L'atmosfera tesa che vigeva intorno a Stella era svanita. Tutti erano gentili e sorridenti, felici della decisione di aspettare la primavera, che la principessa " aveva preso ".
La ragazza si sentiva in colpa ma cercava di guardare dritto negli occhi le persone con cui parlava, perché se avesse evitato il loro sguardo, avrebbe fatto capire che mentiva.
Si stava pettinando i lunghi capelli corvini davanti allo specchio ovale da toeletta; si mirava nella superficie d'argento lucida e pensava alle parole che aveva detto a Leo :
"Alla fine della giornata quello che importa è che mi rimanga il rispetto di me stessa."
Ma ora non era più sicura di questo. Non voleva ingannare nessuno ma era costretta a farlo.
Qualcuno bussò alla porta della sua camera : Leo, ormai conosceva il tocco personale di suo fratello.
"Entra!" lo invitò.
"Come stai?"
"Bene, grazie...novità?"
"Ti sto preparando una sacca da portarti in viaggio. Nessuno sospetta di me, sono libero di muovermi a mio piacimento, senza essere controllato. Dunque...Ti ho messo all'interno:
Una corda, un pugnale, una cintura, qualche braca di lana, calze di lana, due tuniche lunghe fino al ginocchio, un paio di scorta di calzari di pelle, un panciotto con la pelliccia per tenerti calda, una mantellina,un berretto di feltro, guanti di pelliccia lunghi fino all'avambraccio.
Un acciarino, una pietra focaia, della miccia, una cannuccia, della paglia secca; poi aggiungerò un otre pieno di vino ed uno di acqua, della roba da mangiare, una borsa contenente del denaro che potrebbe servirti.
In ultimo: un mantello fatto di raggi di luna, e sto cucendo anche dei soprascarpe sempre fatto con lo stesso tessuto, da indossare sui calzari, che ti isolerà i piedi dal freddo gelido." Sorrise soddisfatto.
"Ora ti mostro come si accende il fuoco!" esclamò.
Aprì un sacchetto appeso alla cintura e mise fuori degli oggetti.
"Questo è l'acciarino." le mostrò un pezzo di metallo ricurvo, a forma di virgola. "Questa è selce, è la pietra focaia; questa è la miccia, si tratta di un pezzo di lino carbonizzato.... Ora, tu poni sulla selce, la miccia; batti la pietra sull'acciarino, vedi? Sta facendo le scintille.
Come puoi constatare, la miccia ha preso subito fuoco; ora poni questa, nel centro di un piccolo nido di paglia secca, e soffia con la cannuccia per ravvivare la scintilla. Ecco fatto!"
"Spegni per favore adesso!" gli intimò spaventata, Stella, per paura che venissero scoperti.
"Sto portando termine il mio piano, pazienta ancora qualche altro giorno; devo fare le cose di nascosto ed essere discreto, non voglio farmi scoprire."
"Grazie!" rispose la principessa, alzandosi in punta di piedi per dargli un bacio sulla guancia e i due si congedarono.
"Devo portarmi un reggiseno (* di tela di lino) di scorta. Buona l'idea di non usare gonnelle lunghe, mi intralcerebbero i passi, anche se mi terrebbero più calda." pensò Stella.Due giorni dopo...
Leo era di nuovo nella camera di Stella.
"Siediti sorella e chiudi gli occhi!" le ordinò.
Stella sentì che il fratello le stava spostando i capelli dietro le spalle sul lato sinistro. Percepì un leggero solletico alla nuca ed un peso sotto la gola. Le stava mettendo una collana, stava legando il filo di cuoio dietro l'attaccatura dei capelli.
Lei, aprendo gli occhi, si era mirata allo specchio: vi erano appesi due medaglioni, o amuleti, non sapeva ...Una pietra nera con dei simboli, recante al suo centro una pietra trasparente, di forma rettangolare.
L'altra pietra, di forma irregolare, color marroncino-giallo, con chiazze bianche.
"Questi minerali sono molto preziosi, ti saranno veramente utili. Il medaglione nero contiene la pietra del sole. E' un cristallo che proviene da una regione lontana del nord; si chiama"spato islandese". Esso ti aiuterà ad orientarti, dato che il maltempo non ti permette di vedere la posizione del sole.
Questa pietra: emette, riflette e trasmette la luce."
Leo prese una candela e la pose sul tavolino da toeletta:
"Se guardi la luce attraverso il cristallo, questo produce due raggi che proiettano due deboli macchioline. Tu gira la pietra su sé stessa, a caso, quando noterai che l'intensità della luce dei due fasci si equivalgono in brillantezza, allora saprai che quella è la direzione in cui è posizionato il sole.
Quest'altra pietra si chiama "ortoclasio"; è una dei costituenti della pietra di luna. Di giorno assorbe i raggi del sole e, al buio brilla di un azzurrino; potrebbe serviti per farti luce."
Stella abbracciò il fratello così forte da fargli mancare il fiato.
"La sacca è nascosta dietro il tronco d'uscita, celato dal mantello di raggi di luna. Ora metterò in scena l'ultimo atto: adesso devo stare male..."
Leo si accasciò sul letto di Stella, aveva il viso sofferente.
"Sei proprio bravo!" esclamò lei.
"Sto venendo dal laboratorio... Ho mangiato due bacche di belladonna..."
Stella raggelò
: " Stai scherzando, vero? Sai che le bacche sono velenosissime!"
"Mi sono informato prima: tre o quattro bacche provocano fenomeni pericolosi... Sai, non sono un bravo attore, dovevo usare un espediente... Penso che mi procurerà solo un pò di mal di pancia..."
"Sei un incosciente!" lo rimproverò la principessa e si mosse per andare a chiedere aiuto.
Leo la afferrò per il polso:
"Metti tutti in allarme ed approfitta della confusione per scappare. Non rendere inutile questo mio piano!" la esortò ; si morse le labbra per contenere un gemito di dolore.
"Un decotto di violetta per farti vomitare prima possibile!" disse lei, e, liberandosi dalla sua stretta, corse subito a dare l'allarme.
Mentre gli altri si mettevano all'opera per soccorrere il fratello, Stella sgattaiolò fuori del tronco, cercò la sacca e corse spedita, a nascondersi nella radura.
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" IL TRIFOGLIO "#4 In Stregoneria
FantasíaQuesta storia è il seguito de" Il sentiero dell'arcobaleno". La principessa Stella, aiutata da una contadinotta: Clotilde, e da un folletto: Nilo, raggiunge la valle dell'arcobaleno alla ricerca di una soluzione per liberare il suo popolo da suo zi...