1. Sophie e David

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David suona il campanello della porta di Sophie, deciso a farla uscire da quella maledetta casa. La mamma lo accoglie e gli dice che è in camera sua, lo accompagna fin sopra e li lascia soli.
''Ciao Sophie''- dice David.
''Cosa diavolo ci fai qui, David?'' - risponde Sophie.
''Credevo ti facesse piacere, stai sempre chiusa in camera e non fai altro che studiare.''
''Cosa dovrei fare? Ma non la vedi la mia vita? Fa schifo!''
''Fa schifo perché non vuoi uscire da casa. Prima di venire qua ho comprato una torta alle fragole, so che è la tua preferita.''
''Non ho fame, David.''
''Sophie, ti vedo dimagrita, troppo. Da quando sono entrato non mi hai degnato di uno sguardo, non fai altro che fissare l'armadio seduta sul pavimento.''
Sophie si alza e si guarda intorno, fissa la torta, la afferra e dopo la poggia sulla scrivania.
''Non le senti queste voci, David?''- dice lei.
David, che non sente nulla, la guarda stupito e cerca di darle un bacio, che lei rifiuta.
''Questo è un invito.''- dice lei con convinzione.
''Un invito a cosa?''
''Alla morte.''
''Queste voci che dici di sentire, ti ricordo che un po' di tempo fa ti hanno portata in una clinica per pazzi. Stavi rischiando di morire, ricordi?''
''Le sento davvero. Mi vogliono David, mi vogliono.''
''Ma chi ti vuole? Sophie, ti prego, cerca di fare la persona seria.''
Sophie inizia a piangere e a urlare.
''Ma perché non mi capisce nessuno?? Vogliono portarmi via.''
David le dà un bacio e la zittisce, poi la trascina sul letto e cominciano a spogliarsi a vicenda.
''Voglio fare l'amore con te, Sophie.''
''Non è amore. È un rapporto e basta.''
Ma questa volta per lei è diverso, questa volta per lei non è poi un piacere, tanto è vero che il tutto finisce in fretta. È arrivata l'ora di prendere le sue pillole.
''Non prenderai troppe pillole?''- le dice David.
''Mi servono per stare bene. Tra poco ho la terapia. Vattene David. È stato uno sbaglio.''- risponde Sophie.
''A me sembra che questi farmaci e questa terapia non ti facciano bene per nulla, stai peggio di prima.''- esclama David.
Sophie riprende ad urlare, dicendo a David che deve farsi gli affari suoi. Ferito, lui decide di abbracciarla e di parlare d'altro.
''Hei principessa, vestiti. Non ho intenzione di andarmene da qui.''
Indecisa lei prende i vestiti e questa volta si lascia abbracciare da David. Gli confessa che ama Mark ma che lui non deve starci troppo male, dato che saranno comunque amici, sempre. David allora le chiede perché non fa altro che andare a letto con lui piuttosto che con Mark se dice di amarlo.
''Ho fatto sesso con Christian un mare di volte, eppure non l'ho mai amato. Ho fatto sesso con te un mare di volte, eppure non ho mai amato neppure te. Non ho mai fatto sesso con Mark, eppure non ho mai amato nessuno così tanto in vita mia.''
A malincuore, ma consapevole di ciò che Sophie gli ha appena confessato, l'abbraccia forte a sé. Passano un paio di minuti in silenzio, colmati solamente dalle coccole che si rivolgono l'un l'altro, e dai pensieri: da un lato c'è lui, giovane e bello che vede la ragazza che ama stare male, dall'altro c'è lei, debole e insicura che non vuole aprirsi con nessuno. Vorrebbe tanto capire ciò che l'affligge, cosa non la fa uscire di casa, cosa non la fa vivere bene e cosa la fa dimagrire a vista d'occhio, così prova a chiederlo a lei senza purtroppo una valida risposta. Perché si, lui l'ha capito da tempo che dietro quei comportamenti deve nascondersi una triste verità.
''David, è difficile da spiegare. Sento delle voci che mi dicono di farla finita, ma non sono creature cattive. Io non ho nulla di strano, sono sempre io, solo che mi sento più giù, ma vi voglio bene. Ora vai, per favore. Ho la terapia.''
David la saluta e va via, ma prima di uscire dice a sua madre che Sophie sta cambiando, sta diventando diversa, più fredda, e che secondo lui se ne sta andando di testa. Ma la mamma non dà peso a quelle parole e gli dice che sua figlia è già in cura e che è molto soddisfatta del suo analista. È una donna molto tranquilla e fiduciosa nella guarigione della sua piccolina, è convinta che si dimetterà presto e che una volta passato il brutto momento, Sophie ritornerà quella dolce bambina di un tempo. Da piccola le piaceva giocare con le bambole e stare in compagnia dei suoi cuginetti di un anno più grande, a scuola è sempre stata la prima della classe, poi però qualcosa dentro di lei è cambiato, come uno scossone che arriva all'improvviso e lascia un segno indelebile per tutta la vita. Qualcosa è successo e lei non è stata più la stessa, nel corso del tempo è peggiorata, fino ad arrivare al punto di chiudersi in casa e uscire solo per la scuola. La sua vita al momento non è affatto interessante, e come lei stessa non fa altro che ripetere ''fa schifo''. Gli ultimi anni sono stati pieni di tristezza, dipendenze e successi scolastici, ma fondamentalmente Sophie è una persona depressa. Il suo analista le ha diagnosticato una leggera depressione, ma i suoi amici credono tutto tranne che sia ''leggera''. Ha tentato il suicidio. Il suicidio è un estremo, non può essere la causa di qualcosa di leggero. Non si sono mai fidati di quell'uomo e tantomeno non si fidano di lui adesso, che vedono la loro amica peggiorare anziché migliorare. I metodi poco ortodossi di quel medico, fanno sentire Sophie al sicuro, ma non i suoi amici, che da sani vedono le cose da un'altra prospettiva. Lei ne sta diventando dipendente e ad ogni minimo problema sembra che non sappia far altro che alzare il telefono e chiamarlo, e poi tutte le sue giornate sono diventate schematizzate; una giornata per essere davvero speciale non ha bisogno di essere tutta programmata, bensì è fatta anche di piccole sorprese, e se qualcosa va fuori dagli schemi, se succede qualcosa che non è stato prevenuto, sembra andare in confusione. Hanno l'impressione che quell'analista voglia quasi allontanarla da loro, che sono sempre stati come una seconda famiglia. Purtroppo, però, si sono accorti che ha ripreso ad auto mutilarsi, quindi tutta la terapia e tutte le pillole di questo mondo, secondo i suoi amici non stanno servendo ad un bel niente. In sintesi, quell'uomo la sta rovinando.
Sua madre probabilmente è troppo presa dall'euforia dell'attesa della guarigione, per capire che sua figlia tutto sta facendo, tranne che migliorare.
Sta cambiando, sta diventando una ragazza debole, un qualcosa che le persone che le stanno accanto non hanno mai visto prima. E non si rendono conto che questi segnali, queste voci, questi tagli, potrebbero essere gli ultimi.

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