1 "Caro diario"

136 26 1
                                    

Da dove comincio il racconto?
Lungo sospiro, ci penso un pò...
Mio zio Elios, fratello gemello di mio padre, un mattino, poco prima dell'alba, assalì i miei genitori; uccidendoli insieme al mio fratellino Leo.
I sudditi rimasti vivi, vennero assoggettati al nuovo re.
Io venni avvisata in sogno dalle anime dei miei genitori appena deceduti. Mi insegnarono ad aprire la stanza del tesoro, e fu così che, rinchiusa lì dentro, scampai alla morte.
Un mago di nome Corbeau aveva predetto questa tragedia ed aveva conservato in uno scrigno un sacchetto con della polvere di stelle magica ed uno strano marchingegno da mettere davanti agli occhi , chiamato"speculos"
Mio padre aveva scritto un testamento in cui raccontava ciò che Corbeau gli aveva predetto di me: grazie agli speculos sarei riuscita a raggiungere la grotta dell'arcobaleno, e lì avrei dovuto bere la goccia della saggezza, ma mentre cadeva dal soffitto poiché, una volta congiuntasi al lago sottostante, avrebbe perso il suo potere magico.
Ciò mi avrebbe dato la saggezza necessaria per trovare una soluzione che mi desse la possibilità di riportare in vita i miei genitori e liberare il regno dall'usurpatore.
Strada facendo, ho incontrato nel bosco una ragazza Clotilde; lei era scappata dal suo villaggio perchè si rifiutava di sposare il ragazzo che l'aveva chiesta in moglie.
Intraprendemmo questo viaggio insieme; io avevo bisogno di lei, e, lei,avrebbe ricevuto in cambio il nome dell'uomo della sua vita.
Grazie agli speculos riuscimmo a raggiungere la valle dell'arcobaleno; io pensai di trasformarmi in ranocchia per raggiungere la goccia con la mia lunga lingua, a mezz'aria,mentre cadeva.
Tutto andò bene, sinché Clotilde, fraintendendo le mie parole,proferì l'incantesimo per farmi ritornare ragazza ma sbagliò la frase e ci ritrovammo entrambe, trasformate in ranocchie.
Poco distante dalla valle dell'arcobaleno, in un bosco,vi era un famoso folletto curandero, guaritore di tutti gli esseri viventi.
Saltello dopo saltello, riuscimmo a raggiungere la sua capanna, e lui,subito ci riportò alle nostre fattezze umane.
Ci ospitò per la notte e, quando gli raccontammo le nostre vicende , si offrì di aiutarci.
In effetti, io gli avevo spiegato che la goccia dell'arcobaleno non mi aveva affatto resa più saggia e non sapevo cosa fare per salvare i miei sudditi.
Nilo, questo è il suo nome, propose di tornare nella grotta dell'arcobaleno perché una leggenda parlava di un libro contenente tutti gli incantesimi del mondo, e lì, avrei potuto trovare la soluzione di cui necessiatavo.
Fu così che intraprendemmo il viaggio di ritorno alla valle, guidati dalla'eccezionale memoria di Clotilde.
Durante una sosta notturna, ebbi una discussione con Nilo, che mi fece cadere in uno stato di confusione.
Scoprii che lui era affiancato da due spiriti che solo io non riuscivo a vedere... Perché... Mi spiegò, io ero innamorata di lui,non li percepivo perché tutta la mia attenzione era concentrata su di esso.
La sfacciataggine con cui mi sentii dire questo, mi turbò e mi offese...
A ben pensare, guardandolo negli occhi, sentivo il mio cuore battere più in fretta...
Ma chi erano gli spiriti?
Il ragazzo era suo fratello gemello, e la ragazza, la sua sposa, deceduta, ma legata a lui per tutta l'esistenza del ragazzo.
Solo la morte di Nilo avrebbe potuto liberarla.
Il viaggio presentò varie difficoltà, ma alla fine giungemmo alla grotta.
Mentre sfogliavo il libro degli incantesimi, apparve un grosso cane nero, messo lì a difesa della magia.
Tentò di assalire Clotilde, ma Nilo si frappose e venne azzannato alla gola dall'animale.
Lo bloccai con un incantesimo di addomesticamento, ma ormai per Nilo non c'era più niente da fare...Era stato ucciso.
Nel libro trovai un incantesimo per tornare indietro nel tempo .
Chiesi a Clotilde il permesso di assorbire parte della sua memoria in maniera che, tornando al giorno precedente l'assalto, io ricordassi tutte le vicende vissute, ed avessi il tempo di far evacuare il popolo della luna ed evitare lo scontro sanguinoso.
Clotilde,dopo tutte le peripezie passate insieme, aveva tanta nostalgia della sua casa e rimpiangeva di non aver sposato quel ragazzo che le aveva fatto la proposta di matrimonio.
In cambio della sua memoria, mi chiese di far crescere l'incisivo superiore che mancava al suo pretendente.
Nilo.
Nilo...
Racchiusi noi tre in un cerchio e pronunciai l'incantesimo.
Scomparimmo.
Ci dividemmo, ognuno per seguire il proprio destino.
Nilo però è morto... Non so se il suo cadavere abbia avuto la possibilità di tornare indietro nel tempo...
Forse il tempo ha sconfitto la morte...
Avendomi regalato la sua memoria prodigiosa, Clotilde non si ricorda più di me, ma vivrà felice con il suo sposo...
Ne sono sicura.
Ciò che mi preme è tornare quanto prima al bosco ed accertarmi di ciò che è successo a Nilo.
Sono innamorata di lui, aveva ragione.
Devo sapere.
Qualunque sia stato il suo destino, io lo accetterò.
Sono passati tre mesi... Tre lunghi mesi.
Avevo proposto a mio padre di insediarci nel bosco di Nilo, ma lui si era categoricamente rifiutato, dirigendosi verso la parte opposta, dove aveva un altro insediamento sotterraneo..
Io ho seguito il mio popolo fino alla mèta; poi... Il mio dovere l'ho fatto.
Ho ritrovato in vita tutte le persone cui ero affezionata, ma ora non mi bastano più i miei genitori; sono cambiata, ora c'è Nilo.
Nilo e la mia angoscia di non ritrovarlo più.
Angoscia che mi divora giorno e notte e che si placherà solo quando saprò.
Ed eccomi qui, da sola, a vagare tra le montagne alla ricerca di...

                                              " IL TRIFOGLIO "#4 In Stregoneria Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora