22)Dove Tyche decide di muovere il culo

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Passarono giorni, quasi due settimane, e JungKook continuava ad ignorare le chiamate di TaeHyung, i suoi messaggi, la sua presenza quando a scuola cercava di avvicinarsi.

Passarono due settimane da quando, la mattina dopo, YoonGi aveva chiamato NamJoon e gli aveva detto che la sua idea era stata stupida, che aveva fatto una cazzata a rincorrere Jimin.

NamJoon era desolato per entrambi gli amici. Passava le giornate al bar dove lavorava Jin, insieme ad Hoseok, un po' cercando di studiare, un po' –la maggior parte- fissando il vuoto e pensando a cosa poteva aver sbagliato.

"Sei stato un buon amico Nam, hai fatto ciò che credevi migliore per lui, nessuno avrebbe potuto immaginare che sarebbe finita così." Lo rassicurava Jin, durante le sue pause.

Ma lui continuava a incolparsi, anche per JungKook e TaeHyung. "Jin-Hyung, se non avessi parlato non avrebbero litigato"

"E' stato TaeHyung a sbagliare con la risposta, non tu con la domanda. Per quanto voglia bene a quei due, hanno bisogno di crescere ed affrontare ciò che è successo, non ignorarlo." E Hoseok annuiva vigorosamente.

"Hyung ascolta. Per Jimin e YoonGi è andata così, la loro storia era strana fin dall'inizio, lo sai meglio di me. Io sono ancora convinto che sarebbero dovuti rimanere insieme, come te, ma so anche che è difficile per loro. YoonGi se la caverà, è triste, ma non è più ammalato. TaeHyung e JungKook sono sempre stati i bambini del gruppo, e ora cominciano a crescere, è normale che abbiano le loro difficoltà e i loro litigi. Ma sai che alla fine torneranno insieme, perché non possono stare lontani per molto, e lo sappiamo entrambi."

NamJoon fece un mezzo sorriso, quasi convinto di quello che aveva detto Hoseok. Forse poteva concedersi di essere positivo come l'amico.

Jin si alzò dalla sedia e sospirò. "Do il cambio a Jennie, sono già le cinque" annunciò, per poi allontanarsi.

La ragazza si avvicinò dopo aver lasciato Jin dietro il bancone a pulire le tazze.

"Che avete intenzione di fare?" Chiese quando fu seduta vicino a Hoseok, che stava internamente discutendo la possibilità ti metterle un braccio attorno alle spalle.

"Tae e JungKook devono sbrigarsela da soli, in realtà... non possiamo farci molto" cominciò NamJoon, ma Jennie lo interruppe subito.

"Oh no, io intendevo tra te e Jin. So che ti ha detto che vuole rimanere solo tuo amico... ma guarda che lo vedo come ti guarda, quasi sperasse che tu ti alzi da quella sedia e lo inviti ad uscire." Parlò come una che la sapeva lunga, il che incuriosì NamJoon

"Jennie... non so se sai cos'è successo, ma è davvero grave, non credo di poter riparare tutto..." disse infatti il ragazzo, indeciso su quanto potesse rivelare.

"Appunto, oppa*. Non puoi riparare ciò che avevate, ma puoi creare qualcosa di nuovo. Non fare quella faccia scettica. Fai come se fosse la prima volta che lo inviti ad uscire, sorprendilo!" consigliò sicura, neanche fosse stata una consulente matrimoniale con 20 anni di onorato servizio.

"Da quando saresti un'esperta?" NamJoon alzò un sopracciglio, divertito.

"Da quando Jin mi racconta quasi tutto" Ammise la ragazza, con una punta di orgoglio.

"Cosa?" NamJoon spalancò gli occhi, incredulo.

"Pensavi che non avesse un amica a cui raccontare tutto? Tutti hanno un amico del genere" disse lei tranquillamente, cercando di ignorare le farfalle nello stomaco causate dal baccio di Hoseok sulle sue spalle.

Il ragazzo stette in silezio per un po', ponderando bene la proposta. Il suo caffè, nel frattempo si era decisamente raffreddato, e NamJoon rimase un po' deluso. Adorava il caffè.

HaaveillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora