8)Dove fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio

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Hoseok arrivò al solito posto, dove incontrava Suga, stanco quel lunedì, ma decisamente più felice di andare a scuola.

Quando vide il maggiore, si sentì un po' male per lui, vedendo le sue occhiaie e l'aria di chi è stanco di vivere. Non gli piaceva vederlo così, anche se sapeva che l'altro non l'avrebbe lasciato stargli accanto e che quindi non poteva fare nulla.

"Suga-Hyung..." lo chiamò preoccupato, quando lo vide inciampare sullo scalino del marciapiede. Il ragazzo era rimasto in piedi per un soffio, riprendendo l'equilibrio con la faccia di chi pensa "se fossi caduto sarebbe stato lo stesso, forse meglio, avrei evitato di andare a scuola, di vedere persone, magari di respirare".

Rispose con un'occhiata stanca, YoonGi, senza degnarsi di sistemare la camicia, che si era spiegazzata in quella caduta evitata chissà come.

"Che ti succede, Hyung? Sembri così..." Hoseok rimase incerto sulla parola da scegliere per descrivere lo stato dell'amico.

"Così?" lo incalzò YoonGi, senza un pizzico di curiosità.

"Così stanco e ... triste. Come se ti stessi lasciando andare." disse l'altro, cercando di non usare un tono duro, in modo che Suga non si sentisse attaccato.

"Non è un bel periodo per me" ammise YoonGi, dopo aver esitato un po'.

"Sta succedendo qualcosa? Posso darti una mano ..." ma il più grande non gli lasciò finire la frase.

"Non sta succedendo nulla ora, solo ... non ... non ho dei bei ricordi di questo periodo, okay? Ma tranquillo, mi passerà" disse, guardando l'asfalto.

"Okay..." Hoseok sussurrò, sentendosi completamente inutile, ma soprattutto preoccupato. Ovviamente rimasero in silenzio per tutto il tragitto, finché non arrivarono a scuola, dove trovarono NamJoon e SeokJin.

Prima che qualcuno potesse dire qualcosa, YoonGi si avviò dentro l'edificio senza salutare. Gli altri tre rimasero interdetti e un po' delusi. Anche se in silenzio, YoonGi rimaneva sempre con loro di solito.

NamJoon si schiarì la voce "Allora, com'è stato questo weekend?"

Hoseok non capì perché tutti avessero deciso di lasciar perdere Suga, ma afferrò il concetto e rimase in silenzio anche lui.

La giornata fu noiosa, lui e Nam non fecero altro che giocare a tris e all'impiccato durante tutte le lezioni (avevano trovato un compagno disponibile a passare loro gli appunti a patto che loro gli vendessero dei Pokemon su Pokemon Go. A Hoseok era dispiaciuto vendergli uno dei suoi Bulbasaur, ma aveva capito che era ora di lasciarlo andare.

Quando tornò a casa, il ragazzo si affrettò a cambiarsi e avviarsi verso la scuola di danza. Si scusò con l'insegnante per la volta precedente, dicendo che era stato poco bene e lui, ancora imbambolata dai suoi movimenti perfetti, ci cascò.

Stavolta ebbe filo da torcere, per essere il migliore, quel Kim JongIn era proprio bravo, ma alla fine della lezione riuscirono persino a parlarsi senza uccidersi. Grande traguardo, se si contava l'incredibile competizione tra i due. Quando uscì dalla sala, prima di avviarsi verso casa, controllò i messaggi.

From: J To: Hoseok-Hyung "Sei sempre stato così bravo a ballare?"

Hoseok sorrise

From: Hoseok-Hyung To: J "Adesso mi spii?"

From: J To: Hoseok-Hyung "Passavo di la ..."

From: Hoseok-Hyung To: J "E' così che dicono tutti gli stalker... comunque faccio

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