31 " Clotilde."

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"Dobbiamo superare la palude, oltre dovrebbe esserci il villaggio della mia amica!" esclamò Stella.
Così fecero i due pellegrini.
Superato un bosco, si stagliò davanti i loro occhi un paesino.
La ragazza intravide un contadino e subito corse verso di lui, chiedendogli se viveva lì una ragazza di nome Clotilde; la descrisse fisicamente ed aggiunse:
"È sposata ed è incinta!"
L'uomo la guardò pensoso, poi rivolse un'occhiata fuggevole al mago.
"Sì, la trovate in casa; ho saputo che non sta bene: la gravidanza la sta consumando..." il suo sguardo si incupì ulteriormente:
"Andate, e in fretta, ho paura che non le resti tanto da vivere..."
Si voltò e con la mano indicò la via:
"Seguite il cammino lungo questa strada e poi chiedete ancora; qualcuno vi porterà da lei. Chiedo venia, io non posso, devo andare via."
L'uomo si congedò, i due pellegrini lo ringraziarono.
Il cuore di Stella ebbe una fitta di dolore al sentire quelle parole e cominciò a batterle forte per il dispiacere. Guardò l'amico e gli chiese:
"Perché? Perché tutto sta andando così male?"
Si avviò frettolosamente, senza aspettare Corbeau.
Grossi lacrimoni solcavano le sue guance arrossate, bagnando il suo abito.
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Stella si trovava al capezzale della sua amica, Clotilde: la ragazza impulsiva,sempre allegra,con splendidi occhi cilestrini e lo sguardo vivace...
Era il fantasma della fanciulla che aveva conosciuto: le sue guance rosee e paffute, erano scavate; intorno alle palpebre vi erano due cerchi viola.
La pelle del viso era puntinata : piccole petecchie causate dallo sforzo provocato dai conati di vomito.
"Queste continue spinte  dell'addome stanno provocando minacce d'aborto: Clotilde ha delle piccole perdite di sangue..." era la madre della ragazza che spiegava i sintomi alla principessa.
"Clotilde ha cominciato con dei forti mal di testa che le hanno provocato nausea e poi, stimolato questo vomito incessante..."
Erano in tre al capezzale della ragazza: i due genitori ed un bel ragazzo dagli occhi neri, suo marito.
La bionda fanciulla, distesa nel suo giaciglio, pareva riposare tranquilla in quel momento.
Tutti piangevano, sentendosi impotenti.
" Francesco," disse Stella " possiamo provare a curarla, devi però procurarmi alcune erbe... Non possiamo restare a guardare... Non la lascerò andare via così!"
Il ragazzo si fece avanti:
"Cosa devo fare?"
"Ascolta: queste sono le cose che dovrai andare a cercare: limone, il succo cura l'emicrania... Cominciamo da questo, se il dolore alla testa si riduce, anche la nausea dovrebbe diminuire...
Basilico secco per preparare un tè con acqua calda: calma il vomito.
Corteccia di quercia per farne un decotto: aiuterà a fermare l'emorragia. Portami anche qualche ghianda, ne userò una come ciondolo, la legheremo al suo collo: la proteggerà... Ricordi tutto?"
Il ragazzo ripeté esattamente ciò che aveva udito e partì alla ricerca degli ingredienti.
Corbeau si avvicinò alla principessa e  le parlò sottovoce:
"Stella, temo che niente di tutto ciò potrà servire a salvarle la vita..."
La ragazza lo guardò con occhi sbarrati, atterrita dalle sue parole.
"Ho la sensazione che ci sia qualcosa di più serio...ma lo scopriremo entro domani mattina, ecco cos'altro faremo..."

                                              " IL TRIFOGLIO "#4 In Stregoneria Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora