From. J
To:Hoseok
"Hey, hyung, ti va se ci vediamo questo sabato? Prometto che non ci vedrà nessuno"
Hoseok sorrise e mise giù il cellulare dopo l'occhiataccia della madre.
Suo padre invece fece qualche battutina sull'avere qualcuno di importante che gli scriveva a giudicare dal suo sorriso imbecille.
Ma Hoseok, al contrario delle altre volte (in cui negava ostinatamente che ci fosse qualcuno di speciale, come dicevano i suoi genitori) lasciò correre, concentrandosi sul ramen, senza accorgersi dell'occhiata che si scambiarono i suoi genitori.
Sapeva che volevano essere a conoscenza delle sue correnti relazioni (non tutti i particolari, giusto sapere se frequentava qualcuno, ed essere sicuri che fosse raccomandabile), ma non voleva certo raccontargli cosa dicevano i suoi amici su Jimin, e poi non era neanche sicuro che gli piacesse. Come aveva già detto a Jimin stesso, non lo conosceva, non poteva provare più di una certa attrazione fisica.
Ma quella c'era. Oh se c'era.
Hoseok non poteva negare, non a se stesso almeno, di essersi già toccato un paio di volte, pensando al ragazzo. Se ne vergognava, ma non ci poteva fare nulla ormai.
Quando finirono di cenare, Hoseok mise i piatti in lavastoviglie (odiava farlo, ma era il suo turno quella sera e non voleva che sua madre gli urlasse dietro ancora una volta) e si ritirò in camera. Si mise ad ascoltare un po' di musica, spaziando da GDragon a Crush, da Jay Park alle Girl's Generation. Sulle note di una canzone più calma, si accorse di quanto fosse stanco e decise di andare a dormire.
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Hoseok non usciva da una vita.
E' vero, NamJoon gli aveva chiesto di andare in quella nuova discoteca, qualche sabato prima, ma alla fine sua madre si era opposta. Diceva di non conoscere bene quelle zone, di non fidarsi ancora, e poi "neanche tu, Hoseok, li conosci bene". Perciò niente, era dovuto stare a casa a leggere e guardare serie tv al computer.
Non che a Hoseok dispiacesse, era indietro di parecchi episodi, ma una serata fuori gli sarebbe servita, soprattutto per capire come giravano le cose in quella nuova città.
Invece, la sua prima uscita in quella nuova città sarebbe stata con Jimin.
Non poteva negare di essere alquanto agitato, mentre si trovava nel suo salotto ad aspettare, con sua madre in cucina che puliva i ripiani per l'ennesima volta. Hoseok le aveva detto che non aveva intenzione di far entrare l'altro, ma sua madre diventava sempre ossessiva riguardo la pulizia quando si trattava di avere ospiti, che questi dovessero entrare in casa o meno. Hoseok ci aveva messo un sacco a prepararsi, scegliere i vestiti era stata un'impresa, per quale motivo ci tenesse così tanto neanche lui lo sapeva. Okay, si, Jimin lo attraeva, e parecchio, ma non poteva dire che gli piaceva ... giusto?
Erano giorni che se lo chiedeva e tutte le volte si rispondeva che no, ovvio, non gli poteva piacere. Ma ora non ne era poi così sicuro. Quando il campanello suonò, mettendo fine a quell'attesa frustrante, Hoseok si alzò di scatto e corse alla porta. Si sistemò i capelli allo specchio in entrata, fulminando sua madre con lo sguardo quando la sentì ridacchiare dalla porta della cucina, ed aprì.
Rimase incantato davanti allo spettacolo che si ritrovò davanti. Con dei semplici jeans strappati e una t-shirt bianca, Jimin riusciva ad illuminare l'aria attorno a lui. Il suo viso angelico, come sempre, incantò Hoseok, che a quel punto trovò la forza (non si sa bene dove) di sorridergli.
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Haaveilla
Romance-Haaveilla è un termine finlandese che vuol dire principalmente "Sognare ad occhi aperti"- Dove Park Jimin è una troia, Hoseok lo studente appena trasferito, NamJoon e SeokJin una coppietta felice, TaeHyung e JungKook sono spaesati e YoonGi fa la ve...