Stella si fiondò ad aprire la porta, il cuore le batteva forte, di nuovo.
Fissò il ragazzo negli occhi, felice di rivederlo così presto.
"Posso entrare?"chiese lui.
La ragazza fece un cenno con la mano e guardò il folletto dirigersi verso la sedia, dov'era seduta lei poco prima.
"Il diario!"pensò.
"Spero che non gli venga in mente di aprirlo!"
E subito accorse vicino a lui nel tentativo di prenderlo e metterlo via.
"Oh! Il mio specchio! L'avevo perso! Dove l'avete trovato?" Esclamò il ragazzo, scorgendo l'oggetto poggiato sul tavolo.
"Em...Nel bosco, quando sono venuta a cercarvi; siete un famoso guaritore, mi avevano parlato di voi e desideravo conoscervi."
Lo sguardo di Nilo si rabbuiò mentre si mirava nello specchio. Rimase in silenzio, assorto.
Stella non osava parlare; si limitò ad osservarlo.
"Sapete?"continuò:
"Qualche mese fa mi è successa una cosa che mi ha cambiato completamente la vita...Penso di essere morto...E' tutto così confuso..."
Alzò la testa e mostrò delle cicatrici bianche sulla gola.
"Mi pare di ricordare di essere stato assalito da un grosso cane nero,un lupo forse...che mi ha azzannato al collo...Sono solo sprazzi di memoria, immagini che riesco a malapena a focalizzare; ma non rammento dove e quando. Sono sicuro di essere morto. Lo so perché non vedo più al mio fianco, il fantasma di Ambrosia..."
La guardò negli occhi e le sorrise.
"E' una lunga storia, non sto ad annoiarvi."
Stella rimase silenziosa, senza tradire alcuna emozione: era impaziente di lasciar parlare il ragazzo.
"Ed eccomi qui, il principe del villaggio; fervono i preparativi per le mie nuove nozze con Carlotta."
"Siete innamorato di lei?" chiese impulsivamente, la fanciulla.
Nilo la mirò, fissamente; era sorpreso della sua sfacciataggine?
"E' una brava ragazza, sono stato destinato a lei, sin dalla nascita...Non mi sono mai fatto questa domanda. Sarò suo marito e basta. E' un dato di fatto per me, così come è naturale che il sole sorga ogni mattina."
Rise, con lo sguardo perso nel vuoto, immerso nei suoi pensieri.
"Sono innamorato? E' bella, dolce, sincera...Ne sono innamorato?"
"Mi scuso, non volevo essere indiscreta..."
Nilo non rispose; come l'aveva visto fare tempo addietro, quando l'aveva conosciuto, il ragazzo prese lo specchio e vi guardò, cercando nel proprio sguardo una risposta da dare a sé stesso.
" E dunque, ditemi" intervenne lei, cambiando discorso per alleviare quell'atmosfera che la faceva sentire a disagio.
"Vi hanno curato con della rosa canina?"
Lui la guardò ancora, con quell'espressione indecifrabile, di sorpresa forse.
"Ho salvato così, la vita di un mio amico che aveva contratto la rabbia, morso da un cane randagio."
Nilo spalancò gli occhi senza proferire parola.
"Be, lui l'aveva salvata a me, difendendomi dal branco di cani." aggiunse lei, arrossendo imbarazzata dal modo in cui la guardava il folletto.
"Vi intendete di erbe medicinali?" di nuovo si dipinse sul suo volto un'espressione compiaciuta.
"Un pò." rispose lei con modestia:
"La rosa canina è anche un ottimo febbrifugo..."
Nilo si alzò dalla sedia e le posò una mano sulla guancia e poi sulla fronte.
"Sembra che non abbiate più febbre!"
Di nuovo Stella arrossì, senza volerlo.
Si maledì per non riuscire a dissimulare le sue emozioni.
Gli afferrò la mano e gliela baciò.
"Devo ringraziare voi."
Nilo si irrigidì, ritrasse la mano, turbato.
La ragazza ricordò la medesima reazione che il folletto aveva avuto quando lei lo aveva abbracciato e baciato sulla guancia, nella capanna del bosco; dopo aver fatto tornare Clotilde e lei, alle loro sembianze umane.
"Dunque" aggiunse frettolosa, per evitare di prolungare quel momento che risultava nuovamente imbarazzante per lei:
"La rosa canina è un ottimo febbrifugo; non dimentichiamo l'acetosa, la centaurea, l'eucalipto, il girasole, la verbena, l'arancio, il frassino, la genziana..." recitò a memoria tutte le erbe che avevano tale proprietà, sperando di colpire in maniera positiva, l'attenzione del curandero.
"Voi conoscete il segreto delle erbe medicinali?"chiese il ragazzo sempre più sorpreso e compiaciuto.
"Emorragia?"domandò curioso.
"Per arrestare l'emorragia si possono usare: l'acanto, l'achillea, la quercia, la veronica..."
"Avvelenamento?"
Si potrebbero usare degli emetici, dei purganti, bagni freddi alla testa..."
"Voi sarete la mia assistente! Era questo che desideravate quando siete venuta a cercarmi?" esclamò con entusiasmo.
"Siete sprecata come dama di compagnia. Dove avete imparato tutte queste nozioni?"
Stella avrebbe voluto dirgli:
"Durante il viaggio, verso la nuova sede sotterranea, per avvicinarmi di più al tuo mondo; a te, se ti avessi ritrovato vivo." Ma rispose:
"Sono una persona curiosa, nel mio piccolo, lontanissimo paese c'era un medico che ci curava ed io lo aiutavo, imparando da lui, tutti i segreti della medicina." fece un inchino.
"Siete davvero pregevole, Stella; sarei veramente felice di avere al mio fianco una persona preziosa come voi!"
"Sarà un onore per me, servirvi."Rispose la principessa, tentando di nascondere la gran gioia di esser riuscita a conquistarlo, al punto di fargli desiderare di averla al suo fianco.
Qualcuno bussò alla porta.
"Avanti!"esclamò Stella.
L'ostessa entrò, lanciò alla ragazza un fugace sguardo gelido, poi con espressione materna si rivolse al folletto.
"Principe, il cavallo che avevate richiesto è sotto, pronto che vi aspetta."
"Grazie Dorina. Sempre molto gentile!" le dedicò un gran sorriso, poi si rivolse a Stella e disse:
"Ho ordinato che mi portassero un cavallo, così non vi stancherete oltre; vi ospiterò nella mia casa."
STAI LEGGENDO
" IL TRIFOGLIO "#4 In Stregoneria
FantasyQuesta storia è il seguito de" Il sentiero dell'arcobaleno". La principessa Stella, aiutata da una contadinotta: Clotilde, e da un folletto: Nilo, raggiunge la valle dell'arcobaleno alla ricerca di una soluzione per liberare il suo popolo da suo zi...