28 " Ritorno al Musinè. "

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Essendo il carro senza merce, dunque più leggero da trainare, i contadini riuscirono a percorrere il tragitto di ritorno in un tempo minore.
Quando raggiunsero i piedi del monte Musinè, la principessa chiese loro, di fermare il cavallo.
"SONO...ARRIVATA...A..DESTINAZIONE...IO..SCENDO..QUI...GRAZIE!" Parlò, scandendo ogni singola parola ad alta voce.
I due uomini si guardarono negli occhi; alzarono le spalle senza dirsi nulla,ma il loro pensiero era simile:
"Perché urla? Mica siamo sordi!"
"ECCO...IO..SONO... SCESA...VI..RINGRAZIO..MOLTO!"
"Sono qui!" udì sussurrare alle sue spalle.
Stella saltò, spaventata.
I due contadini pensarono che la ragazza non fosse normale...
"Eheheh!" rise lei,imbarazzata "Scusatemi, è la stanchezza. Grazie di tutto,potete proseguire. Eheheh!"
"Buona fortuna Stella!"
Anche a voi. Buon viaggio, è stato un piacere conoscervi!" esclamò salutandoli con la mano .
Era notte fonda,l'aria frescolina.
La ragazza toccò le guance di Tommaso: il ragazzo bruciava,era febbricitante.
La principessa mise fuori dalla sua sacca : una tunica,il panciotto con la pelliccia,la mantellina con cui, il giovane, si sarebbe protetto le gambe dal freddo.
"Non accendo il fuoco: è meglio che tu resti invisibile. La coperta di raggi di luna devo prenderla io...purtroppo non sono ben accetta nel paese..."
"Mi diventi sempre più simpatica!" esclamò il ragazzo" Io e te ci assomigliamo!"
Stella sorrise,poi si incamminò verso il paese.
Essendo una notte di luna nuova, il cielo era completamente nero, così come tutto ciò che la circondava, era immerso nel buio completo.
La ragazza mise fuori dalla tunica la pietra di luna e,con il lucore azzurrino di questa, si fece strada.
Man mano che si avvicinava al cancello della casa del"curandero", sentiva il suo cuore battere all'impazzata:
per l'emozione di rivederlo, ma anche per la rabbia di non potergli stare accanto.
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La porta della camera del folletto, si aprì silenziosamente.
Il ragazzo dormiva tranquillamente.
"Com'è bello" pensò Stella, sentendo le lacrime invadere gli occhi.
Lo scosse per le spalle; il folletto si svegliò di soprassalto.
"Nilo!" sussurrò lei.
Il ragazzo si guardò intorno, poi comprese.
Sedette sul letto,completamente sveglio.
"Stella, sei tornata!"
"Non è come pensi!" rispose indispettita.
"Fatti vedere,per favore!"
"Sono venuta perché c'è un ragazzo che ha bisogno di te,delle tue cure."
"Stella,le cose si possono aggiustare; per favore,non andare via!"
"Sì, mi faccio ammazzare da uno dei tuoi sudditi!" replicò amaramente.
"Resta con me...Per favore..."
"Non si possono tenere due piedi in una stessa scarpa. Tu hai fatto la tua scelta... Troverai il ragazzo presso la fontana; è ferito e febbricitante, ho dovuto lasciarlo lì: io sono a piedi,non ce l'avrebbe fatta a venire fin qui con me. Raggiungilo con il tuo cavallo... Si chiama Tommaso."
Nilo allungò la mano verso la direzione da cui giungeva la voce della ragazza e riuscì ad afferrare la coperta, togliendogliela di dosso.
Stella aveva il viso bagnato dalle lacrime.
Lo sguardo di Nilo si incupì.
"Stella..."
La ragazza gli strappò dalle mani il tessuto e si nascose sotto, allontanandosi.
Si occultò accanto alla porta dentro la camera,facendo credere al folletto di essere scappata fuori.
Il ragazzo corse nel corridoio nella speranza di raggiungerla e lei ebbe modo di dileguarsi con calma.
L'unico pensiero su cui doveva concentrarsi, era quello di ritrovare Clotilde.
Niente più.
Nilo era ormai un capitolo chiuso della sua vita.
Così doveva rimanere.

                                              " IL TRIFOGLIO "#4 In Stregoneria Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora