- 19 -

80 20 2
                                    

<< Ti credo, sei  dei nostri! >> Esclamai in modo deciso rivolta alla mia amica Cloe che sembrava essere ancora molto scossa dalle cose che aveva appena sentito. Dopo queste parole accennò un sorriso e smise di torturarsi le mani in modo nervoso.

Nathan mi strinse un braccio e mi sussurrò all'orecchio parlando talmente piano che io stessa feci fatica a sentire: << possiamo parlare un attimo da soli? >>

<< Certo!>> Risposi tranquillamente, senza dare troppo peso al modo in cui aveva calcato le ultime due parole.

<< Cloè torniamo subito, lo accompagno un secondo in bagno. >>

<< Certo, non ti preoccupare. >> Rispose la ragazza dai capelli rossi che era talmente tanto a disagio a causa della situazione che stava ancora immobile davanti alla porta senza osare muovere nemmeno un muscolo. Per cercare di tranquillizzarla le sorrisi e con un cenno del capo le indicai il letto sul quale si sarebbe potuta sedere per stare più comoda durante la nostra breve assenza.

Nathan mi afferrò non delicatamente per un braccio e, senza troppi complimenti, mi trascinò in bagno dopo aver chiuso la porta alle nostre spalle con un colpo forte e deciso.

<< Sentiamo cosa c'è di così importante da dirmi che non può aspettare nemmeno un secondo o che non può essere detto davanti a Cloe. >> Dissi a voce bassa per non farmi sentire ma con un tono non molto simpatico, irritata dal suo comportamento sgarbato nei confronti della mia unica amica in questo posto.

<< Non mi fido di lei. >> Disse velocemente.

<< Io sì. >> Ribattei con decisione e convinzione.

<< Come puoi sapere se è veramente dalla nostra parte oppure sta solo fingendo per poter riferire tutto al re? >> Chiese dubbioso.

<< Potrei fare la stessa domanda riferita a te. >> Risposi duramente.

La sua espressione, dopo le mie parole, cambiò immediatamente e, dopo essere uscito frettolosamente dal bagno, lo vidi uscire dalla sua stanza velocemente. Forse ero stata un po' cattiva nei suoi confronti dopo tutto quello che aveva fatto per me ma non sopportavo chi mi trattava come una bambina incapace di prendere decisioni o come una sprovveduta che non sapeva nemmeno badare a se stessa. Ero cresciuta senza una figura paterna ed ero sempre riuscita a cavarmela da sola prendendo le mie decisioni in modo indipendente e tutto questo non sarebbe mai cambiato. Mi ero sempre fidata del mio sesto senso e non mi ero quasi mai sbagliata, per cui non vedevo il motivo di rifiutare l'aiuto di Cloe che si era dimostrata fin da subito gentile e disponibile nei miei confronti.

Uscii anche io dal bagno e andai a buttarmi con poca delicatezza sul letto coprendomi il volto con le mani non sapendo cosa fare. Non volevo far soffrire quel ragazzo ma doveva capire che tutto questo riguardava in prima persona me, non lui e che quindi doveva lasciarmi decidere senza cercare sempre di proteggermi da tutto. 

<< Tutto bene? >> Chiese Cloe con la sua timida e acuta voce avvicinandosi leggermente.

<< Non lo so. Da quando sono qui mi sembra che tutto vada a rotoli e che io sia la causa di tutti questi problemi. Non capisco perché  proprio io devo essere diversa, è così complicato fare finta che vada tutto bene quando, in realtà, devo sempre stare attenta a come parlo, al colore delle mie piume e alle mie azioni per non far scoprire a nessuno il mio segreto. Non posso essere me stessa perché sennò verrei probabilmente cacciata ma fare finta di essere un'altra persona è complicato e mi distrugge. In più, come se non bastasse, ora ho pure fatto arrabbiare Nathan, l'unico che mi è subito stato vicino e che, nonostante tutti i miei problemi, mi è rimasto affianco. >> Cominciai a raccontarle ogni cosa, dai miei primi giorni da morta, a ciò che avevo visto a casa della mia migliore amica, fino ai miei incontri con Josh. Mi sfogai completamente, dicendole cose che non avevo detto nemmeno a Nathan, e, una volta finito il racconto, mi sentii meglio. Cloe era rimasta ad ascoltarmi in silenzio tutto il tempo, permettendomi di far emergere tutte le sensazioni represse, senza mai interrompermi o chiedermi spiegazioni delle mie azioni, senza giudicarmi con lo sguardo come fanno sempre tutti.

Alla fine del mio racconto non disse niente, mi abbracciò semplicemente, stringendomi forte con le sue magre braccia, e questo per me valse più di mille parole o mille consigli. Restammo abbracciate  a lungo e alla fine ci addormentammo sul letto di Nathan l'una vicina all'altra come mi era capitato molte volte con Shade durante le nostre serate.

La mattina dopo mi svegliai presto e la prima cosa che vidi, dopo aver aperto gli occhi, fu la mia nuova amica Cloe ancora profondamente addormentata. Era veramente carina durante il sonno: aveva la bocca leggermente aperta in modo molto dolce, i lineamenti del viso erano completamente distesi e le rosee labbra risaltavano sulla sua pelle bianca e lucente circondata da una nuvola di capelli rossi. Mi guardai intorno ma di Nathan non c'era nemmeno l'ombra.

Dove poteva essere? Dove aveva dormito?

La preoccupazione per quel ragazzo cominciò a farsi strada dentro di me insieme anche al senso di colpa perché, in fin dei conti, era stata tutta colpa mia e delle mie dure parole.

Mi alzai cercando di non far rumore e di non svegliare Cloe e, in punta di piedi, uscii dalla stanza. Il pavimento freddo, a contatto con i miei piedi nudi, mi fece rabbrividire in tutto il corpo e, per un secondo, ebbi l'intenzione di volare, cosa leggermente impossibile date le strette dimensioni del corridoio, nettamente inferiori a quelle della mia apertura alare. Cominciai ad avventurarmi per i corridoi alla ricerca di Nathan sperando di non perdermi come mio solito. Girai per vario tempo senza incontrare nessuno, cosa non molto strana data l'ora. Ovviamente però avevo parlato troppo presto perché improvvisamente sentii una voce.

<< Ehi, che ci fai fuori dalla stanza? >> Urlò qualcuno alle mie spalle.

Mi spaventai talmente tanto che feci un balzo enorme e cominciai ad urlare.

<< Shh! Cosa urli a quest'ora? >> Continuò la voce dietro di me alterandosi.

Quando il mio cuore cessò di battere all'impazzata, mi girai e con mia grande sorpresa la voce della persona che mi aveva colta in fragrante apparteneva al mio allenatore di Difesa, Jace.

<< Che fai in giro per i corridoi? >> Chiese con sguardo indagatore.

Ancora sorpresa ci misi qualche secondo a rispondere: << i-io, bhe, sta-stavo ce-cercando una pe-persona. >>

<< Non mi sembra l'ora adatta per fare questo genere di ricerche e sei fortunata ad aver trovato me e non qualcun altro molto più severo. Torna in camera tua e aspetta la colazione per cercare quella persona. >>

Detto questo si girò e scomparve in un corridoio laterale.

Delusa dalla mia ricerca non andata a buon fine, cercai di ritrovare il corridoio dal quale ero venuta e, dopo un tempo infinito, riuscii a riconoscere  quello dove si trovava la stanza di Nathan: non potevo lasciare Cloe da sola.

Entrai silenziosamente e, in punta di piedi, cercai di raggiungere il letto quando improvvisamente le mie ginocchia cedettero e io caddi al suolo. La testa cominciò a ronzare e delle immagini cominciarono a sovrapporsi a ciò che i miei occhi realmente vedevano.

Ero in una stanza buia, al centro di un cerchio composto da uomini incappucciati. Non sembravano nemmeno umani: erano immobili e dritti come statue, il nero cappuccio li ricopriva interamente facendo sbucare solamente due grandi ali nere, se non fosse per la loro continua cantilena avrei potuto pensare che fossero statue. Nella stanza buia filtrava un po' di luce che, in modo innaturale, univa tutti gli uomini formando un cerchio perfetto e che collegava ognuno di questi al centro dove convergeva più luce. Nel punto esatto di convergenza mi trovavo io. Non riuscivo a comprendere le loro parole, non era una lingua a me comprensibile. Ad un certo punto un fulmine calò sopra la mia figura.

|| N.A. ||

Innanzitutto volevo ringraziarvi per le 1200 visualizzazioni: sono davvero felice.

Per seconda cosa ecco il nuovo capitolo e spero possa stuzzicare la vostra curiosità.

Au revoir! Erica <3

AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora