I miei occhi divennero bianchi e io crollai al suolo priva di sensi. Questi svenimenti stavano diventando sempre più frequenti e la cosa stava cominciando a preoccuparmi: non era certamente normale svenire due volte nell'arco di una sola mattina, per di più quando sei un angelo che ormai a superato anche la morte e non dovresti essere colpito da alcun morbo mortale. Stavo cominciando a credere che non fossero semplici svenimenti, bensì che dovessero essere per forza collegati a qualcos'altro di più importante che, nel profondo del mio cuore e della mia mente, conoscevo alla perfezione ma che mi rifiutavo di accettare per il semplice fatto che fosse troppo assurdo e impensabile per una persona come me.
Questo svenimento, però, fu diverso dagli altri che avevo avuto negli ultimi tempi: non ebbi alcuna strana o spaventosa visione, anzi ero completamente circondata da buio come se il mio cervello avesse smesso di essere collegato non solo al mondo circostante ma anche al mondo interiore della mia persona, l'unica cosa che disturbava questa quiete, che avrei potuto considerare anche rilassante se non fosse stato per il fatto che ero completamente cosciente della mia incoscienza, era un suono insistente e perforante che continuava ripetitivo senza fermarsi. Non avevo idea di che cosa fosse, sapevo solo che non era per niente piacevole e che non proveniva dall'esterno bensì era prodotto dal mio cervello come se quest'ultimo stesse cercando di coprire tutti gli altri suoni.
Dopo un tempo come sempre indefinito, riuscii ad aprire faticosamente gli occhi che sembravano incollati come dopo una notte di lungo riposo e, lentamente, la luce penetrante dell'aula mi abbagliò. Quando tornai ad essere in grado di vedere mi alzai a sedere e constatai di essere seduta per terra vicina alla mia sedia, dalla quale ero caduta, circondata da tutti i miei compagni di classe che mi fissavano sbalorditi e con le bocche e gli occhi spalancati. Immaginavo che non fosse molto comune per un angelo svenire ma non mi sembrava nemmeno una cosa così anomala da avere quelle facce, insomma non volevo certamente essere guardata come se fossi appena resuscitata dai morti.
<< Signorina Shelling mi segua fuori dall'aula. >> Disse la professoressa Lily fissandomi seriamente e con uno sguardo duro che mi mise in ansia.
Mi alzai in piedi con l'aiuto della mia amica Cloe che aveva notato il mio poco controllo muscolare in questo momento e, un po' abbattuta e intimorita, seguii la professoressa. Lei, però, non si fermò fuori dalla classe come avevo immaginato avrebbe fatto, proseguì verso un corridoio di cui ignoravo l'esistenza ed io continuai semplicemente a starle dietro senza avere il coraggio di parlare o di chiedere dove fossimo dirette.
Dopo un po' di minuti in cui girovagammo per alcuni stretti e a me sconosciuti corridoi ci fermammo davanti ad una porta di legno di noce. Era una porta antica, completamente diversa dallo stile con cui era stata edificata tutta Diamondland. Sul suo legno venato e levigato dal tempo erano incise alcune formule e scritte in una lingua antica ed incomprensibile, talmente strana da non sembrare nemmeno una vera frase ma semplici disegni decorativi. La professoressa si tolse la sua collana e, dopo qualche secondo in cui non riuscii a scorgere le sue azioni, usò il ciondolo come chiave per aprire quella porta e, dopo averla spalancata, mi fece cenno di precederla. Entrai e quello che vidi fu sorprendente, non ero mai stata in un posto del genere. Ciò che mi si parò davanti agli occhi fu un'enorme biblioteca, non simile a quelle comunali piene di scaffali polverosi e sbilenchi dove i libri venivano ammucchiati gli uni sugli altri, ma come quelle dei film, enormi, spaziose, luminose e ricche di volumi antichi e rilegati in pelle fino al soffitto. Feci un giro su me stessa, incapace di credere che tutto questo splendore potesse essere reale.
<< Perché mi ha portata qui? >> Chiesi mentre continuavo ad ammirare questa miniera preziosa che avevo a portata di mano.
<< Quando sei svenuta hai pronunciato delle parole in un'antica lingua che solo gli angeli del circolo conoscono ancora. In questi libri forse potrai trovare delle risposte a tutte le tue domande e, nel caso in cui riuscissi a trovare le conferme che cerchi, ti aiuterò a rivelare e a sviluppare la tua vera natura. >>
Lei sapeva, conosceva il mio segreto, eppure non ero spaventata, non avevo paura che lei mi potesse far scoprire parlando con re James, anzi la sua presenza e la sua conoscenza mi tranquillizzavano e mi facevano sentire più protetta.
Cominciai a girare per gli scaffali alla ricerca di qualcosa, non sapevo esattamente cosa stessi cercando ma sentivo che l'oggetto dei miei desideri era vicino così continuai a camminare sentendone la presenza. Giunta davanti ad una scaffale più piccolo degli altri mi fermai come se il mio corpo fosse incapace di proseguire, trattenuto da una forza invisibile e attratto da quelle vibrazioni che venivano emanate dai manoscritti posti in questo punto. Lo osservai attentamente fino a quando un libro cadde ai miei piedi senza che io avessi toccato nulla. Lo raccolsi e, incuriosita, lo aprii: sulla prima pagina, in caratteri minuti ed eleganti, era stato scritto con inchiostro nero il titolo che però non riuscivo a comprendere. Era una scrittura elaborata e antica come quelle che si studiavano a scuola fatte dai monaci amanuensi durante il Medioevo, eppure non era niente di comprensibile.
Tornai verso il punto di ingresso della biblioteca dove era rimasta la professoressa che, nel frattempo, si era seduta su una poltroncina marrone posta vicino ad un piccolo tavolino, e le mostrai ciò che avevo trovato o, per meglio dire, ciò che aveva trovato me. Prese il libro dalle mie mani e dopo averlo osservato attentamente me lo porse e disse con tono autoritario e deciso: << leggi la scritta, Katy. >>
<< Non conosco questa lingua. >> Ribattei mortificata dal dover deludere le aspettative della mia professoressa che mi aveva portata in un posto tanto speciale.
<< Katy, nel profondo della tua mente tu la conosci alla perfezione, devi solo concentrarti e aprire la tua mente ai ricordi più remoti e repressi, solo alllora riuscirai a leggere e tradurre questa frase e qualunque altra cosa ti venga presentata in questa lingua. >>
<< Come fa a dire che la conosco? Come faccio a saperla proprio io che sono un angelo da poche settimane? >>
<< La tua storia è ben più antica di poche settimane. >> Replicò lei in maniera sicura.
Non riuscivo a capire cosa stesse cercando di dirmi la professoressa Lily ma, nonostante questo, cercai di aprire la mente e di concentrarmi, non volevo deludere una delle poche persone che avesse mai creduto in me a tal punto da considerarmi più speciale di altri. Inizialmente non successe nulla poi, però, quelle strane parole presero forma nella mia mente e assunsero dei suoni che io riuscii ad emettere, leggendo così ciò che c'era scritto. Concentrandomi ancora di più le lettere di quelle parole cominciarono a vorticare fino ad andare a formare delle parole a me conosciute: " La luna liberatrice".
|| N.A. ||
Ecco il nuovo capitolo, pubblicato anche in anticipo di un giorno... all'ispirazione non si comanda!!! u.u
Un bacio,
Erica!!!!
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Angel
FantasyLa vita è breve, le cose cambiano da un momento ad un altro. Cosa succederebbe se cambiassi mondo, così, tutto ad un tratto? - Pronta a volare? -