Non potevo credere a quello che le mie orecchie avevano appena sentito. Il dottore e il re sospettavano che la ragazza della profezia fosse arrivata e avevano deciso di tenermi d'occhio come se avessero già qualche dubbio riguardo a me. Non potevano sapere con precisione se fossi io o meno, perché non ne ero certa nemmeno io, ma ne sentivano l'aura e prima o poi avrebbero scoperto chi fosse questa misteriosa Salvatrice. Non mi ritenevo speciale, non lo ero mai stata, eppure provavo paura, non volevo che scoprissero delle mie piume argentate, non volevo essere cacciata perché diversa.
Non sapendo cosa fare, mi diressi verso la mia stanza così da potermi riposare un po' prima della cena che era, come al solito, alle sette. Avevo detto a Nathan che dopo la fine delle lezioni ci saremmo incontrati fuori dalla mensa ma, in questo momento, non avevo coglia di vedere nessuno, anzi volevo stare da sola con i miei pensieri senza dover far preoccupare qualcuno. In ogni caso dovevo anche recuperare le energie per la sessione extra di allenamento che si sarebbe svolta esattamente un'ora dopo la cena, momento perfetto per fare una figuraccia vomitando tutto sul mio allenatore: davvero una grandiosa idea questo allenamento serale!
Chissà come mai, tra tutti gli angeli, Jace voleva allenare proprio me. Non mi ritenevo migliore degli altri, certo ero sportiva ma non avrei mai creduto di poter essere ritenuta superiore a qualcun altro.
Non sarà mica un tirapiedi in incognito dell'inquietante Dr. Skye e dell'altrettanto strano re James? Quei due non mi convincevano per niente e, dal loro tono, non sembravano affatto dei fan della ragazza della profezia. Ma io cosa potevo fare? Avevo le mani legate, non potevo certamente organizzare una ribellione contro le due persone più importanti di Diamondland, il re e il medico, solo perché avevo origliato una conversazione segreta in corridoio: non mi avrebbe creduto nessuno.
Mi stesi sul mio comodissimo letto e chiusi gli occhi, cercando di addormentarmi per un po'.
Mi trovavo in una radura posta sulla cima di una collina, tutto era verde e rigoglioso. Era un parco meraviglioso, pieno di fiori e arbusti carichi di frutti: sembrava di trovarsi nell'Eden. Mi guardai intorno, come se stessi aspettando qualcuno, e, ad un tratto, da dietro un cespuglio di bacche rosse come il sangue, sbucò la mia migliore amica Shade. Era diversa da come l'avevo lasciata, diversa dal giorno del mio funerale, intorno a lei c'era un'aura più nera, emanava oscurità. Non appena mise piede nella radura tutto cominciò ad appassire e a diventare grigio e lei, non appena vide quello che stava accadendo, cominciò a piangere disperatamente. Urlava, urlava in modo straziante: << perché succede questo? Cosa ho fatto di male? >> Shade continuò a piangere fino a quando non puntò i suoi grandi occhi verdi su di me, senza sembrare sorpresa di vedermi, e in un sussurro disse: << aiutami! >> Detto questo svanì, lasciandomi sola in questa radura, ormai morta. Caddi in ginocchio e mi presi la testa tra le mani piangendo a dirotto perché, in cuor mio, sapevo che era tutta colpa mia. Mentre sfogavo il mio dolore, sentii un sibilo e, quando alzai lo sguardo, vidi un serpente nero strisciare verso di me e aprire le fauci.
Mi risvegliai piangente e tremante nel mio letto: ricordavo tutto, ogni singolo dettaglio di questo raccapricciante sogno.
Due braccia mi strinsero e io sfogai tutte le mie lacrime su questo petto caldo che mi attirava a sé. Dopo aver terminato il mio lungo pianto, alzai lo sguardo e incontrai gli occhi azzurri di Nathan che mi scrutava preoccupato.
<< Cos'è successo? >>
Con la voce che tremava, ancora scossa da ciò che avevo appena visto, gli raccontai ogni singolo particolare del mio sogno, senza tralasciare nulla e alla fine del racconto mi sentii più leggera come se avessi diviso il fardello con Nathan.
Cosa farei senza di lui? Cosa farei senza una persona che mi abbraccia quando crollo?
<< Non te ne andare! >> Esclamai come se fosse la mia unica ancora si salvezza, come se senza di lui potessi affogare in un secondo.
<< Tranquilla, mi avrai al tuo fianco finchè lo vorrai. >> Disse questo con un tono strano, come se sapesse che un giorno non lo avrei più voluto, ma, in questo momento, ero troppo sfinita per dare peso o riflettere su queste parole.
Lo abbracciai e mi godetti il momento fino a quando mi staccò da lui e, con sguardo serio, mi domandò: << mi hai detto che Shade aveva un'aura nera? >>
<< Sì, sembrava circondata da oscurità. >>
<< Questo non va bene, sta cominciando: è troppo presto, non è ancora il momento. Perché adesso? >>
Nathan continuava a borbottare tra sé e sé ed io non osai interromperlo dato che la sua preoccupazione era palpabile.
<< Adesso è ora di cena, ne riparliamo dopo. >>
Non sapevo ancora che questo discorso non l'avremmo mai ripreso.
Ci alzammo dal letto e ci dirigemmo alla mensa dove già diversi angeli erano tranquillamente seduti ai loro posti. La cena proseguì normalmente fino alla preghiera che, ora che ne sapevo il significato, mi colpì nel profondo, incutendo nel mio cuore strane sensazioni. Dopo aver recitato quest'ultima il governatore si alzò e tutti si zittirono.
<< Popolo di Diamondland, questa sera alcune coppie di angeli da me scelte andranno nel mondo umano e cercheranno di scovare i rifugi terrestri delle ombre. >>
Un silenzio generale accolse queste parole.
Il governatore non fece caso a ciò e cominciò ad elencare tutte le coppie.
<< Katy Shelling e Nathan Maden. >>
Cosa? Ho sentito bene? Io, in missione?
Guardai Nathan e, quando incrociai il suo sguardo, mi fissò come se stessi per morire, cosa non molto incoraggiante che, anzi, mi faceva venire voglia di scappare a gambe levate.
Quando re James finì di elencare tutte le coppie parlò di nuovo: << tutte le coppie sono invitate ad uscire per la loro missione entro la mezzanotte di oggi attraverso la cupola e hanno tre giorni di tempo per tornare qui e comunicare al circolo di Guardia le loro scoperte. >>
Mi diressi in fila ordinata verso l'uscita della mensa dietro a tanti altri angeli che bisbigliavano tra loro e discutevano riguardo la strana decisione del re e, una volta terminata la fili, poi corsi nella mia stanza.
Perché volevano mandare me in questa missione? Ero qua da pochissimo tempo e avevo fatto una sola sessione di allenamento: o volevano eliminarmi o volevano mettermi alla prova.
Improvvisamente la porta della mia camera si aprì violentemente e un tornado umano di nome Nathan piombò dentro fermandosi esattamente di fronte a me.
<< Partiamo subito. >>
Non feci nemmeno in tempo a rispondergli che mi afferrò una mano e mi trascinò velocemente al suo seguito diretto, per quanto il mio pessimo orientamento riuscì a percepire, verso la cupola. Ci fermammo sotto di essa e, come la prima volta, non potei fare a meno di osservare il meraviglioso cielo serale che si estendeva infinito sopra di noi. Nathan mi fissò in modo serio dopo avermi riscosso dai miei pensieri e mi chiese: << pronta a volare con me? >>
<< Certo! >> Risposi con tono determinato e faccia impassibile.
Detto questo, spiccammo il volo e uscimmo nell'oscurità della notte.
|| N. A. ||
Innanzitutto, buone feste e buon Santo Stefano!
Grazie a tutti per le visualizzazioni ed ecco qua, come promesso, un nuovo capitolo di Angel!
Un bacio, Erica!
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Angel
FantasyLa vita è breve, le cose cambiano da un momento ad un altro. Cosa succederebbe se cambiassi mondo, così, tutto ad un tratto? - Pronta a volare? -