23) Dove si torna...

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Jin aprì la porta di casa, non senza mancare il buco della serratura un paio di volte, poi si voltò.

"E' stata una bella serata" disse a NamJoon che stava a qualche passo di distanza "Grazie". Era buio, ormai le dieci erano passate da un pezzo, ma i due non se n'erano neanche accorti, da quanto erano concentrati l'uno sull'altro.

"Grazie di aver accettato. Spero che... uh... possiamo vederci ancora" rispose il ragazzo, intimidito dalla paura di sbagliare. Non era mai stato un tipo timido, anzi, era un leader naturale, ma con Jin, da quando aveva avuto questa seconda possibilità, aveva una paura matta di mandare tutto a rotoli. Riprendersi il suo Jin era in cima alla lista delle priorità, non esistevano margini d'errore.

"Certo, perché no?" rispose Jin, sorridendo gentile. Per lui a questo punto della serata, NamJoon avrebbe anche potuto scoreggiare, lo avrebbe voluto lo stesso. Aveva pregato tutti gli dei, che NamJoon non si arrendesse, quando avevano litigto, perché anche se c'era quel problema, tutto il resto, nel minore, era perfetto. Ed era innamorato di lui, non c'era nulla da fare.

"Perfetto!" esclamò NamJoon, in un improvviso slancio di entusiasmo "Ci-ci vediamo allora". Fece un passo indietro indeciso, evidentemente pensando a cos'altro diire, ma il maggiore lo precedette.

"NamJoon" il minore alzò lo sguardo e Jin ne approfittò per lasciare un leggero bacio sulle sue labbra.

Quando poi lo guardò negli occhi, NamJoon si sentì sciogliere... e prima che potesse dire una sola parola, l'altro era sparito dietro la porta di casa sua.

Felice.

NamJoon era fottutamente felice. Si avviò verso casa con un sorriso ebete sulle labbra, come la prima volta che erano usciti.

Era tornato davvero tutto come prima, a quando erano ancora le prime volte che uscivano e Jin aveva paura di essere troppo facile, mentre NamJoon aveva paura di andare troppo piano.

Mentre camminava alcuni passanti lo guardarono incuriositi, una vecchietta gli sorrise, probabilmente ricordando che emozioni si provano per fare certe espressioni.

E NamJoon sorrise al mondo, a tutti quelli che stavano sullo stesso marciapiede, lanciando un "Buonasera!" a tutti quelli che incrociava. L'aria era frizzante, era una serata di inizio primavera e il ragazzo poteva sentire la natura risvegliarsi.

Sentiva gli alberi che si preparavano ad una nuova stagione, i fiori che stavano per sbocciare, il vento che si preparava alle grandi corse. Nel centro di Seul, NamJoon sentiva il cuore potente della natura battere fortissimo.

O forse era solo il suo?

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SeokJin si sedette con la schiena appoggiata alla porta e il cuore che batteva fortissimo.

Aveva baciato NamJoon tante volte, ma nessuna aveva avuto il significato e la forza di questa. Dopo dei mesi di separazione (che per carità, erano anche pochi, ma decisamente le motivazioni erano serie e avevano davvero chiuso un periodo), tornare a baciarlo era stato strano. Strano ma bello.

Rimase a respirare profondamente, ripensando a quanto stavano bene le labbra di NamJoon sulle sue, fino a che sua sorella non lo trovò, passando il corridoio per andare in cucina.

"Tutto okay Seok?" chiese preoccupata, ricevendo solo uno sguardo vuoto dal fratello.

"Hey, è successo qualcosa?" si avvicinò preoccupata, inginocchiandosi di fianco a lui.

HaaveillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora