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Ero stesa sul mio letto dalle candide lenzuola ormai da quello che mi pareva essere un tempo infinito: non sapevo cosa pensare. Mi ero quasi abituata alla mia nuova esistenza invisibile perché, per lo meno, riuscivo a mantenere in un certo qual modo la stessa routine che avevo quando ero in vita, ma adesso, mi sentivo svuotata da qualunque certezza. Sembrava iperbolico pensare ciò, ma per me questa notizia era stata più sconvolgente di quella della mia morte perché, dopotutto, una persona poteva accettare di morire, prima o poi sarebbe capitato a tutti, ma ritrovarsi così, da un  momento all'altro, in un'altra dimensione con persone che ti dicevano di essere un angelo era davvero sconvolgente. Continui a pensare a tutto questo, senza però trovare risposte, la nuova piega che avevano preso gli eventi anziché darmi qualche certezza mi avevano resa ancora più confusa.

Sentii bussare alla mia porta e solo in questo momento mi ricordai che Nathan aveva detto che sarebbe passato a prendermi alle sette per accompagnarmi a cena. Ops... me ne ero completamente dimenticata. A dirla tutta, in realtà mi era passata la fame. Questo era veramente troppo, anche per una persona forte come me.

<<Avanti!>>

Nathan aprì la porta ed entrò: solo in questo momento mi accorsi della sua bellezza, dettaglio che non avevo notato prima troppo presa dalle parole di quell'uomo che si era proclamato re degli angeli. Questa svista mi sembrava piuttosto normale dato che ero appena stata drogata e portata in un'altra dimensione, bisognava dire che avevo la testa leggermente da un'altra parte, proprio poco eh. I capelli castano chiaro erano tenuti in perfetta posizione sulla testa, indossava una maglia grigia a maniche corte grazie alla quale si potevano vedere i muscoli delle braccia guizzare sotto la pelle. Alzai lo sguardo imbarazzata e i miei occhi azzurro-grigio si incatenarono ai suoi azzurri come il cielo. Ci continuammo a fissare per qualche secondo fino a quando non distolsi lo sguardo, troppo intenso per i miei gusti, che mi metteva a disagio.

<<Andiamo a cena?>>

<<Non me la sento particolarmente. Tutti gli avvenimenti di oggi mi hanno fatto perdere l'appetito.>>

<<Dai, dai, che il re di deve presentare alla comunità!>>

<<Ecco un altro buon motivo per non andare.>>

<<Sei la ragazza più testarda che io abbia mai conosciuto!>>

<<Modestamente!>> E feci finta di spazzolarmi la spalla con aria di superiorità, gesto che usavo spesso fare con i miei coetanei a scuola.

<<Facciamo così, tu vieni a cena e ti lasci presentare e dopo io ti porto in un posto e risponderò a tutte le domane che ti stanno passando per la testa in questo momento. >>

<< Ei, mi hai letto nel pensiero? >>

<<Te l'ho detto prima, noi angeli di diamante possediamo i poteri mentali e psichici.>>

<< Ci sto!>>

Mi prese per mano e mi fece alzare dal letto e poi, come se niente fosse, mi trascinò fuori dalla stanza la cui porta si richiuse da sola una volta usciti. Mi condusse per i vari corridoi di questa immensa struttura e dopo varie svolte arrivammo davanti ad una stanza al cui interno c'erano grandi tavolate piene di angeli seduti che non aspettavano altro se non il mio arrivo e quello del re. L'interno della stanza era meraviglioso: era realizzata tutta in stile barocco mantenendo però le tonalità del grigio e dell'argento e dal soffitto pendevano vari lampadari di cristallo. Nathan mi strinse la mano per incoraggiarmi e poi mi diede una piccola spinta sulla schiena con la quale fui costretta ad entrare. Subito tutto il brusio si spense, tutti tacquero e mi guardarono: mi sentii terribilmente in soggezione ad avere tutti questi sguardi di sconosciuti addosso, non avevo mai particolarmente amato essere sotto i riflettori.

Mi feci coraggio e avanzai fino all'altra estremità della stanza dove in piedi si trovava il re eretto in tutta la sua solenne statura. Mi avvicinai facendo piccoli passi e quando gli arrivai davanti fissai il mio sguardo sul suo volto, in attesa di un segno. Il suo sguardo restò però duro ed inscrutabile.

<<Questa sera, abbiamo l'onore di avere con noi un nuovo angelo: Katy Sheller. Non sappiamo ancora a quale categoria appartieni ma nel frattempo sei nostra ospite e compagna: benvenuta.>> Terminò così il suo breve e conciso discorso. La voce del re era incredibilmente forte e roca, cosa che lo rese ancora più solenne nel suo parlare.

Se fino a quel momento non era volata nemmeno una mosca, dopo il discorso del sovrano tutti gli angeli cominciarono ad urlare: <<benvenuta, benvenuta Katy, benvenuta!>>

Sentii il mio nome pronunciato da ogni parte ed imbarazza mi girai verso tutti loro e sorrisi. Mi avevano accolta con gioia, d'altronde gli angeli a quanto ne so dovrebbero essere buoni, ma questa loro esuberanza mi impedii di fare o dire qualunque cosa.

Cercai con lo sguardo Nathan e lo individuai qualche tavolo più in là sulla destra. Quando i nostri sguardi si incontrarono mi fece un cenno con il capo e io, camminando lentamente, lo raggiunsi, quasi fosse la mia ancora di salvezza in questo mare di attenzioni dalle onde troppo forti per restare a galla da sola.

Le acclamazioni cominciarono a diminuire fino a spegnersi e tutti cominciarono a mangiare. Sul tavolo erano presenti vari cibi ed ognuno poteva servirsi liberamente di ciò che voleva. Per me che provenivo da una famiglia con scarse, o per lo meno modeste, disponibilità economiche, tutto questo sembrava essere un banchetto e mi dimenticai ben presto delle attenzioni di tutti godendomi tutto questo cibo la cui sola vista mi aveva fatto ritornare l'appetito.

<<Ma perché se siamo morti abbiamo comunque bisogno di mangiare, dormire, etc.? >>

<< Perché la nostra condizione di esseri ancora esistenti implica un mantenimento del corpo. Ma come ho già detto prima Katy, le domande dopo.>>

<<Va bene!>> Esclamai mettendo un finto broncio.

Lo sguardo di Nathan che cercava di rimproverarmi mi fece venire da ridere interrompendo così la mia recitazione da quattro soldi.

Dopo aver mangiato abbondantemente, tutti si alzarono in piedi e cominciarono a recitare una sporta di preghiera.

Mi alzai anche io e cominciai ad ascoltare ciò che dicevano.

<< Madre degli angeli,

tu che ci hai creati,

dona pace alle stirpi degli angeli,

dona loro unità.

Fai in modo che giunga a noi la Salvatrice e ci riunisca in un solo popolo dopo aver sconfitto il male.

Asta ban ekre sta. >>

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