


''Bene Mary, adesso non mi resta che far passare la busta con la foto e il biglietto sotto la porta di Lucy.''





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