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<< Bene, bene... chi abbiamo qua? >>

Chiese una voce proveniente dal posto del passeggero. Mi voltai dopo aver contato fino a cinque per evitare di far scappare con la mia acidità l'unica persona che sembrasse esistere in questo mondo parallelo e, con mia grande sorpresa, vidi un ragazzo che avrebbe potuto avere al massimo un anno in più di me spaparanzato sul sedile accanto al mio. Quando posai i miei occhi sul suo volto fece un sorrisetto impertinente e disse: << ti piace quello che vedi?>>

Allora, in questo momento avrei proprio voluto capire cosa ci facesse un ragazzo seduto sulla mia macchina spettro.

Aspetta un secondo, era seduto su uno spettro come me: questo sarebbe il primo morto che incontro!

<< Scusami - sbottai io in maniera seccata dimenticando tutti i miei buoni propositi - ma tu chi diavolo sei? >>

<< E' davvero interessante il modo in cui usi la parola diavolo senza avere la minima idea su chi sia lui veramente. >>

Qualcuno mi faccia capire quali strani problemi affliggono questo ragazzo. Prima mi piomba in macchina, poi comincia a dire cose senza senso.

<< Basta giochetti! Mi stai rovinando il divertimento, mi dici chi sei? >>

<< La ragazza si è svegliata male sta mattina. >>

<< No, tesoro, la ragazza in questione non si è proprio svegliata dato che era in coma ed è morta qualche ora fa, quindi se non ti dispiace ho già avuto una pessima giornata senza dovermela far rovinare ulteriormente da te. >>

<< Bel caratterino... mi piace! >>

Adesso sarei esplosa, veramente non ne potevo già più della sua insolenza. Tra tre secondi gli avrei rovinato quel bel faccino da modello che si ritrovava. Possibile che i bei ragazzi dovessero essere sempre così insopportabili? Ora basta pensare a queste cose, dovevo pensare solo a tappargli la bocca. Stavo cercando di divertirmi per dimenticare lo schifo che mi era appena successo e ovviamente l'unico altro morto che incontro era un arrogante e presuntuoso ragazzo che non aveva niente di meglio da fare se non rimbeccarmi e farmi arrabbiare.

<< Hai finito? >>

<< Mmm... fammici pensare... no, non ho finito ma per ora me ne starò zitto.>>

<< Almeno quello. Ora scendi! >>

Detto ciò, inchiodai con la macchina ben sapendo che tanto non sarebbe potuto succedere niente a causa del non-materiale di cui era formato lo spettro e mi fermai sul ciglio della strada.

<< Ma sei matta! >>

<< No, scendi. >> Ripetei io con tono perentorio che, almeno nelle mie intenzioni, non ammetteva alternative. Ma ovviamente mi sbagliavo perché, questo ragazzo, era pure testardo e si rifiuta di levarsi dalle scatole. Dio mio cosa ho fatto per meritarmi questa rottura di scatole? Ma una domanda: adesso che ero morta non potevo comunicare con una divinità? No, eh? Sarebbe stato divertente, il mio nuovo nome sarebbe stato "Colei che parla col cielo". Mi misi a ridere da sola per le stupidate che stavo pensando. Perché mai non avevo fatto la scrittrice mentre ero viva? Avrei potuto avere un successo mondiale!

<<Posso sapere perché ridi da sola?>>

<<Ti interessa?>>

<<Sì, è una cosa stupida.>>

Sbuffai, sbuffai ancora. Ma gli affari suoi no?

<< Bene, il patto è questo: stai con me se stai zitto e parli solo per rispondere alle mie domande.>>

<< Tutto chiaro, capo. Ora partiamo! >>

Ma cosa credeva che fossi io, un taxi? Per fargli un dispetto tolsi le chiavi e cominciai a girarle intorno al dito mentre mi guardavo le unghie con finto interesse.

<< Smettila di innervosirmi! Parti! >>

<< Tesoro sei tu quello che è entrato non so come nella macchina di una ragazza morta quindi non sei per niente nella posizione di dare ordini o decidere qualcosa!>>

Dovevo dire che la morte mi aveva resa ancora più acida, anzi era proprio questo ragazzo ad inacidirmi. Ha un bel superpotere: quello di rompere con due parole.

<< Materializzazione. >>

<<Cosa? >> Adesso sta pure delirando.

<< Mi sono materializzato nella tua macchina: è così che sono entrato se te lo stavi domandando. >>

Dato che non avevo voglia di perdere tempo per causa sua e di rovinarmi il giro rimisi in moto la macchina e ripartimmo a grande velocità.

Mentre guidavo fui presa dalla curiosità e decisi di fargli qualche domanda. Non lo avrei mai ammesso ma volevo conoscere i dettagli della morte di questo misterioso ragazzo seduto accanto a me. Approfittai del momentaneo silenzio per osservarlo, se non fosse per la sua antipatia lo avrei potuto anche considerare un bel ragazzo. I capelli neri creavano un bel contrasto con la luce emanata da due grandi e magnetici occhi azzurri che proprio in questo momento mi stavano fissando beffardi.

<<Beccata!>>

Arrossii e mi rigirai a guardare la strada. 

<< Come ti chiami? >>

<< Piacere, io sono Josh. E tu?>>

<< Katy, e il piacere è solo tuo. >>

<< Ti ho già detto che hai un carattere adorabile? >>

<< Ti ho già detto che quello che pensi non conta per nessuno? >>

<< No, me lo stai dicendo ora, dolcezza. >>

<< Ripeti ancora quel soprannome e ti castro, qui e ora. >>

<< Calma, calma... anche se sono morto non significa che io non soffra. >>

<< Bleah! Comunque quanti anni hai? >>

<< Quando sono morto ne avevo 18. >>

<< Quando sei morto? >>

<< Non te lo dico. >>

<< Erano i patti ricordi? Tu rispondi, io guido e ti porto con me. >>

<< Eh va bene. Sono morto nel 1850. >>

<< Wow, ti sei conservato bene... non puzzi nemmeno di muffa! Però devo dire che qualche rughetta ce l'hai. Hai provato a comprare la crema anti vecchiaia, ne avresti proprio bisogno. >>

<< Ahah, davvero spiritosa dolcezza. >>

Katy respira, respira e stai calma. Resisti ai tuoi impulsi da serial killer. Ma che serial killer potrei mai essere, mica posso ammazzare uno che è già morto. Calmati e ignoralo.

<<  Che cosa sei? >>

<< Un ragazzo, non so sei hai presente... quegli esseri umani... >>

<< So cos'è un ragazzo, intendevo sei un fantasma? >>

<<  No, non sono un fantasma, perché lo pensi? >>

<< Bho, pensavo che dopo la morte si diventasse fantasmi. >>

<< Questa è tutta una tua idea, nessuno di noi due è un fantasma. >>

<< E cosa siamo? >>

<< Non posso rispondere a questo. >>

<< Perché? >>

<< Perché loro non vogliono. >>

<< Loro chi? >>

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