15)Dove i ricordi vengono a galla

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Jimin camminava a fianco di Hoseok, con le mani in tasca e gli occhi bassi.

Dopo che l'altro l'aveva trovato a piangere in corridoio e l'aveva aiutato, erano dovuti andare in classe, ma erano rimasti d'accordo per trovarsi il pomeriggio e chiarire la situazione.

Ora, finita la scuola, i due camminavano vicino al parco, in silenzio.

Jimin sapeva di dover cominciare la conversazione, ma non si sentiva pronto. Avrebbe innanzitutto dovuto scusarsi, ed era imbarazzante, chiedere scusa al suo quasi-ex perché non era capace di rimanere fedele a qualcuno. Che dire? Jimin sembrava sempre non trovare le parole, per poi finire per usare le più scontate.

Prese un respiro profondo.

"Scusa"

Ecco appunto.

Hoseok lo guardò e alzò un sopracciglio. "Non è a me che devi chiedere scusa. Noi non stavamo insieme. Si, ci speravo, lo ammetto. Ma non è questo il punto"

Non lo disse con un tono arrabbiato, lo disse come se si stesse preoccupando per lui, come se sapesse che tutto quello aveva spezzato il cuore più al minore che a se stesso.

E non aveva torto. Jimin non aveva sofferto come YoonGi, questo è vero, ma rendersi conto di non essere capaci di amare una persona nel modo giusto è straziante. Sapere di volere solo la felicità per qualcuno, e non potergliela dare. Sapere ce per quanto ci sforziamo, per quella persona saremo sempre il mostro che le ha spezzato il cuore.

Voleva superarlo, Jimin, voleva che la sua vita tornasse come prima, quando aveva capito che YoonGi non l'avrebbe perdonato, quell'ultima volta. Aveva fatto finta di esserci riuscito, di essere quasi felice. Ma dentro di lui ogni giorno si malediceva per non aver ancora lasciato tutto e tutti e non essere tornato da YoonGi.

Quella sera, quando Jin gli aveva detto che ormai YoonGi non sarebbe più tornato con lui, una lotta si era scatenata in lui, e non era ancora riuscito ad avere pace. Se avesse rincorso il suo hyung, avrebbe migliorato la situazione? O Jin aveva ragione? Se dopo qualche giorno avesse chiesto scusa e si fosse riavvicinato all'altro? Probabilmente la madre del ragazzo lo avrebbe preso a calci insieme ai pochi che potevano considerarsi suoi amici. Aveva passato un anno a pensarci, senza nel frattempo muovere un muscolo.

E ora si veniva a sapere che YoonGi era andato da un fottuto psicologo da quanto male stava. Che nemmeno ora, dopo probabilmente mesi di terapia stava bene, che Jimin l'aveva fatto soffrire così tanto da non riuscire più a stare con le persone.

Davvero, doveva farsi i complimenti per la sua capacità di intrattenere relazioni socialmente adeguate. Probabilmente non ce ne erano state di così basse.

Jimin era disperato, pieno di sensi di colpa e rimorsi, con la consapevolezza che probabilmente aveva rovinato la vita della persona che amava.

E ora si trovava con Hoseok, che aveva capito tutto (perché dal suo sguardo e dal suo tono non si poteva dedurre altro), a cercare una soluzione.

"Cosa devo fare Hyung?" era una domanda talmente banale che Hoseok fu tentato di tirargli uno scappellotto sulla nuca, ma comprese che Jimin era davvero disperato, che aveva perso tutta la fiducia in se stesso e la sua dignità.

Non per gli altri, nonostante fosse risaputo che tipo di persona era, non era mai stato preso di mira o bullizzato. Era con se stesso, il problema. Jimin non credeva di essere capace di cambiare, credeva di essere destinato a rimanere così tutta la vita. Ed era per questo che tutti i suoi sforzi erano vani.

Jimin aveva bisogno di un po' di autostima, di qualcuno che credesse in lui.

"Beh, se non lo sai tu, Jimin..." gli disse.

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