20) Dove il tempo stringe

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NamJoon e Hoseok stavano nella camera di Jimin, guardandolo fare le valigie.

Hoseok si era presentato li quel pomeriggio, trascinandosi dietro un NamJoon un po' imbarazzato, cercando di convincere Jimin a rimanere.

NamJoon era rimasto in silenzio la maggior parte del tempo, anche se sembrava d'accordo con Hoseok a giudicare da come annuiva.

"Avanti Jimin" insistette ancora Hoseok, mentre il minore posizionava i maglioni sopra i jeans. "Almeno parlagli!"

Il pel di carota si fermò, guardandolo negli occhi, serio "Per dirgli cosa, Hyung? Me ne vado, buona vita? Spero che trovi qualcuno che ti tratta come avrei dovuto fare io, anche se sono ancora innamorato di te e non potrei sopportare di vederti con qualcun altro? Davvero Hyung?"

Hoseok abbassò lo sguardo, capendo che Jimin era davvero determinato.

"Non hai neanche intenzione di dirgli addio? Non so... con una lettera? Non dico che tu gli debba parlare, ma credo gli farebbe piacerebbe sapere che l'hai fatto per lui e che sei dispiaciuto." Disse allora NamJoon stupendo entrambi i ragazzi che fino a quel momento si erano quasi dimenticati del biondo.

"No" sussurrò Jimin, con delle lacrime che cominciavano a fare capolino nei suoi occhi. "Potete scusarmi? Devo finire di fare le valigie."

"Certo"mormorò Hoseok, ancora triste e incredulo per quell'addio che stava per essere pronunciato.

"Ci vediamo domani, Hyung, vengo a salutarti" gli disse Jimin accompagnandolo alla porta.

Appena i due uscirono, Jimin si accascò sul retro della porta, seduto per terra, stringendo le braccia attorno alle ginocchia.

Sarebbe andato a Busan, perche questo avrebbe dato la possibilità a YoonGi di non rivederlo mai più, di poter cominciare da capo. Ma era dannatamente difficile, dopo essersi reso conto di quanto in realtà era innamorato di lui. Ormai non contava nemmeno più le volte in cui si insultava per ciò che aveva fatto, pensava invece a come avrebbe potuto sistemare le cose se solo avesse avuto un'altra possibilità.

Pensava a come avrebbe stretto la mano del suo Hyung tutti i giorni, a come l'avrebbe baciato dolcemente prima di lasciarlo andare in classe, e a come si sarebbe fatto trovare davanti alla porta dell'aula una volta finite le lezioni. E quando l'anno scolastico sarebbe finito l'avrebbe riempito di baci dalla felicità, gridandogli che ora avrebbero avuto tutta l'estate per loro. I giorni successivi sarebbe passato a prenderlo tutte le mattine, avrebbero fatto colazione insieme e poi sarebbero stati insieme tutto il giorno, psseggiando, parlando, e nei momenti giusti facendo l'amore.

Perché dio, Jimin non voleva più fare sesso con persone di cui non gli interessava più il nome, Jimin voleva fare l'amore con YoonGi, voleva dimostrargli quanto lo amava, fargli sentire quanto era importante per lui.

E poi l'avrebbe portato al mare, o in montagna, o magari a Daegu, dove YoonGi era nato, dovunque avrebbero voluto andare. Gli avrebbe fatto vedere le stelle, l'alba e anche i tramonti, I fuochi d'artificio quando ce ne sarebbe stata la possibilità. Gli avrebbe comprato mazzi di rose e collanine col cuore che si spezza, per poi affidargliene metà e tenersi l'altra parte. E ogni volta che l'avrebbe guardata si sarebbe ricordato di quanto era fortunato ad avere qualcuno come YoonGi.

Le lacrime continuavano a scendere sul suo viso, mentre pensava a tutto quello che non avrebbe mai potuto avere. Mai piu, si ricordò, perché la possibilità di fare tutto ciò l'aveva avuta, e l'aveva buttata come la più inutile delle scartoffie.

Rimase a piangere, mentre fuori cominciava a piovere, quasi il cielo avesse deciso di mostrare le sue emozioni al mondo.

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